LAMEZIA TERME Coltiviamo Capolavori, l’approfondimento di Confagricoltura andato in onda ieri sera su L’altro Corriere Tv, si è “trasferito” a Bova Marina, per conoscere l’azienda Koramare, specializzata nella coltivazione di agrumi, bergamotti e arance e uliveti. La titolare, Ileana Siciliano, ospite di Saveria Sesto, vanta una laurea in Relazioni internazionali, un passato a Bruxelles e da qualche anno ha trasformato l’agricoltura in un nuovo lavoro.
«Durante gli studi ho iniziato a viaggiare in giro per l’Europa. In uno dei viaggi di ritorno a Reggio ho iniziato a dare una mano all’azienda di mio padre, e man mano ritardavo il rientro a Bruxelles – racconta Ileana Siciliano –. Tra famiglie, affetti e lavoro ho poi deciso di “tornare a casa” in maniera definitiva. All’inizio – confessa – non sapevo neanche come poter essere d’aiuto a mio padre, ma poi ho capito che l’agricoltura, pian piano, si sarebbe trasformata nel mio lavoro».
«L’azienda è in progress, si estende su 65 ettari e quando ne ho assunto la guida – aggiunge Siciliano – era in uno stato di quasi completo abbandono. La prima necessità era quella di recuperare le colture redditizie, come il bergamotto. Ho avuto bisogno di tecnici che mi aiutassero e di relazionarmi con i dipendenti. Questo è stato il primo passo. Il secondo è stato quello di ottenere un buon raccolto che producesse reddito per continuare a recuperare il resto del patrimonio. Ogni anno rivitalizzo un pezzo in più e la aggiungo alla parte operativa dell’azienda. Abbiamo recuperato al momento circa otto ettari di agrumeto e l’uliveto è stato quasi tutto ripreso. Su sei ettari, ancora, si estendono il bosco di eucalipto, la pineta e altre varietà boschive. Nella zona di Condofuri è presente il ginepro, una coltura quasi scomparsa».
«L’uliveto – racconta l’imprenditrice reggina – si estende tra i comuni di Condofuri e Bova Marina. Una ventina di anni addietro mio padre ha piantato 4,5 ettari di ulivi a Condofuri mentre a Bova Marina insistono gli uliveti secolari. Per ringiovanirlo ci siamo affidati ad una squadra di esperti siciliani in materia».
Ileana Siciliana specifica come in azienda si tenti di «ottimizzare tutto, come l’eucalipto, che si trova in aree scoscese, quindi non facilmente coltivabili. Vorremmo destinare questi alberi al cippato e alla produzione di biomassa. In quella stessa zona si trova il pascolo e la pineta. I pini da rinvigorire vorremmo dedicarli al taglio».
Il core business dell’azienda è rappresentato dal bergamotteto e dall’agrumeto. «Un tempo il bergamotto veniva utilizzato solo per l’olio essenziale, non si era ancora sviluppato l’utilizzo alimentare. Il bergamotto che produciamo è prevalentemente diretto all’industria, ma una parte ad inizio stagione la destiniamo al fresco ed un’altra a fine stagione alla trasformazione alimentare in composte e succhi di frutta. Il fresco è rivolto ai supermercati, alla ristorazione con utilizzi sul pesce ed i primi. La polpa finisce nella pasticceria. L’industria trasforma il bergamotto in olio essenziale e lo utilizza per la cosmesi. Una parte è destinata alle case farmaceutiche per le sue qualità antibatteriche, antiossidanti. Si caratterizza anche per la riduzione del colesterolo».
L’azienda Koramare produce «composte, che non sono esattamente delle marmellate, zuccherate con zucchero d’uva e poco dolcificante. Non hanno l’aspetto gelatinoso delle marmellate – specifica Ileana Siciliano – ed il gusto si caratterizza per il gusto all’arancia e non per il dolce. In realtà sono creme di arance, con gusto “arancia”, “arancia e cannella” e “agrumi (arancia bergamotto) e zenzero”, da utilizzare con salumi e formaggi, ma anche con carne e pesce ed anche nei dolci e per la colazione. Vogliamo proporre un prodotto diverso, senza zuccheri raffinati, biologico, con la cottura dell’arancia a bassa temperature per conservarne le qualità. Produciamo anche succo di frutta puro da diluire e il nettare di bergamotto, al 50%».
La trasformazione del prodotto, spiega ancora la titolare di Koramare, avviene in un laboratorio di San Ferdinando, nella Piana, «col quale collaboriamo bene. Per il futuro è nostra intenzione allestire un laboratorio per la trasformazione del prodotto all’interno dell’azienda, in fabbricati rurali in disuso che inizieremo a ristrutturare a gennaio. Abbiamo ottenuto anche un finanziamento Psr per l’acquisto dei macchinari, perché l’obiettivo è sempre quello di migliorare la produttività dell’azienda».
All’interno dei confini aziendale insiste un borgo. Il “sogno” di Ileana Siciliano è quello di «trasformare i fabbricati da ristrutturare in polo didattico, ricerca. L’obiettivo – conclude – è offrire la possibilità alle associazioni di promuovere il territorio e la passione per l’agricoltura, e poi sviluppare i campi di lavoro internazionali, la fattoria didattica, la zootecnica, l’apistica per rendere l’azienda multifattoriale».
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