COSENZA «A distanza di circa due mesi dalla nostra prima richiesta d’incontro, cui sono seguiti anche solleciti, l’Ente Provincia ha finalmente deciso di riceverci. Gianni Amelio, Dirigente dell’Ufficio Edilizia della Provincia, alla presenza di un tecnico del Settore, ha tentato di dare risposte ai numerosi interrogativi sorti con l’avvio dell’anno scolastico in merito alle numerose criticità e problemi logistici che affliggono gli Istituti Scolastici del Territorio». E’ quanto scrivono, in una nota, il segretario Generale Cgil Cosenza Umberto Calabrone e il segretario generale Provinciale FLC Cgil di Cosenza, Francesco Piro.
«Da sempre impegnati a dare voce a studenti, famiglie e lavoratori della scuola , in un clima sereno, data l’indubbia disponibilità al dialogo manifestata da chi ci ha ricevuti, abbiamo rivolto domande precise a cui, purtroppo – occorre dirlo – non sono seguite risposte condivisibili e convincenti. Alla richiesta di rendere noto, in via ufficiale, e al più presto, il cronoprogramma degli imminenti lavori di adeguamento sismico è stato risposto che, sebbene un progetto vi sia, e anche i fondi per finanziarlo, non esiste un calendario dei lavori, dal momento che si prevede per essi uno slittamento di circa un anno. Gli interventi di adeguamento sismico non partiranno infatti prima della prossima estate, o comunque non prima che la Provincia abbia avviato la procedura di reperimento fondi e
risorse finalizzate alla gestione delle problematiche che la messa in sicurezza delle scuole
inevitabilmente comporterà. C’è insomma la preoccupazione che in una fase così delicata non sarà facile contenere i disagi che inevitabilmente subentreranno. Infatti, la possibilità sia di attivare i cosiddetti doppi turni nelle scuole sia di utilizzare dei moduli abitativi e strutture mobili provvisorie, da installare nei pressi delle scuole, al fine di ospitare temporaneamente le classi, creerebbero problemi alla didattica, alle famiglie e metterebbe in difficoltà un sistema dei trasporti già stressato. Alla successiva domanda, se oltre a istituire appalti, gare e bandi per forniture ed edilizia d’emergenza, non si sia pensato di effettuare una mappatura degli spazi pubblici attualmente inutilizzati, ci è stato risposto che un tentativo è stato fatto in tal senso, fallito anche in parte per la mancanza di cooperazione con il Comune di Cosenza.
Un ultimo chiarimento è stato poi da noi richiesto sulla questione Convitto e Liceo Telesio. Dopo avere appreso, attraverso stampa e social media, della decisione di lasciare in sostanza inalterata la logistica attuale in attesa del restauro della sede del Convitto, per cui la Provincia ha dichiarato di avere già a disposizione 20 milioni di euro, non ci risulta esista a oggi, al di là di quanto annunciato dai giornali, alcun atto formale e/o contratto e/o accordo tra le parti volto a regolamentare modi e tempi della anomala e difficile convivenza tra le due scuole, come da noi più volte evidenziato. In compenso una parte della struttura del Convitto rientrerà nel progetto Cosenza Open Incubator, destinato alla riqualificazione del centro storico e finanziato dal MiBACT. Intanto, però, a oggi non si registra alcun avanzamento nei lavori di restauro del Convitto. Come CGIL Ed FLC-CGIL riteniamo che le risorse disponibili debbano essere impiegate per la messa in sicurezza e per la riqualificazione delle scuole pubbliche, a vantaggio della popolazione scolastica e di tutta la cittadinanza. Auspichiamo pertanto che si proceda a una mappatura degli edifici
inutilizzati presenti sul territorio di proprietà dei vari enti. Sarebbe questa una scelta di risparmio, di ottimizzazione delle risorse e anche una scelta ecologica, di riutilizzo, di riciclo e di riconversione. Continuiamo a manifestare la volontà di essere coinvolti nei processi decisionali che interessano il nostro territorio, al fine di contribuire con le nostre idee e le nostre proposte alla ricerca di soluzioni
a vecchi e nuovi problemi. Nei prossimi giorni chiederemo un incontro al Comune di Cosenza per sollecitare un confronto che possa portare ad individuare soluzioni condivise per limitare al massimo i disagi e per dare risposte a tutti coloro che vivono Quotidianamente il mondo della scuola».
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