REGGIO CALABRIA È stata presentata questa mattina l’esercitazione “Sisma dello Stretto 2022”, nei locali della mostra itinerante Terremoti d’Italia sul Lungomare Falcomatà di Reggio Calabria. Un’occasione, è stato ribadito più volte, per testare la resistenza di tutto il sistema in un’area ad alto rischio sismico.
Alla conferenza hanno preso parte parte il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il Capo Dipartimento dei Vigli del Fuoco Laura Lega, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e in videocollegamento il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani. Presenti anche l’assessore regionale alle infrastrutture Mauro Varì, il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani e il sindaco di Reggio Calabria Paolo Brunetti.
L’esercitazione prenderà il via, domani, venerdì 4 novembre, e proseguirà fino a domenica 6 e si svolgerà nelle province di Reggio Calabria e Messina, con l’obiettivo di testare l’attuazione del modello d’intervento nazionale per il soccorso sul rischio sismico, attraverso l’attivazione dei centri di coordinamento, la realizzazione di working area per attività di soccorso tecnico urgente e sanitario, l’allestimento di aree di accoglienza per la popolazione, l’impiego delle colonne mobili e le attività di valutazione e di agibilità post evento sismico. In Calabria saranno impegnati circa 800 volontari.
Lo scenario operativo vedrà la simulazione di un terremoto di magnitudo 6 con un significativo livello di impatto su abitazioni e popolazione, capace di innescare effetti ambientali come frane, liquefazioni e fenomeni di maremoto. Lo scenario simulato del maremoto sarà, inoltre, l’occasione per un ulteriore test di IT-Alert, il sistema nazionale di allarme pubblico per l’informazione della popolazione, in fase di sperimentazione, che diramerà un messaggio ai cellulari presenti nell’area dei comuni costieri delle province di Reggio Calabria e Messina.
“Prevenzione” è stata la parola d’ordine. «Il nostro è un Paese bellissimo ma che ha delle fragilità», ha detto a margine dell’evento Fabrizio Curcio, che ha sottolineato: «Il sisma è uno degli eventi che più impattano sulle nostre comunità, come devastazione e come tempi di ripresa. È da gennaio che stiamo lavorando su questa esercitazione nazionale. Abbiamo immaginato uno scenario severo non per impaurire ma per creare consapevolezza. Dobbiamo essere pronti. Sereni, ma consapevoli e pronti». «L’area dello Stretto – ha aggiunto Curcio – è storicamente uno degli scenari più gravi, ovviamente non è l’unico, ma insiste su due regioni. Ha, quindi, un impatto importante e logisticamente ha delle difficoltà storiche di raggiungimento. È un’area che purtroppo ci permette di esercitarci su più campi».
«La nostra è una regione ad altissimo rischio sismico – ha detto il presidente Occhiuto – per cui bisogna prepararsi in tempo, nell’auspicio che non ci siano mai eventi avversi, ma bisogna prepararsi per fronteggiare e mitigare i rischi. Troppo spesso ci si lamenta il giorno dopo di non aver fatto nulla il giorno prima, noi stiamo cercando lavorare per costruire un sistema di protezione civile dove siano coinvolti cittadini, associazioni di volontariato e istituzioni».
L’esercitazione, ha detto l’assessore Varì «è un’occasione per verificare in anticipo quali sono i punti deboli, le azioni che funzionano poco o che sono inefficienti, e di metterli a punto». Di «conoscenza e prevenzione» ha parlato nel corso della conferenza stampa il prefetto Mariani, che ha sottolineato: «Soltanto conoscendo il fenomeno possiamo prevenirlo e affrontarlo nel migliore dei modi». Infine il sindaco Paolo Brunetti ha colto l’occasione per «invitare la cittadinanza a partecipare attivamente all’esercitazione. È un’occasione – ha sottolineato – per testare la macchina organizzativa e dei soccorsi. Bisogna avere la consapevolezza di vivere in un luogo ad alto rischio sismico e ognuno di noi dovrà essere pronto a rispondere a qualsiasi esigenza del territorio».
In mattinata è stata anche presentata la mostra Terremoti d’Italia, aperta al pubblico dal 3 novembre al 3 dicembre. La mostra itinerante è un percorso espositivo, realizzato dal Dipartimento della Protezione Civile, che permette al visitatore di capire, in più fasi, cos’è il terremoto e cosa si può fare per ridurne i rischi, fino a poterne osservare e percepire, in sicurezza, direttamente gli effetti, grazie all’esperienza su simulatori sismici progettati per riprodurre il movimento sismico. (redazione@corrierecal.it)
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