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I soldi per l’ospedale di Locri sono un caso. «Scippati dalla Regione». Calabrese: «I fondi ci sono»

Polemica dopo il decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Fortugno: «Occhiuto spieghi. Il sindaco: «Chi urla allo scandalo è in malafede»

Pubblicato il: 23/10/2022 – 11:00
I soldi per l’ospedale di Locri sono un caso. «Scippati dalla Regione». Calabrese: «I fondi ci sono»

LOCRI «Avevamo sperato in un cambiamento di rotta, in una nuova possibilità per il nostro territorio, ma per l’ennesima volta ci siamo illusi. La decisione della Regione Calabria, e quindi del presidente Occhiuto, di rimodulare il piano di finanziamenti Inail previsti per gli ospedali, togliendo quelli stanziati per la ristrutturazione dell’Ospedale di Locri, ci lascia sgomenti». È durissima la reazione del Comitato civico in difesa del nosocomio della Locride a commento della notizia che riguarda le risorse destinate alla “riqualificazione strutturale ed adeguamento normativo” dell’edificio, ormai da anni al centro di polemiche a causa dei disservizi causati proprio dalle carenze strutturali, oltre che di personale medico. Si tratta di oltre 33 milioni di euro che la Regione Calabria – si legge sulla Gazzetta ufficiale «ha chiesto di espugnare» e che erano «inseriti nel Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 4 febbraio 2021». Nel Reggino secondo lo stesso provvedimento è interessato anche l’ospedale di Melito, per un importo superiore a 40mila euro.

Fortugno (Pd): «La Regione chiarisca i motivi della decisione»

Durissima anche la reazione di Giuseppe Fortugno, figlio di Francesco Fortugno e segretario del circolo Pd di Locri, che ha espresso «sconcerto e indignazione per la sottrazione del finanziamento Inail». «Non si capisce – afferma Fortugno – quale sia la logica del trasferimento di queste ed altre risorse, che servivano inizialmente all’ospedale di Locri e ad altri spoke della città metropolitana di Reggio Calabria, a interventi diversi, decisi dalla presidenza del Consiglio dopo una nota in tal senso della Regione Calabria del 18 luglio scorso». Ad avviso di Fortugno «nessuno mette in dubbio che altre aziende ospedaliere del territorio calabrese avessero necessità di ulteriori stanziamenti, ma definanziare interventi vitali come quelli previsti per ammodernare l’ospedale di Locri significa condannare la cittadinanza di questo comprensorio a una sanità di serie B. L’azione condotta nei confronti di Locri sembra rispondere davvero ad un vero e proprio disegno teso a smobilitare di fatto ogni residuo di presidio ospedaliero e assistenza sanitaria nel territorio Locrese. Una strategia scellerata che non tiene conto delle tante situazioni di emergenza, in cui sono in gioco le vite dei cittadini e che spesso richiedono una presenza capillare e di prossimità delle strutture ospedaliere sul territorio che consentano di intervenire in pochissimi minuti». Per questo Fortugno chiede «al presidente della Regione e commissario alla sanità Occhiuto di chiarire immediatamente i motivi di questa incomprensibile e grave decisione, sia in Consiglio regionale, sia sui territori che non possono accettare passivamente quanto sta accadendo». A parlare, conclude il segretario dem, «non è soltanto il segretario di circolo ma anche il figlio di Franco Fortugno, ovvero colui che tanto ha combattuto nella sua vita per assicurare a questa terra una sanità migliore e davvero rispondente ai bisogni e alle istanze dei cittadini. Un impegno concreto e coraggioso per il quale ha pagato un prezzo altissimo e di cui, ancora oggi, resta viva e presente la memoria ed il ricordo, come testimoniano del resto quotidianamente i tanti cittadini non solo locresi che incontriamo lungo le strade e le piazze . Anche da qui occorre ripartire, cioè recuperando e rilanciando quella capacità di interpretare e tradurre in azione politica i veri problemi che attanagliano la sanità calabrese e di cui Franco Fortugno ha saputo essere autorevole interprete».

La risposta di Calabrese: «Nessun finanziamento tolto all’ospedale»

«Nessun finanziamento concreto è stato tolto all’ospedale». Ad arrivare è anche la dura replica del sindaco di Locri Giovanni Calabrese, che sottolinea: «Non ho mai fatto una battaglia di colore politico sull’ospedale, ma di civiltà. Oggi – attacca il primo cittadino – chi grida allo scandalo non è informato perché in “esilio politico da 10 anni” destando confusione e facendo allusioni per becero tornaconto elettorale. Nessun finanziamento concreto è stato sottratto all’Ospedale della Locride. Per come già noto e per come verificato con i competenti uffici regionali nessun reale e concreto finanziamento è stato sottratto agli ospedali di Locri e Melito Porto Salvo. Chi lo sostiene non conosce probabilmente la reale situazione, o disinformato, o fa demagogia o è in evidente malafede, innescando confusione e distorsione dei fatti. Il “finanziamento ” attraverso Inail, oggi escluso per gli ospedali di Melito e Locri, è stato sostituito dalla Regione Calabria attraverso altre e concrete fonti di finanziamento individuate nell’art. 20 della legge 67/88 e nell’art. del D L. 34 del 2020 per Locri e nella legge finanziaria del 2019 per Melito oltre che nell’art. 2 del del D.L. 34 del 2020. Trattasi di fonti finanziarie che andranno a coprire il procedimento Inail senza alcun costo per la Regione Calabria e l’Azienda Sanitaria».
«È doveroso precisare – continua Calabrese – che il finanziamento Inail prevede la cessione dell’immobile ospedaliero alla stessa Inail che si impegna a realizzare l’investimento a fronte di una progettazione esecutiva messa a disposizione dall’Azienda Sanitaria che deve effettuarla con risorse proprie. Inoltre, una volta completati i lavori Inail da in locazione all’Azienda sanitaria le strutture oggetto di intervento a fronte di un canone mensile fino alla totale copertura dei costi con relativi interessi. Trattasi quindi non di un reale finanziamento a fondo perduto ma di una sorta di anticipazione di risorse da restituire a Inail attraverso un piano di ammortamento a carico del bilancio dell’Azienda sanitaria che avrebbe poi un diritto di riscatto con rata finale da concordare. Oggi i lavori, o gran parte di quelli che si era ipotizzato di realizzare attraverso Inail, per come già detto e ribadito dal Presidente Occhiuto in più occasioni, verranno realizzati attraverso fonti finanziarie, come detto sopra, che non andranno ad incidere sul bilancio dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. Ragionamento opposto è stato fatto per l’ospedale di Polistena non attenzionato al momento da altre fonti di finanziamento.
Appare evidente che trattasi di diversa valutazione e strategia che porterà al medesimo risultato senza il vincolo di importanti risorse che invece potranno essere destinate ad altro. Chi grida allo scandalo e parla di sottrazione di fondi lo fa o perché è in evidentemente malafede o perché completamente ignorante sull’argomento».

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