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la polemica

«Scippo da 33 milioni all’ospedale di Locri, Occhiuto ci dica come stanno le cose»

Associazioni e sindaci scrivono al governatore e al commissario dell’Asp di Reggio. All’attacco anche il Pd: «Il governatore riveda la decisione»

Pubblicato il: 24/10/2022 – 11:21
«Scippo da 33 milioni all’ospedale di Locri, Occhiuto ci dica come stanno le cose»

LOCRI «I sindaci della Locride, a nome delle comunità che rappresentano e amministrano, e le associazioni che sottoscrivono il documento, non possono nascondere profonda preoccupazione, per quanto si apprende, in queste ore, relativamente alla scelta, che sarebbe stata operata dalla Regione Calabria, di destinare le risorse assegnate per la riqualificazione strutturale e adeguamento normativo dell’Ospedale di Locri in favore di realtà sanitarie di altri territori». Lo “scippo” dei fondi per l’ospedale continua a far discutere (ve ne abbiamo parlato qui). Questa volta a chiedere lumi al governatore Roberto Occhiuto e al commissario dell’Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia sono Giuseppe Campisi, sindaco di Ardore e presidente del Comitato Sindaci Locride; Bruno Bartolo, sindaco di San Luca e presidente f.f. dell’Assemblea dei Comuni Locride; Mario Diano, Presidente Corsecom, Coordinamento Associazioni della Locride; Francesco Martino, Comitato “Casa della Salute” Siderno; Bruna Filippone, Comitato “DifendiAmo l’Ospedale” Locri. Nella lettera si ricorda il contenuto del Dpcm del 14 settembre 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 237 del 10 ottobre 2022. L’atto, sintetizzano i firmatari «prendendo atto della nota regionale prot. 334114 del 18 luglio 2022, stabilisce di definanziare (espungere) euro 33.397.678,25, già previsti per l’ospedale locrese, per attribuirli, come anticipato, ad altre strutture e nosocomi. Le risorse in questione erano il frutto dell’impegno dell’allora Presidente della Regione Calabria, la compianta Jole Santelli, che aveva lavorato affinché Inail ponesse al centro dei propri investimenti l’ospedale di via Verga». 
«A distanza di tempo – continua la lettera –, dopo mesi di immobilismo, prendiamo atto che la Regione Calabria, anziché accelerare la spesa di queste significative somme, stabilisce di revocarle per destinarle altrove.  Perché questa decisione? L’Ospedale di Locri perché continua a non essere una priorità? Gli interventi di edilizia sanitaria per quale ragione stentano a decollare e sono fermi al palo da anni? Si chiede altresì che venga sbloccato l’iter della Casa della Salute di Siderno dall’Asp di Reggio Calabria».
«Ci risulta – continua la lettera – che da giugno non è stato risposto alla richiesta della società, che sta lavorando al progetto esecutivo, su un ulteriore finanziamento di 900mila euro, necessario a causa dell’aumento dei costi, dovuto al tempo trascorso dal finanziamento di 9.760.000 euro».
«I sindaci, le comunità della Locride e le associazioni firmatarie – è la richiesta conclusiva – attendono delle risposte a questi loro interrogativi e chiedono di essere ricevuti per comprendere, dalla viva voce del presidente Roberto Occhiuto, commissario per la sanità in Calabria, come stanno effettivamente le cose».

Pd Reggio: «Occhiuto riveda la sua scellerata decisione»

«Roberto Occhiuto riveda la sua scellerata decisione di tagliare fondi per circa 73.000.000 di euro agli ospedali di Locri e di Melito Porto Salvo». Incalza così la federazione metropolitana del Partito Democratico di Reggio Calabria sul definanziamento ai due ospedali ionici. «Tali risorse – aggiungono i dem in una nota – avrebbero dovuto adeguare le due strutture anche dal punto di vista normativo e ci chiediamo, dunque, quale sia il livello di sicurezza degli edifici che ad oggi la Regione Calabria intende garantire, scegliendo di tagliare i suddetti finanziamenti. La sanità dell’area Grecanica e della Locride già troppe volte ha subito scippi e saccheggi, fino a rendere il diritto alla salute una chimera, in molti casi. Il ritorno della gestione sanitaria nelle mani del presidente della Regione Calabria speravamo potesse restituire dignità alla sanità calabrese tutta, ma constatiamo che l’unica strategia messa in campo è quella dell’indebolimento di alcune strutture sanitarie, abbandonando a se stessi i cittadini di aree territoriali rese sempre più periferiche dall’assenza di livelli minimi di qualità nell’erogazione di servizi primari, tra cui c’è certamente al primo posto la sanità».
«Le strutture ospedaliere di Locri e Melito Porto Salvo, al pari di tutte le altre – rilevano gli esponenti del Pd – devono essere innovate e rese professionalmente attrattive per il personale medico e paramedico, ma sopratutto devono rispondere alle esigenze di tutela della salute della cittadinanza. La Costituzione pone il diritto alla salute tra i suoi principi fondativi, non garantirlo è un reato morale, politico e sociale».
«Lo ricordiamo anche al sindaco di Locri, Giovanni Calabrese – sottolineano i dem – oggi strenuo difensore dei tagli inflitti da Occhiuto dopo essere stato, negli anni passati, focoso masaniello al grido di “l’ospedale non si tocca”. Sta forse scambiando, Calabrese, il diritto alla salute di intere comunità con un posto in giunta regionale? Una posizione opportunistica da cui hanno preso le distanze finanche i suoi colleghi sindaci della Locride».
«La federazione metropolitana del Partito democratico – concludono i democrat – ribadisce la necessità che il presidente Occhiuto faccia marcia indietro e riconosca il diritto alla salute anche ai cittadini della Locride e dell’area Grecanica, iniziando con il restituire loro i fondi scippati sulla ristrutturazione degli ospedali di Locri e Melito!»

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