BOVALINO Prevenzione e sensibilità: queste le parole chiave della serata organizzata a Bovalino, nella Locride, per lanciare un messaggio sull’importanza della prevenzione dell’ictus cerebrale. Un evento organizzato dall’associazione “A.L.I.Ce.” nel ricordo di Giuseppe Amante, 66enne scomparso il 12 dicembre 2019 per un’ischemia. Grande appassionato di calcio, Amante è stato ricordato da amici e familiari con una partita alla quale hanno preso parte grandi e bambini.
«Ogni minuto è prezioso». È questo il motto dell’associazione A.L.I.Ce. (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale), nata nel 1997 con lo scopo di creare un collegamento tra pazienti, familiari, neurologi, medici di base, fisiatri, infermieri, terapisti della riabilitazione e personale sanitario per tutelare il diritto dei pazienti ad avere su tutto il territorio nazionale livelli di assistenza dignitosi, uniformi ed omogenei. «La nostra associazione – spiega ai nostri microfoni Pietro Gasparone, vicepresidente dell’associazione A.L.I.Ce-Condofuri – si interessa maggiormente di prevenzione in una zona dove le strutture pubbliche funzionano a rilento, noi cerchiamo di dare un contributo alla nostra popolazione facendo prevenzione».
In Italia sono circa 200mila i nuovi casi di ictus cerebrale ogni anno, dei quali circa 4.200 colpiscono persone con meno di 45 anni e 10mila con meno di 54. Diversi i sintomi a cui bisogna prestare attenzione: perdita di forza o sensibilità ad un braccio o a una gamba, riduzione della vista, visione sdoppiata o confusa, difficoltà ad esprimersi o a capire cosa viene detto, bocca storta da un lato, cefalea molto violenta. «È fondamentale», rimarca Gasparone, che fa poi un invito alla politica: «Dobbiamo cercare nella nostra regione di creare un centro di riabilitazione ad alto livello per consentire a chi vive qui di potersi curare senza dover per forza andare fuori».
Una serata sui temi della prevenzione nel ricordo di Giuseppe Amante, cittadino bovalinese scomparso tre anni fa. E proprio per la passione che il “mastro del calcio” – così come veniva chiamato – nutriva per questo sport che praticava due volte a settimana, è stata organizzata una partita che ha visto la partecipazione di grandi e bambini, familiari, amici e conoscenti. Toccante il momento in cui “gli amici del calcetto” hanno consegnato una targa alla moglie Matilde con su scritto: «Giuseppe Amante vive in noi, ci sostiene e ci guida giorno dopo giorno in questa meravigliosa avventura per onorare al meglio i valori veri dello sport».
«Sono contenta – ha detto la figlia Mariangela Amante – che molta gente sia venuta qui per ricordarlo, mio padre era una persona bellissima. Vorrei ribadire – ha poi aggiunto – che i sintomi dell’ictus possono essere molteplici e non devono essere trascurati. Spero che questa giornata di sensibilizzazione possa avere un senso e possa avere un seguito, in modo tale che la gente possa capire».
x
x