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«Non si può restare indifferenti al grido di dolore dei lavoratori dei consorzi di bonifica»

Lo affermano Katya Gentile, Davide Tavernise e Giuseppe Graziano membri della sesta commissione consiliare. «Necessario bloccare un sistema perverso

Pubblicato il: 23/10/2022 – 18:37
«Non si può restare indifferenti al grido di dolore dei lavoratori dei consorzi di bonifica»

COSENZA «Non si può e non si deve rimanere indifferenti al grido di dolore dei lavoratori dei consorzi di bonifica che stanno attuando eclatanti forme di protesta perché da mesi non ricevono lo stipendio. Padri di famiglia che non possono pagare sulla propria pelle inefficienze e ritardi che si trascinano da anni». Lo affermano in una nota congiunta Katya Gentile, presidente della sesta commissione consiliare, Davide Tavernise, vicepresidente e Giuseppe Graziano, segretario questore. «Da mesi in commissione – aggiungono – stiamo lavorando per risolvere le criticità dei consorzi calabresi. Dall’indagine conoscitiva conclusa dalla sesta commissione consiliare, ben cinque le audizioni effettuate, è emerso un quadro ben chiaro: spese fuori controllo, costi esorbitanti e debiti. Alcuni punti della risoluzione approvata in commissione sono stati soddisfatti dalla giunta regionale che in agosto ha stanziato una prima tranche di un milione e seicento mila euro da dividere equamente, per come stabilito dall’Anbi, tra gli 11 consorzi, per stipendi e tfr. Eppure a Trebisacce le tute verdi del consorzio dello Jonio cosentino non hanno ricevuto un euro delle somme trasferite dalla Regione. Perché? È grave che queste somme stanziate e vincolate dal dipartimento agricoltura, con la finalità di dare un po’ di ristoro ai lavoratori ormai esasperati, siano state pignorate o, peggio ancora, utilizzate per altro. Ancora più grave è che il presidente del consorzio abbia dimenticato di riferire tali circostanze alla Regione, per come riferito dal stesso direttore del dipartimento. Dato che la Regione Calabria, mantenendo fede agli impegni assunti, continua a fare enormi sforzi per reperire ulteriori somme da destinare ai consorzi, non possiamo consentire che questi sforzi vengano vanificati. Adesso ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, non si può continuare a giocare sulla pelle degli operai. In molti consorzi i costi superano di gran lunga i ricavi eppure, in alcuni, si continua ad assumere, spesso figure non necessarie, senza le indispensabili coperture finanziarie. Un sistema malato, quello dei consorzi, che urge di azioni precise e urgenti, ora che la fase di ricognizione è finita. A breve sarà pronta la riforma dei consorzi che prevede: razionalizzazione, efficientamento, ottimizzazione e controlli più stringenti da parte della Regione. Nelle more, però, è necessario bloccare il sistema perverso che aggrava quotidianamente una situazione già incancrenita e complicata, attraverso il commissariamento di quei consorzi inefficienti in cui si perpetuano anomalie contabili e di gestione, per come riportato nell’ultimo punto della risoluzione. Abbiamo a cuore il futuro dei lavoratori dei consorzi di bonifica – conclude la nota dell’Ufficio di presidenza della sesta commissione – enti che, grazie alla riforma alla quale stiamo lavorando, torneranno ad avere un ruolo strategico nel settore agricolo, della difesa del suolo e della prevenzione del rischio idrogeologico».

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