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l’inchiesta

Il giallo del cacciatore cosentino ucciso in un frutteto nel Ravennate

Disposto l’esame del cellulare di Felice Orlando. Proseguono le indagini sulla morte del 49enne. Escluso l’incidente di caccia

Pubblicato il: 01/11/2022 – 9:50
Il giallo del cacciatore cosentino ucciso in un frutteto nel Ravennate

RAVENNA Proseguono le indagini dei carabinieri per identificare chi in un frutteto di Castel Bolognese, nel Ravennate, ha sparato al 49enne Felice Orlando, originario della provincia di Cosenza e da oltre trent’anni residente in Romagna. L’uomo, appassionato di caccia e grigliate con gli amici, viveva a poche centinaia di metri dal luogo del delitto, adiacente agli anziani genitori. Era uscito sabato pomeriggio per andare a cacciare. Non ricevendo più sue notizie, domenica mattina la nuova compagna aveva allertato il padre per andarlo a cercare. Poco dopo, in un canale di scolo era stato trovato il corpo ormai esanime vegliato dai cani. Almeno un paio i colpi che lo hanno centrato a tempia (quello presumibilmente mortale) e schiena: dall’autopsia, eseguita ieri, e dalla imminente consulenza balistica si attendono dati su esatto tipo di arma usata, calibro, distanza, angolazione dello sparo e tempistiche del decesso.
Altri elementi utili alle indagini potrebbero arrivare dall’esame del cellulare della vittima, disposto dalla Procura. Agli inquirenti, coordinati dal Pm Silvia Ziniti, è apparso da subito chiaro che non poteva trattarsi di un normale incidente di caccia: il fucile del 49enne non c’era e, a tutto ieri, non è stato ritrovato nonostante le ricerche condotte con cani molecolari, droni e vigili del Fuoco. Ecco che lo scenario relativo a un omicidio ha preso subito quota includendo l’ipotesi agguato tra i filari di kiwi. Per individuare un possibile movente, i militari dell’Investigativo di Ravenna e della stazione di Castel Bolognese hanno già ascoltato diverse persone tra altri cacciatori, parenti e familiari (l’uomo era separato, ha una figlia minorenne e tre sorelle), amici e colleghi di lavoro (lavorava da venti anni per una ditta di Faenza specializzata nella raccolta di ferro e rifiuti) e residenti nelle case della zona, area molto frequentata dalle doppiette.

Prime ipotesi dopo l’autopsia

Due i colpi sparati contro la vittima con un fucile: uno, da pochi metri, ha centrato la schiena. L’altro invece, esploso da distanza ravvicinata, è stato rivolto verso la testa. Sono i primi risultati informali usciti dall’autopsia di Felice Orlando. I nuovi elementi danno, almeno fin qui, linfa all’ipotesi di un agguato con esecuzione finale (o comunque di un’accesa discussione al termine della quale il 49enne ha dato le spalle al suo aggressore oppure è stato costretto a farlo sotto minaccia armata). Mentre affossano lo scenario di un incidente di caccia con omissione di soccorso e anomalo furto dell’arma, non ancora ritrovata (forse la vittima con sé ne aveva un paio). I carabinieri del nucleo investigativo di Ravenna, Nor e stazione di Castel Bolognese – coordinati dai Pm Daniele Barberini e Silvia Ziniti – stanno intanto setacciando la vita del defunto alla ricerca anche di piccoli screzi per riuscire a identificare un possibile movente. Dal cellulare non sono fin qui emerse piste in grado di portare a una rapida soluzione del caso.

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