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Politiche per il lavoro, Orrico: «Dal Governo nessuna strategia. Così aumentano diseguaglianze»

Ad affermarlo la deputata del Movimento 5 stelle. L’analisi dei primi passi del governo Meloni in tema di politiche per il lavoro

Pubblicato il: 02/11/2022 – 17:08
Politiche per il lavoro, Orrico: «Dal Governo nessuna strategia. Così aumentano diseguaglianze»

COSENZA «Il governo Meloni inizia proprio male. Senza, cioè, una strategia chiara sulle politiche per il lavoro e per il contrasto alla povertà». Ad affermarlo la deputata del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico che affida ai propri canali social considerazioni e cesure sui primi passi del governo Meloni in tema di politiche per il lavoro. «Da una parte – dice Orrico – la neo Ministra del Lavoro dirama una circolare per comunicare che il contratto dei navigator non potrà essere prorogato e dall’altra la maggior parte delle Regioni non ha mai avviato la riforma dei Centri per l’impiego varata nel 2019 dal governo Conte I con la messa a disposizione di 1,5 miliardi in favore di nuove assunzioni, avvio di corsi di formazione e riqualificazione professionale per i funzionari in carica.
Caso emblematico – aggiunge l’esponente pentastellata calabrese – quello della Calabria che ha provveduto ad avviare i concorsi ad agosto 2022 (avendo 77 milioni a disposizione dal 2019), ma ancora non ci sono le graduatorie. Senza considerare che i Centri per l’impiego di Cosenza e Vibo Valentia sono privi di una sede. Centri per l’impiego calabresi dove comunque mancano all’appello centinaia di figure, in particolare quelle che dovrebbero accompagnare disoccupati e percettori di RDC nella ricerca di una opportunità reale di lavoro. Le Regioni Sicilia, Basilicata e Molise hanno chiesto alla Ministra Calderone di poter prolungare i contratti dei navigator, non avendo provveduto a reclutare le risorse umane necessarie al rafforzamento dei centri per l’impiego. Sono 660 mila i beneficiari di RDC che hanno firmato il patto per il lavoro ai quali questo governo di destra vuole togliere il sussidio senza avere però un’idea per il loro inserimento lavorativo immediato e le risorse umane in grado di assolvere a tale compito».
«Sembra evidente – conclude Anna Laura Orrico – che l’obiettivo sia univoco: marginalizzare chi non ha un lavoro, aumentare le disuguaglianze e il livello di conflittualità sociale nel Paese. Partiamo non male, bensì malissimo. Ma d’altronde lo sapevamo».

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