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«Bacini idrici a secco in Sila per colpa della siccità, A2A non c’entra»

La società contesta la ricostruzione del presidente del Consorzio Jonio Crotonese. «Pronti a lavorare sulle perdite nelle reti, che superano il 50%»

Pubblicato il: 27/10/2022 – 15:56

CATANZARO «Diversamente da quanto affermato dal Presidente del Consorzio Ionio Crotonese, la carenza di acqua nei due laghi silani è stata generata da cause esogene e non dall’attività del Gruppo A2A». Lo precisa, in una nota, la stessa società. A tale proposito nella nota si precisa che «il prolungato periodo di siccità ha impattato fortemente sulla produzione idroelettrica, che ha registrato, ad oggi, una flessione del 33% rispetto alla media degli anni precedenti. Le proiezioni a fine anno indicano inoltre un decremento complessivo di oltre il 50% rispetto alla media decennale. È opportuno ricordare che all’abbassamento dei livelli di acqua nei bacini hanno contribuito anche i maggiori rilasci accordati da A2A nel corso dell’anno, proprio in funzione delle necessità evidenziate dall’amministrazione regionale e sulla base delle richieste consortili a favore delle infrastrutture del Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese. Anche le affermazioni relative ai “profitti enormi” che sarebbero stati generati a vantaggio di A2A – si osserva – non corrispondono al vero. È opportuno ricordare infatti che l’energia elettrica prodotta con l’acqua dei bacini della Calabria, oltre ad essere molto minore in quantità, è stata venduta dal Gruppo agli stessi prezzi degli anni precedenti, fornendo così un contributo a calmierare gli enormi incrementi registrati negli ultimi mesi».
Per quanto riguarda la proposta avanzata dal dipartimento Territorio e Tutela dell’ambiente di attivare tutte le procedure per lo svincolo di 3,2 milioni di mc di acqua, si evidenzia che «A2A sta preservando tali quantitativi al fine di garantire disponibilità di energia sufficiente per supportare il Piano di Riaccensione del sistema elettrico in caso di eventuale blackout, in linea con i propri obblighi derivanti dal Codice di Rete. A2A – continua la nota – ha già avviato comunque delle attive interlocuzioni con il gestore della rete elettrica nazionale al fine di metterlo a conoscenza della situazione e di provare a ottenere il nulla osta al rilascio dei quantitativi richiesti». La società coglie l’occasione «per ribadire la propria disponibilità a condividere con le comunità calabresi e le amministrazioni che le rappresentano le sue competenze nella gestione del ciclo idrico integrato per contribuire a superare il tema della riduzione delle perdite delle reti di adduzione e distribuzione dell’acqua, che nella regione superano il 50% e sono in buona parte responsabili della situazione di drammatica carenza idrica odierna».

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