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«Donne del Sud più frustrate durante lockdown». La ricerca della Magna Graecia

In uno studio coordinato dai ricercatori dell’Università di Catanzaro emergono divari di genere nella reazione all’emergenza pandemica

Pubblicato il: 08/11/2022 – 12:06
«Donne del Sud più frustrate durante lockdown». La ricerca della Magna Graecia

CATANZARO “Benessere psicosessuale e differenze di libertà di espressione della sessualità tra uomini e donne del Sud Italia durante il primo lockdown da COVID-19”. È il tema di uno studio realizzato dall’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, coordinato dal professor Antonio Aversa in collaborazione con le ricercatrici Maria Grazia Vaccaro e Alessia Sarica dell’Ateneo catanzarese e con il professor Sandro La Vignera della Università di Catania.
Secondo lo studio, emergerebbe un differente atteggiamento assunto da uomini e donne del sud Italia rispetto alla libertà di espressione sessuale che mostrerebbe un forte divario tra i due generi con una maggiore frustrazione nelle donne nel vivere ed esprimere il desiderio sessuale, a scapito dunque del benessere mentale.
«Il campione di circa 734 soggetti (450 donne) – riporta una nota dei ricercatori – è stato indagato durante il periodo del primo lock-down nel marzo/aprile 2020 attraverso un questionario studiato appositamente dagli psicologi della UMG per indagare il benessere sessuale nella popolazione del sud Italia. Sono emerse numerose particolarità da questo interessante studio, pubblicate su Sexuality Research and Social Policy, contribuendo per la prima volta, attraverso un metodo di cluster analysis, a chiarire alcuni dei possibili meccanismi psicologici alla base dell’orientamento sessuale».
«Lo studio dal titolo “Cluster Analysis Method Reveals Gender Attitudes in Sociosexual Orientation of a Southern Italy Population During the COVID‑19 Lockdown” – si legge ancora – descrive, per la prima volta in una popolazione composta da soggetti provenienti dalle regioni meridionali (>60%) come una cultura sessista limiti implicitamente ed esplicitamente la libertà di espressione sessuale e come ciò possa influenzare il benessere psicosessuale in una società».
«Alla luce di questi dati – concludono gli autori – sarebbe auspicabile un intervento a livello socio-politico-educativo sulla sessualità basandolo sulle differenze di genere riscontrate nelle regioni meridionali».

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