CORIGLIANO ROSSANO Recuperare dal degrado porzioni di patrimonio immobiliare comunale e rivitalizzare quei beni che insistono soprattutto nei centri storici. Una mission non semplice che il comune di Corigliano Rossano sta provando ad aggredire, anche se un po’ in ritardo sulla tabella di marcia.
Tra stabili di proprietà, acquisiti in questi giorni come l’ex carcere nel cuore di Rossano Alta, la riqualificazione di strutture non propriamente comunali ma comunque pubbliche come l’ex caserma dei Vigili del fuoco (di proprietà della Provincia di Cosenza), o la funzionalizzazione dell’imponente palazzo di Giustizia (di proprietà comunale) rappresentano sfide tutte da vincere per l’amministrazione Stasi.
Il sindaco ed i suoi hanno attivato tutta una serie di politiche di gestione e riutilizzo di questi beni, attualmente in itinere. Ed altre saranno intraprese nelle prossime settimane prevalentemente per il borgo antico di Rossano, in cui si trovano la maggior parte di questi immobili attualmente inutilizzati, o peggio, consumati dal degrado.
Dismesso alla fine degli anni ’90 in concomitanza con l’entrata in esercizio del penitenziario di alta sicurezza di Ciminata di Greco, l’ex carcere è incastonato nel cuore di Rossano Alta. L’imponente struttura contribuisce notevolmente a far piombare nel degrado la zona. Nell’ambito della programmazione Pinqua sarà riqualificato e riconvertito in polo museale e e di ricerca.
Sempre nel centro storico di Rossano, nel quartiere Sant’Antonio, si trova l’ex caserma dei vigili del fuoco, anche questa inutilizzata da vent’anni, da quando il corpo si è trasferito in viale dei Normanni in uno stabile ben più grande e moderno.
La struttura è di proprietà della Provincia di Cosenza e da tempo il comune di Rossano sta provando ad assumerne la gestione. L’idea è quella – dopo aver incassato il placet dell’associazione – di ospitarvi la centrale territoriale della Croce Rossa. Qualche tempo addietro si era ipotizzata anche l’apertura di un presidio della polizia provinciale.
Dopo la chiusura avvenuta nel 2012, l’ex palazzo di Giustizia – ben più ampio dell’attuale tribunale di Castrovillari, dentro al quale è stato “inglobato” per le note, celebri e tristissime vicende che ne hanno svenduto il futuro nell’ambito della revisione delle circoscrizioni giudiziarie – è di proprietà comunale. Ma era in mezzo ad una controversia coi Ministeri della Giustizia e dell’Economia a causa di un mutuo acceso agli inizi degli anni 2000 per la costruzione della “torre” interna che ne aveva ampliato gli spazi.
Dopo oltre un decennio di immobilismo e di incuria – la struttura viene aperta solo per ospitare una sezione elettorale durante le consultazioni elettorali – l’ex tribunale di Rossano è tornato pienamente nella disponibilità del patrimonio comunale lo scorso 27 luglio nel corso di una cerimonia svoltasi con il presidente del tribunale di Castrovillari, Massimo Lento.
Lo stabile – così ha svelato Flavio Stasi al Corriere della Calabria anticipando le volontà dell’amministrazione comunale – ospiterà uffici pubblici attualmente in fitto, come il centro per l’impiego.
Il comune, come accennato, ha altri immobili di proprietà, quasi tutti a Rossano. Tra questi, proprio di fianco al tribunale, nel quartiere “Cozzo”, c’è un altro grande immobile che oggi, ma solo in una minima parte, ospita gli uffici del giudice di pace. In quello stabile, prima che costruissero la nuova caserma su viale Sant’Angelo, c’erano i carabinieri. Stasi starebbe ipotizzando il trasferimento in quei locali della compagnia della Guardia di finanza oggi in fitto nel quartiere Donnanna, allo scalo. In un solo colpo si fornirebbe un presidio dello Stato nel centro storico e si allevierebbe la preoccupazione di un trasferimento della compagnia altrove come si mormora da tempo.
«Abbiamo acquisito l’ex carcere, una struttura enorme che da decenni versava in stato di abbandono in un percorso stabilito insieme all’ente demaniale proprietario – spiega il sindaco Flavio Stasi al Corriere della Calabria – che lo avremmo acquisito qualora avessimo avuto accesso ai bandi Pinqua. Quel finanziamento è stato intercettato e proprio nei giorni scorsi abbiamo concluso l’iter di acquisizione di tutta la struttura. La riteniamo un’operazione importante perché si tratta di un edificio centrale, in un quartiere storico della città. L’ex carcere si trasformerà in polo museale, un polo di ricerca, un centro di aggregazione intorno al quale far ruotare tutta la rigenerazione urbana di quella zona».
«La politica dell’amministrazione – sottolinea il primo cittadino di Corigliano Rossano – è quella di recuperare al patrimonio comunale un po’ di immobili, e lo stesso ragionamento lo abbiamo fatto acquisendo il faro di Capo Trionto. Medesima logica applicata sul tribunale, per il quale abbiamo superato un contenzioso con il mistero della Giustizia che non rilasciava l’immobile, nonostante fosse chiuso da molti anni. Siamo riusciti a chiudere la vicenda con un’azione importante sotto il profilo amministrativo ed anche con la collaborazione della presidenza del Tribunale di Castrovillari. Lo ripristineremo con l’idea di realizzarvi all’interno degli uffici pubblici. L’edificio tornerà ad avere la dignità che merita e nel quartiere tornerà quell’energia che purtroppo si è spenta con la chiusura del palazzo di giustizia».
Sulla caserma dei vigili del fuoco, «da tempo abbiamo avviato un ragionamento con la Provincia per averla in comodato e poterla utilizzare. Abbiamo registrato l’interesse della Croce Rossa di allestire in quello stabile il proprio centro operativo. Purtroppo, per tante ragioni, in parte amministrative, in parte legate al cambio alla guida dell’ente intermedio, al momento la pratica è ancora ferma. Mi auguro che attraverso un incontro si possa definire sia la questione sull’ex caserma che versa in stato di abbandono, sia quella del plesso Santa Chiara del Liceo Classico». (l.latella@corrierecal.it)
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