L’iter avviato dall’Amministrazione comunale di Catanzaro per ottenere la disponibilità dell’edificio che ospita la “Caserma Pepe” e destinarlo a “Casa dello Studente” è stato motivo di qualche garbata reazione di alcuni lettori i quali temono che l’istituzione militare possa essere trasferita in altra città della Calabria.
È per rispondere a queste reazioni che, a distanza di una settimana, ritorniamo a parlare dello stesso argomento anche se solo per sottolineare l’importanza di avere in Città una “Casa dello Studente”. Ciò non significa che i militari debbano necessariamente andare via da Catanzaro, come qualcuno ipotizza. Tutt’altro, nulla vieta che possano essere sistemati in altro edificio militare della Città.
La valenza della trasformazione della caserma Pepe in Casa dello studente consiste nel dare a Catanzaro una struttura la cui mancanza è molto avvertita dagli studenti e dalle loro famiglie e la cui realizzazione viene considerata indispensabile. E’ da sottolineare inoltre che Il progetto riveste importanza anche per i riflessi che avrebbe per l’economia della Città. Lo confermano le esperienze raccolte in quelle città che hanno già realizzato una “Casa dello studente” riguardo ai processi evolutivi imposti più che dagli uomini dal progresso.
L’idea di radunare gli studenti sotto lo stesso tetto e in ambienti che dispongono dei servizi necessari, è di per sé una decisione importante destinata a rendere efficiente la Città e, dunque l’Università.
Se poi tutto questo è possibile localizzarlo in una struttura già esistente nel perimetro urbano, a poche centinaia di metri dal centro storico, è quanto di meglio si possa offrire agli studenti.
La Casa dello studente va intesa come un elemento di civiltà sociale il cui “carattere” esprime un servizio per la collettività, finalizzato ad assecondare la residenzialità attraverso un canone calmierato soprattutto per quella parte di giovani economicamente svantaggiati.
Per comprendere queste motivazioni è sufficiente chiedersi perché tante città del Sud non riescono a realizzare progetti di sviluppo urbano. I motivi non sono solo per la mancanza di risorse, quanto per la mancanza di progettualità. E a Catanzaro bisognerebbe chiedersi se l’offerta privata soddisfa pienamente la domanda e a che prezzo. Se, cioè, le esigenze degli studenti e delle loro famiglie trovano risposte adeguate.
Importante è anche considerare i benefici che la Città trarrebbe dalla presenza di una “Casa per lo studente” che ospita centinaia di giovani che studiano e vivono entro il perimetro urbano. Prendersi cura di questi aspetti significa realizzare “isole di eccellenza”.
L’ Amministrazione Comunale di Catanzaro, presieduta dal sindaco Nicola Fiorita, è determinata alla realizzazione della struttura universitaria, a cominciare da un progetto dai contenuti incentivanti basato sull’analisi dei flussi studenteschi che hanno anche forte incidenza sia per l’economia della Città sia per le famiglie degli studenti.
Nel caso della Casa dello studente a Catanzaro presso l’edificio della struttura militare c’è da dire che essa comporterebbe soltanto una diversa destinazione interna dell’edificio, stante che non avrebbe bisogno di alcuna trasformazione esterna. Ciò oltretutto consentirebbe di affrontare nel migliore dei modi l’aspetto architettonico che ha impensierito alcuni lettori.
Bisogna intendersi sui bisogni della società e su come possano evolvere perché da essi dipendono i nuovi sistemi di vita urbana. L’incapacità di uscire dal passato-presente finisce spesso con il far prevalere la staticità, l’immobilismo che, a sua volta, può essere motivo (o causa) di inefficienze e, dunque, di condizioni negative riguardo ai processi evolutivi che una società civile affronta e sostiene.
*giornalista
x
x