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Lotta ai clan

Le mani della ‘ndrangheta sul traffico di auto rubate, dodici arresti nel Tortonese

Operazione della Procura di Alessandria. Ventitré gli indagati. Al vertice dell’organizzazione dedita a furti, riciclaggio e ricettazione un calabrese

Pubblicato il: 03/11/2022 – 13:59
Le mani della ‘ndrangheta sul traffico di auto rubate, dodici arresti nel Tortonese

ALESSANDRIA Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti, riciclaggio e ricettazione di veicoli, mezzi d’opera e merce, posti in essere in diverse province del nord Italia, nel periodo compreso tra i mesi di ottobre 2020 e aprile 2021. Sono le ipotesi d’accusa che hanno portato a 23 perquisizioni effettuate nei confronti di altrettanti indagati, dei quali 12 colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, arresti domiciliari e obbligo di dimora; 6, i soggetti tratti in arresto dei quali 3 in carcere a Milano e a Alessandria; 3, posti agli arresti domiciliari a Serravalle Scrivia (AL), Tortona e Maddaloni (CE), 6 quelli sottoposti ad obbligo di dimora – con divieto di allontanarsi dal luogo di dimora nelle ore notturne – nelle province di Alessandria, Brescia e Varese.
È il bilancio dell’operazione dei carabinieri Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Alessandria e della Compagnia di Tortona (Alessandria). Coordinati dalla locale Procura della Repubblica e coadiuvati da 120 militari appartenenti alle altre Compagnie del Comando Provinciale di Alessandria, che ha visto impegnati oltre 150 militari.

Le indagini

Le indagini, scaturite a seguito del ritrovamento nell’area del tortonese – nota, tra l’altro, per essere uno dei principali poli logistici del nord-ovest del Paese – di diversi mezzi rubati, sono state caratterizzate da complesse attività tecniche e servizi di osservazione, controllo e pedinamento, che hanno consentito agli investigatori, coordinati dalla Procura alessandrina, di ricondurre tali rinvenimenti all’attività di un sodalizio criminale, le cui figure di spicco erano rimaste già coinvolte, in passato, in altre indagini che avevano riguardato soggetti appartenenti o contigui ad associazioni di stampo mafioso di matrice ‘ndranghetista, operanti nel settore del trasporto merci e della logistica del tortonese mediante imprese del settore spesso intestate a loro congiunti.
La refurtiva, asportata nel nord Italia, in particolare nelle province di Verona e Milano, veniva poi trasferita e nascosta nel tortonese, all’interno di capannoni di proprietà affittati da privati, dove i mezzi venivano svuotati della merce trasportata e poi “cannibalizzati” o, mediante l’alterazione dei telai e delle targhe, contraffatti per essere rivenduti.

Al vertice un calabrese

I riscontri effettuati dai Carabinieri hanno anche accertato come, in una circostanza, i trattori rubati erano stati già caricati su un bilico per essere portati in provincia di Caserta, dove erano stati già rivenduti ad un nuovo acquirente. Al vertice dell’organizzazione, in cui i ruoli degli associati erano ben definiti, un italiano, di origini calabresi, e un egiziano. Il primo sovrintendeva all’attività di riciclaggio e smercio della refurtiva, mentre il secondo, insieme ad altri due extracomunitari, era quello che si occupava di individuare e rubare i mezzi di trasporto.
Il calabrese, inoltre, si avvaleva a sua volta di altri tre soggetti, tutti di nazionalità italiana, ai quali era affidata, sotto la sua supervisione, la responsabilità dell’occultamento dei mezzi rubati all’interno di capannoni inutilizzati o in disuso, e della successiva alterazione dei numeri di telaio per la loro successiva commercializzazione. 13 i mezzi complessivamente rinvenuti nel corso delle indagini e delle perquisizioni di questa notte, tra i quali due container, la maggior parte dei quali già restituiti ai legittimi proprietari, per un valore complessivo di oltre 500mila euro. Rinvenuti e sequestrati, ad alcuni degli indagati, anche 35mila euro e 500 dollari in contanti, ritenuti provento dell’attività delittuosa.

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