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Alibante, annullata l’interdittiva antimafia all’avvocato Giunti

La decisione del Tar della Valle d’Aosta: nella normativa non è presente «il riferimento all’adozione nei confronti di non imprenditori»

Pubblicato il: 24/10/2022 – 17:04
Alibante, annullata l’interdittiva antimafia all’avvocato Giunti

AOSTA Il Tar della Valle d’Aosta ha annullato l’interdittiva antimafia a carico dell’avvocato Andrea Gino Giunti, accusato di associazione mafiosa nel processo Alibante davanti al tribunale di Lamezia Terme, insieme, tra gli altri, alla moglie e collega Maria Rita Bagalà, figlia del presunto boss Carmelo. Il provvedimento impediva al legale di lavorare con la pubblica amministrazione. Secondo i giudici amministrativi di primo grado, la questura di Aosta non avrebbe potuto adottare il provvedimento a carico di Giunti perché nella normativa non è presente, si legge nella sentenza, «il riferimento all’adozione di informazioni interdittive nei confronti di persone fisiche non imprenditori».
Era stata la Regione a richiedere il rilascio della comunicazione antimafia, dopo che nel 2020 il legale del foro di Aosta aveva ottenuto un contributo regionale a compensazione delle perdite di fatturato derivanti dall’emergenza pandemica da Covid-19. «Ipotizzare l’interdicibilità di una persona fisica non imprenditore – scrivono i giudici – significherebbe fuoriuscire dai limiti “strutturali” dell’istituto, che da misura amministrativa di tipo cautelare e preventivo finirebbe per tramutarsi in una sorta di anticipazione di pena accessoria tipica dell’ordinamento penale, in violazione di ogni principio di legalità formale e sostanziale e di “prevedibilità” della sanzione». Inoltre anche il potere «di estendere le verifiche antimafia a “soggetti che risultano poter determinare in qualsiasi modo le scelte o gli indirizzi dell’impresa” è pur sempre funzionale a valutare la permeabilità criminosa dell’impresa a cui tali soggetti sono collegati: trattasi, dunque, di un accertamento compiuto non nei riguardi di una persona fisica in quanto tale, bensì quale parametro per misurare il grado di inquinamento mafioso dell’imprenditore, che rimane l’unico destinatario del provvedimento interdittivo».

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