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Il caso

Quei tremila ettari mai restituiti dalla Regione (dal 1957). Il comune di Corigliano Rossano tornerà in possesso dei suoi boschi – VIDEO

L’assessore Salimbeni: «Abbiamo sottoscritto un accordo transattivo». All’appello manca quasi il 9% di patrimonio comunale

Pubblicato il: 22/10/2022 – 7:57
di Luca Latella
Quei tremila ettari mai restituiti dalla Regione (dal 1957). Il comune di Corigliano Rossano tornerà in possesso dei suoi boschi – VIDEO

CORIGLIANO ROSSANO Questa storia, in fondo, potrebbe essere riferita riassumendola in modo semplice. Ma le vicende non lo sono mai quando si tratta di restituire beni. Anche quando i due interlocutori sono enti pubblici come il Comune – oggi – di Corigliano Rossano e la Regione Calabria.
Questa è la storia di un proprietario che legittimamente fa leva su un diritto per tornare in possesso di ampie porzioni di patrimonio boschivo – oltre 2.500 ettari dal valore «inestimabile» – “momentaneamente” ceduti alla Regione e mai restituiti.

La genesi

La genesi di tutta questa vicenda è datata 1957. In quegli anni il ministero dell’Agricoltura affida alla Cassa per il Mezzogiorno – racconta l’assessore al Patrimonio del comune di Corigliano Rossano e vicesindaco, Maria Salimbeni, al Corriere della Calabria – l’incarico di rimboschire e migliorare i boschi che nel frattempo erano stati deturpati.
«Ai comuni viene chiesto l’affidamento, per la durata di dieci anni, di questi terreni per effettuare i lavori. Passati quei i dieci anni, però, ne trascorrono oltre sessanta fino ai giorni nostri. In questo lasso di tempo i due ex comuni, insistentemente, chiedono la restituzione dei terreni alla Regione a cui sono trasferite le competenze di fatto e di tornare i possesso di quei boschi, perché patrimonio dal valore economico immenso da poter gestire in autonomia», sottolinea Salimbeni. E proprio a causa della mancata restituzione i due comuni perdono, negli anni, tutta una serie di opportunità di finanziamento.

Il procedimento giudiziario e l’accordo transattivo

Maria Salimbeni

«Malgrado le insistenze degli amministratori precedenti, questa restituzione – sottolinea il vicesindaco – non avviene. L’amministrazione in carica decide, così, di dare corso ad un procedimento giudiziario, ancora in corso, e di chiedere al tribunale di Castrovillari di ottenere la restituzione di questi beni. La peculiarità dei boschi che torneranno ad essere patrimonio comunale è che sono tutti ad uso civico, ovvero appartengono alla collettività intera, non sono uso capibili, non sono trasferibili».
L’assessore Salimbeni riferisce di aver già ottenuto un accordo transattivo «con grande disponibilità dell’assessore regionale Gianluca Gallo e del commissario straordinario di Calabria Verde, Giuseppe Oliva, attraverso cui parte di questo patrimonio ci è già stato consegnato e mi riferisco a terreni del comune di Rossano, ovvero l’agro “Cugnale di Sant’Onofrio”».
«Nel frattempo la Regione, come da accordo sottoscritto, ci ha comunicato che nelle prossime settimane inizieranno i lavori di riqualificazione dei Giganti di Cozzo del pesco, castagneto monumentale, insignito dal ministero all’Agricoltura. Calabria Verde si è impegnata a ripristinare anche un bacino realizzato molti anni addietro in quella zona che serviva come serbatoio d’acqua per gli incendi. È in corso, dunque, un processo di riconsegna al patrimonio dell’ente di questi meravigliosi boschi che speriamo si concluda il prima possibile. Parliamo – conclude Maria Salimbeni – di oltre 2.500 ettari. La consegna prevede anche il piano di mantenimento e valorizzazione dei beni. L’ex comune di Rossano aveva già chiesto alla Regione di approvare questa pianificazione e presto lo chiederemo per quei terreni riferibili all’ex comune di Corigliano, in cui insistono anche lì dei castagneti meravigliosi. Siti, insomma, che vantano una grande biodiversità».  

Le località

Il primo bosco tornato in possesso del Comune di Corigliano Rossano, come accennato, è stato il “Cugnale di Sant’Onofrio”. In totale sono dodici i terreni interessati dalla vicenda. Si tratta di dodici boschi dell’ex comune di Rossano (Colla del Re, Rinacchio-Colla del Re, Colla del Re e Conche, Piano del Sorbo, Zagaria, Pesco, Gammicella, Manche Sant’Onofrio, Cugnale degli Albanesi e Piana dei Venti) ed uno di Corigliano (Suvariello).

Quale futuro?

Insomma, oltre 2500 ettari (quasi il 9 % dell’intero territorio comunale) nei prossimi mesi rientreranno nel patrimonio comunale e si sommeranno ad altre decine di migliaia, considerando che il comune di Corigliano Rossano con i suoi 346 chilometri quadrati di estensione – prevalentemente montana e collinare – è il più esteso della regione ed il 22° in Italia. La sfida tutta da vincere dell’amministrazione sarà, dunque, quella di pianificare una strategia e politiche virtuose sulla gestione del patrimonio boschivo. (l.latella@corrierecal.it)

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