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«Il Governo sui rave ha ragione. Lo dimostra la scienza»

«Assumere alcuni tipi di droghe in ambienti con musica ad alto volume risulta 5 volte più dannoso per il nostro cervello». Lo dimostra uno studio scientifico che ci aiuta a comprendere il giro di …

Pubblicato il: 02/11/2022 – 9:14
di Teresa Benincasa
«Il Governo sui rave ha ragione. Lo dimostra la scienza»

«Assumere alcuni tipi di droghe in ambienti con musica ad alto volume risulta 5 volte più dannoso per il nostro cervello». Lo dimostra uno studio scientifico che ci aiuta a comprendere il giro di vite sui rave, voluto dal Governo Meloni, andando oltre le polemiche svianti. Il fondamento si trova in un articolo scientifico pubblicato in tempi non sospetti (2006) dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, e precisamente da un ricercatore calabrese, il Prof. Michelangelo Iannone, all’epoca responsabile della sede di Catanzaro del prestigioso Ente di ricerca nazionale.
Chiunque abbia un qualche dubbio che il governo abbia fatto bene ad emanare una norma che punisce chi organizzi «un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica», vedrà svanire le sue perplessità leggendo il lavoro di Iannone. Il titolo sembra coniato per illuminare i nostri tempi: «Gli effetti elettrocorticografici dell’Ecstasy vengono potenziati dalla stimolazione acustica» (Electrocortical effects of MDMA are potentiated by acoustic stimulation in rats, BMC neuroscience (Online) 7 , pp. 13-1–13-6)
Il lavoro, pubblicato su una rivista scientifica internazionale, e citato sulla ancora più prestigiosa “Nature”, mette in evidenza, fornendo prove sperimentali difficilmente confutabili, alcune evidenze importanti. Se la sola musica, per quanto ascoltata ad altissimo volume, non ha alcun effetto negativo sul sistema nervoso, è noto che una droga come l’ecstasy, comunemente ed abbondantemente usata durante i rave party, quando viene assunta da sola può provocare un danno cerebrale importante. Forse meno noto, ma chiaro alla scienza, è che la miscela tra questa droga e la musica ad alto volume (altro ingrediente dei rave) induce un danno fino a cinque volte maggiore, allargando i suoi effetti non solo in termini di intensità e conseguenze sulla salute, ma anche come durata.
Iannone, medico tossicologo, docente alla facoltà di Farmacia dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, da due anni direttore scientifico dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente della Regione Calabria, invita a non sottovalutare la gravità di abitudini ritenute libertarie e che invece minacciano gravemente la salute dei ragazzi «anche assunta da sola – spiega- a lungo termine e in dosi elevate l’ecstasy può danneggiare la memoria, interferire con la temperatura corporea, aumentare il battito cardiaco e la pressione del sangue e in alcuni casi e in particolare per le persone cardiopatiche, l’assunzione può essere letale».
Le misure restrittive sulla circolazione dell’ecstasy, a ben guardare, sono fondate perché si tratta di una sostanza tossica, a prescindere dai rave, che, come dimostrato dalla sperimentazione scientifica di Iannone, ripresa da riviste nazionali e internazionali, effettivamente creano le condizioni perché questi effetti tossici si moltiplichino.
Un endorsement scientifico, dunque, che fa riflettere su quanto la scienza abbia molto da offrire per attuare scelte pubbliche a tutela della popolazione, in particolare quella giovanile, che attraverso occasioni come i rave viene sviata verso comportamenti che hanno un costo sociale e sanitario di cui non hanno contezza.
Link alle pubblicazioni:
https://www.science.org/content/article/rats-rave
https://www.newscientist.com/article/mg18925393-800-ecstasy-and-loud-music-are-a-bad-mix/
https://www.dica33.it/notizie/7392/cocktail-pericoloso.asp

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