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Concorso per dirigente avvocato, l’Asp di Cosenza soccombe al Consiglio di Stato

Rigettato l’appello contro la sentenza con cui il Tar aveva annullato le delibere commissariali di rettifica e indizione della selezione

Pubblicato il: 02/11/2022 – 14:38
Concorso per dirigente avvocato, l’Asp di Cosenza soccombe al Consiglio di Stato

COSENZA «Il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello proposto dall’Asp di Cosenza contro la sentenza pronunciata dal Tar Calabria con la quale erano state annullate le deliberazioni commissariali di rettifica e di indizione del concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione, a tempo indeterminato, di un dirigente avvocato». Lo riferisce in una nota lo studio legale Zicaro. «Oggetto del giudizio in estrema sintesi – prosegue la nota –  è la doverosità (in questi termini il Tar nella sentenza appellata e così confermata in sede di appello) per l’amministrazione, che “si determini a colmare il vuoto d’organico, a fronte dell’alternativa tra assumere il nuovo personale attingendo dalla graduatoria efficace ovvero indire una distinta procedura selettiva”, di “orientare la propria scelta in conformità al principio del favor ordinamentale per l’utilizzazione delle graduatorie con idonei, principio che realizza con pienezza la finalità di contenimento della spesa pubblica – in considerazione dei costi derivanti dallo svolgimento di un nuovo concorso”. L’allora ricorrente, oggi appellata innanzi al Consiglio di Stato – in quanto utilmente collocata nell’unica graduatoria vigente, a livello regionale, per l’assunzione di dirigenti avvocati – censurava l’operato dell’Asp di Cosenza, la quale, dapprima, aveva avviato la procedura di scorrimento della ridetta graduatoria salvo, poi, immotivatamente, aver fatto marcia indietro e indetto una procedura concorsuale. Il Tar Calabria, accogliendo le tesi difensive (ribadite in sede di appello) proposte dall’avvocato Valerio Zicaro in rappresentanza della ricorrente, aveva ritenuto fondate le censure mosse in quella sede ed aveva, così, annullato le relative Deliberazioni di rettifica e di indizione del concorso. Il Consiglio di Stato, oggi, nel rigettare, integralmente, l’appello proposto dall’Asp di Cosenza, ha confermato – aggiunge la nota – la legittimità della sentenza di primo grado e la fondatezza delle ragioni spiegate dalla ricorrente e ribadite in sede di appello. Il Consiglio di Stato, inoltre, ha confermato, condividendoli, i principi innovativi sanciti già in sede di primo grado e valevoli per tutte le procedure assunzionali della sanità calabrese ovvero che l’interesse a ricorrere, in siffatte ipotesi, è riconosciuto anche in capo agli idonei non immediatamente collocati in posizione di diretto scorrimento, tenuto conto che, ove “non conseguissero già in questa prima tornata l’utilità dell’assunzione, comunque, migliorerebbero la loro collocazione nella graduatoria stessa, rendendo così più probabile e prossima la loro assunzione”; – il “principio del favor ordinamentale per l’utilizzazione delle graduatorie con idonei, principio che, com’è efficacemente rilevato dal Tar, intercetta l’esigenza di contenimento della spesa pubblica – in considerazione dei costi derivanti dallo svolgimento di un nuovo concorso – e recede solo in ipotesi di speciali discipline di settore, di particolare circostanze di fatto o di ragioni di interesse pubblico prevalente, che devono però in ogni caso essere puntualmente indicate”; – che, nel caso della sanità calabrese, lo scorrimento delle graduatorie esistenti, mediante immissione in ruolo dei vincitori e degli idonei, si pone, in forza dei Dca adottati nel corso del tempo, “come prioritario rispetto all’attivazione delle procedure concorsuali, onerando le Asp di valutare la possibilità – con ovvia estrinsecazione della ponderazione comparativa in concreto operata – di disporre l’assunzione utilizzando altre graduatorie”; – che, nel caso di specie, la graduatoria in esame era valida ed efficace non essendo decorso il termine triennale poiché la stessa era stata riapprovata, mediante un “nuovo provvedimento amministrativo”, a seguito di un giudizio amministrativo con il conseguente “slittamento dei relativi termini di efficacia della graduatoria”. Si tratta – conclude la nota – di principi, lo si ripete, di innovativo rilievo per tutte le procedure di assunzione nelle Aziende sanitarie calabresi».

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