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Algologia, strumenti e tecniche per la cura del dolore

Ospite dell’approfondimento “Salute e Sanità” che andrà in onda questa sera alle 21 su L’altro Corriere Tv, la dottoressa Silvia Ceniti

Pubblicato il: 05/11/2022 – 14:46
Algologia, strumenti e tecniche per la cura del dolore

LAMEZIA TERME Che cos’è la terapia del dolore, di cosa si occupa l’algologo o terapista del dolore? Si parlerà di questo nella puntata speciale di “Salute e Sanità”, il format de L’altro Corriere Tv, curato da Soave Pansa, che andrà in onda questa sera alle 21.00 e che vedrà come ospite la dottoressa Silvia Ceniti, dirigente medico di primo livello dell’Unità operativa complessa di terapia del dolore e cure palliative dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, il cui direttore è il dottor Francesco Amato.
«Il dolore non è più da considerare un sintomo, bensì una malattia. È questa la differenza che caratterizza chi si occupa di terapia del dolore. Il medico algologo si occupa della persona che soffre di dolore e questo è l’altro elemento fondamentale da sottolineare, cioè la sofferenza globale, non solo più la valutazione semplicemente di un sintomo, ma di una malattia, che rientra poi in tutte quelle che sono le malattie croniche. Ci sono una serie di patologie che evolvono verso quella che è la cronicizzazione e tra queste anche il dolore», ha spiegato Ceniti rispondendo alle domande di Soave Pansa.

La conduttrice del format Soave Pansa

«La Iasp, la International Association for the Study of Pain, nel 1979 ha dato la prima definizione di dolore: il dolore veniva definito come un’esperienza emozionale sensoriale che era correlata ad un danno o un danno tissutale e si fermava a questo punto», ha detto Ceniti, che ha spiegato: «Nel 2018 è stata rivista questa definizione proprio perché negli anni si è evoluta la presa in carico dei nostri pazienti: non più la cura semplicemente del danno, ma la cura della persona. È questo quello che stiamo cercando di modificare nei setting di cura della nostra realtà quotidiana. La nuova definizione specifica che non è solo una lesione correlata ad un danno tissutale, ma è correlata ad una serie di fattori psicologici, biologici e sociali, che riguardano nella globalità la persona».
«Non si va a trattare solo la malattia che ha determinato il dolore, ma si va a trattare tutto ciò che ruota attorno alla persona in maniera globale: dall’aspetto psicologico a quello biologico e sociale». Dal punto di vista sanitario, dunque, spiega la dottoressa Ceniti, «i nuovi modelli organizzativi che vanno a valutare la persona che soffre di dolore sono organizzati attorno alla persona». Per fare ciò è necessario un team di specialisti e di varie professionalità. «Bisogna considerare – ha spiegato Ceniti – che chi soffre di dolore ha dietro un vissuto, una famiglia e quindi il dolore si ripercuote su quella che è la qualità di vita, non solo della persona che ne soffre, ma anche dell’intera famiglia e della comunità». Questi e molti altri i temi che verranno affrontati questa sera.

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