LAMEZIA TERME Quella di Don Luigi Giussani, il Gius come lo chiamavano le decine di migliaia di giovani e meno giovani che nei decenni hanno dato vita ad una delle pagine più epiche nella storia recente dei carismi ecclesiali, è un’esperienza di fede complessa ed in grado di imprimere nella strada della Chiesa una traccia profonda.
Esperienza che nasce in un contesto dove, apparentemente, tutto era in ordine, il cattolicesimo dava forma alla società italiana e la dimensione laica del Paese era governata dalla Democrazia Cristiana.
Giussani coglie in quegli anni alcune profonde distanze, quella tra fede e vita reale, fra tradizione e vita presente, tra insegnamenti “dottrinari” e vita vissuta.
E’ sulla base di questa rigorosa analisi che Giussani, forte di una fede consapevole quanto gioiosa e “coraggiosa”, diventa docente nel Liceo Classico Berchet di Milano dando vita ad un percorso che porterà poi a Comunione e Liberazione, uno dei movimenti ecclesiali più dinamici e riconoscibili.
Ieri sera a Lamezia Terme la celebrazione dei 100 anni dalla nascita di Don Giussani con la declinazione di quel termine “avvenimento” (la venuta di Cristo è un fatto concreto, storico, reale) che da sempre caratterizza il carisma di CL ed all’insegna anche della definizione che Papa Francesco ha dato di Don Giussani in occasione dell’udienza concessa a Comunione e Liberazione «è stato padre e maestro, è stato servitore di tutte le inquietudini e le situazioni umane che andava incontrando nella sua passione educativa e missionaria».
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