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Molinaro: «Sul Consorzio di Trebisacce desideri malsani (e colpe del dipartimento Agricoltura)»

L’esponente della Lega analizza la crisi e mette nel mirino i ritardi: «Mutuo bloccato per colpa della Regione, non basta la solidarietà»

Pubblicato il: 24/10/2022 – 13:03
Molinaro: «Sul Consorzio di Trebisacce desideri malsani (e colpe del dipartimento Agricoltura)»

COSENZA «Quando si parla con i lavoratori, onestà intellettuale vuole che bisogna riferire quello che è stato fatto e quello che non è stato fatto. La coerenza per me è sempre un valore. Sia da dirigente sindacale che nel mandato di Consigliere Regionale e Presidente della Sesta Commissione Consiliare Agricoltura, ho sempre difeso strenuamente il ruolo e l’importanza dei Consorzi di Bonifica. Ho sempre sostenuto che sono “istituzioni governate dagli agricoltori”, poiché i propri amministratori vengono eletti, attraverso democratiche elezioni, dai Consorziati e quindi sono espressione di una volontà popolare. Gli amministratori, insomma, non vengono “nominati”. Ho contribuito ad avviare la Riforma ed ad indicare percorsi di sviluppo di questi enti fondamentali per l’Agricoltura e l’Agroalimentare indicando ad esempio soluzioni di finanziamento e riduzione della spesa». Così, in una nota, Pietro Molinaro, ex (e prossimo, quando Simona Loizzo opterà per lo scranno alla Camera dei deputati) consigliere regionale della Lega Calabria che, in un’analisi sulla crisi non risparmia critiche al dipartimento Agricoltura. «I tre milioni di euro nel periodo Covid – ricorda Molinaro – nascono da una mia iniziativa nel Consiglio Regionale e fatta propria dall’Assessore Gallo, come correttamente lui ha ammesso in varie occasioni, ma assegnati in modo irrazionale. Negli ultimi due anni e mezzo però si sono accentuati attacchi violenti ed accuse infondate verso gli amministratori dei Consorzi, in particolare di Trebisacce, nel tentativo di indebolirne la reputazione con forse il malcelato desiderio di volerli sostituire».

«La crisi del Consorzio? Responsabilità esclusiva del dipartimento Agricoltura»

«Sembra – continua la nota – che non si vogliano accogliere i cambiamenti compiuti e l’evidente cambio di passo che i Consorzi hanno compiuto, e si sente una “nostalgia”: quella di volerli controllare e asservire. Oggi, con le legittime rivendicazioni dei dipendenti, si trascurano le responsabilità politiche (il non fatto) e si mette in evidenza solo l’etica (le difficoltà delle famiglie dei lavoratori). In parallelo si assiste ad un ostruzionismo amministrativo, nell’esercizio della Vigilanza, con l’aggravante di sottrarsi alle responsabilità, abrogando di fatto la continuità amministrativa della Regione. Tra Istituzioni (Regione e Consorzi) ci dovrebbe essere un riconoscimento reciproco e non un continuo attacco concentrico. Se oggi il Consorzio di Bonifica si trova in arretrato nel pagamento degli stipendi la responsabilità esclusiva è del dipartimento regionale Agricoltura. Appunto il “non fatto”».

CONSORZI DI BONIFICA | Gallo al presidio

«I ritardi della Regione bloccano un mutuo di 4,2 milioni di euro»

Molinaro si concentra su un “non fatto” specifico: «Sono mesi che non viene definito il “Riscadenzamento” dell’esposizione del mutuo voluto dalla Regione con Unicredit per chiudere i debiti dell’ex Sibari-Crati, che oggi impediscono al Consorzio di Trebisacce sia di contrarre il mutuo di 4,2milioni di euro concesso dal Mipaaf per i mancati incassi dei ruoli nel periodo Covid-19, che la riattivazione dell’anticipazione di cassa da parte del Tesoriere di 600mila euro. Considerato che per il saldo delle mensilità arretrate servono circa 1,5milioni di euro cosa si aspetta? Perché viene sbandierata una pseudo riforma come soluzione per pagare gli stipendi?»

Risorse nazionali e “desideri malsani”

«Esprimere la solidarietà ai lavoratori (lo ha fatto nei giorni scorsi l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, ndr) – continua l’esponente della Lega – dovrebbe indurre all’aiuto materiale, visto che si tratta di un fattore economico. Sono molti gli interrogativi su questi ritardi. Speriamo che le tante risorse nazionali in arrivo al Consorzio, sui progetti d’investimento presentati e in parte già finanziati, non contribuiscano ad accrescere i “desideri malsani” di qualcuno. Un brutto esempio di poca credibilità e ritorno al passato».

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