REGGIO CALABRIA I Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, hanno arrestato un 42enne per i reati di tentato incendio, tentata estorsione e minaccia aggravata, per i quali è ritenuto fortemente indiziato. Era stato direttamente un militare dell’Arma, libero dal servizio, a segnalare un rogo sospetto proveniente da uno dei lidi del lungomare di Gioia Tauro e, mentre una pattuglia veniva mandata con urgenza sul posto, l’autore del delitto si presentava direttamente presso la Caserma di via Provinciale 1, dove si definiva come colui che aveva incendiato il lido pochi attimi prima; nel frattempo, il rogo veniva spento grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco di Palmi.
I Carabinieri, dopo averlo sentito unitamente all’avvocato di fiducia, hanno convocato altri familiari, dai quali si apprendeva una situazione di difficoltà connessa con alcuni cattivi rapporti tra essi e l’uomo, del quale non condividevano alcune scelte personali. Emergeva che l’autore del rogo fosse in realtà il vero gestore del lido e, per ciò stesso, l’uomo aveva deciso di distruggere una struttura nella quale riteneva di aver investito propri averi venendone poi, a suo dire, estromesso.
Gravissime le minacce proferite dall’autore del gesto nei confronti di alcuni propri familiari, verso i quali appariva nutrire un forte rancore, esternato senza remore persino di fronte ai Carabinieri.
I militari una volta ricostruita la vicenda ed esaminato alcune immagini acquisite, hanno relazionato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Palmi, guidata da Emanuele Crescenti che, in pochi giorni, ha richiesto ed otteneva dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’uomo che, seppur incensurato, è stato ritenuto pericoloso per quanto compiuto e per quel che minacciava di compiere.
All’uomo sono stati contestati il tentato incendio, la tentata estorsione per alcuni soldi richiesti ai familiari e la minaccia aggravata, poiché alcuni congiunti sono stati minacciati di morte.
x
x