CATANZARO A breve verrà sottoscritto il protocollo di intesa tra Università di Catanzaro e Regione ai fini dell’integrazione delle aziende ospedaliere di Catanzaro, il Policlinico universitario “Mater Domini” e l’ospedale “Pugliese Ciaccio”, integrazione finalizzata alla nascita dell’azienda unica “Dulbecco”. A rivelarlo è stato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ispiratore e presentatore della legge sull’integrazione, parlando con i giornalisti a margine dell’inaugurazione, al “Mater Domini”, della nuova Unità Farmaci antiblastici.
«Oggi – esordisce Mancuso – è un giorno importante, storico, perché con questa inaugurazione finalmente si realizza qualcosa in controtendenza nella sanità calabrese, attenuando l’emigrazione sanitaria e quindi realizzando un obiettivo iniziale del governo regionale, quello di consentire ai calabresi di potersi curare qui. È ovvio che a questo seguiranno altre situazioni positive per la sanità calabrese perché a giorni, penso la prossima settimana, si potrà sottoscrivere il protocollo d’intesa tra Università e Pugliese Ciaccio per l’integrazione, che porterà notevoli innovazioni e grandi benefici. Ci saranno circa 850 posti letto in conseguenza di questa integrazione, si istituirà un secondo pronto soccorso, ci sarà una terapia intensiva pediatrica come anche la neuropsichiatria infantile, la telemedicina per la quale si farà anche richiesta di un Ircss, quindi con grandi prospettive per le cure dei pazienti calabresi e con un rafforzamento dell’offerta formativa dell’Università con l’attivazione di nuove scuole di specializzazione e corsi di laurea. Tutto in linea dunque – rimarca il presidente del Consiglio regionale – con lo spirito della legge che io ho proposto e che ha trovato il presidente Occhiuto molto favorevole. Penso che si stia scrivendo una pagina importante della sanità calabrese che non potrà che portare grandi benefici».
Così poi Mancuso risponde ai giornalisti che che gli hanno chiesto perché finora, dopo tanti anni e tanti tentativi, l’integrazione ospedaliera a Catanzaro non si è mai concretizzata. «Domanda tendenziosa», sostiene il presidente del Consiglio regionale. «Non si è fatta perché sia il centrodestra che il centrosinistra, l’avevano proposta in altre legislature ma il governo bocciò le legge. Ci sarà un motivo per cui quest’ultima legge non è stata né impugnata né contestata: evidentemente – specifica Mancuso – stavolta si è seguito l’iter esatto, non si sono fatte strumentalizzazioni e quindi si è cercato di fare le cose perbene, impegnandoci a fondo. Anzi, svelo un retroscena: subito dopo le elezioni, quando venni proposto come presidente del Consiglio regionale, visto che non ci conoscevamo Occhiuto mi chiese “qual è la cosa che vorresti fare?”, io dissi che “la prima legge che voglio portare in Consiglio è quella dell’integrazione tra Università e ospedale”, e fu questo, fu la bontà della mia proposta, che convinse Occhiuto ad accettare la mia nomina a presidente del Consiglio regionale. Era un obiettivo che dovevo e dobbiamo a questo territorio, non solo per il bene di Catanzaro ma di tutta la Calabria perché si creerà una struttura unica nel Mezzogiorno che abbatterà il costo dell’emigrazione sanitaria anche in termini sociali a favore delle famiglie calabresi. Questo era l’obiettivo della mia proposta di legge, che spero finalmente – conclude Mancuso – veda la luce con la realizzazione sul territorio». (c. a.)
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