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Denuncia illegittimità nel concorso per Ginecologia a Cosenza, la parola torna al Tar

Il Consiglio di Stato chiede una discussione nel merito «per sgombrare il campo dalle ombre di illegittimità nella procedura»

Pubblicato il: 28/10/2022 – 11:47
Denuncia illegittimità nel concorso per Ginecologia a Cosenza, la parola torna al Tar

COSENZA Il Consiglio di Stato, Sezione III, si è pronunciato sull’appello cautelare presentato dalla candidata ritenuta non idonea dalla Commissione esaminatrice presieduta dal dottore Michele Morelli. Il caso è quello dell’esclusione di una candidata dal concorso per Ginecologia dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. Il CdS ha accolto la sospensiva, riformando sul punto l’ordinanza del Tar Calabria, al fine di una pronta fissazione del merito del ricorso. «Questo – si legge in una nota diffusa dallo studio legale Ciambrone & Mascaro – il passaggio motivazionale importante espresso dal massimo Consesso dei giudici amministrativi: “… possono essere date risposte definitive ai motivi di ricorso, per sgombrare il campo dalle adombrate ombre di illegittimità/illecità della procedura concorsuale in questione…”. I giudici di Palazzo Spada ritengono, quindi, che gli articolati e molteplici motivi del ricorso, anche con motivi aggiunti, meritano una risposta approfondita da parte del Tar Calabria a cui viene ordinata la sollecita fissazione del merito per la discussione definitiva in primo grado. Ciò per dare risposte alle illegittimità denunciate dalla ricorrente ma, contemporaneamente, alle eventuali circostanze illecite denunciate, sin dal primo momento, dalla candidata alla Procura della Repubblica di Cosenza». È necessario, insomma, per i giudici del Consiglio di Stato, approfondire le circostanze e dare risposte adeguate.
«La dottoressa Tiziana Russo – continua la nota –, dopo aver sofferto per il rigetto della sospensiva del Tar Calabria, ha ritenuto di proseguire nella sua battaglia di legalità e giustizia interessando della vicenda i giudici amministrativi a Roma. Bisogna constatare che sin da subito l’appellante, patrocinata e sostenuta dallo Studio degli Avvocati Ciambrone-Mascaro & Partners, ha ricevuto adeguata risposta in quanto aveva già ottenuto il decreto monocratico di sospensione emesso dal Presidente della Sezione III. Provvedimento oggi confermato e rafforzato dalla ordinanza Collegiale emessa a seguito della discussione, lunga e articolata, degli avvocati Ciambrone & Mascaro e degli avvocati delle controparti presenti in udienza. Ora l’ultima parola spetta ai giudici amministrativi calabresi compulsati in tal senso dalla decisione oggi presa dai giudici romani. Russo – conclude la nota – si augura che anche la Procura della Repubblica di Cosenza possa dare risposta alle circostanze denunciate da ormai da più di sei mesi. Ovviamente come difensori della candidata, illegittimamente esclusa dal concorso, prendiamo atto con soddisfazione della decisione odierna del Consiglio di Stato e si attende fiduciosi la decisione del Tar Calabria».

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