ROMA Spunta anche la revisione del Superbonus nella bozza del decreto aiuti quater, che arriva sul tavolo del Consiglio dei ministri. Tra gli altri effetti, la norma ha quello di far scendere nel 2023 la percentuale dello sconto sulla spesa per i lavori di efficientamento energetico dal 110 al 90%. L’agevolazione sarà confermata anche per gli immobili unifamiliari ma con un limite di reddito (fissato a 15mila euro) variabile in base a una sorta di quoziente familiare. Nel testo è inclusa anche una norma sblocca-trivelle per l’incremento della produzione di gas naturale. La bozza del provvedimento è composta di 13 articoli.
La bozza del decreto prevede “il rilascio di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia”, in deroga al decreto legislativo del 2006. Prevista anche una deroga al divieto alle trivellazioni previsto dalle norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale, per cui «è consentita la coltivazione delle concessioni» di coltivazione di idrocarburi «poste nel tratto di mare compreso tra il 45esimo parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po» a una distanza dalla costa superiore a 9 miglia.
Dal 1° gennaio del 2023, il tetto all’uso del contante passa da mille a 5mila euro. La misura contenuta nella bozza di decreto modificherà l’attuale normativa, secondo cui il tetto dal primo gennaio sarebbe stato ridotto da duemila a mille euro. Si stanziano poi 80 milioni di euro per il 2023, destinati a contributi per i commercianti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. I contributi sono in credito di imposta pari al 100% della spesa sostenuta, fino a 50 euro per ogni registratore telematico (il registratore di cassa connesso a internet) acquistato.
Sale poi da 600 a 3mila euro la soglia dei premi esentasse che le imprese potranno concedere ai dipendenti come «fringe benefit» per pagare le bollette. In questo senso il dl Aiuti quater ricalca, alzandone il tetto, la norma del dl Aiuti bis. Il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati al lavoratore dipendente, nonché le somme erogate o rimborsate allo stesso dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas, non concorreranno dunque a formare il reddito imponibile nel nuovo limite di 3mila euro.
Sempre sul fronte bollette, tra le misure di sostegno per fronteggiare il caro energia figura anche la possibilità per le imprese di chiedere la rateizzazione delle bollette di luce e gas. Nel testo si legge che le aziende con sede in Italia «hanno facoltà di richiedere la rateizzazione degli importi dovuti a titolo di corrispettivo per la componente energetica di elettricità e gas naturale ed eccedenti l’importo medio contabilizzato, a parità di consumo, nel periodo di riferimento compreso tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2021, per i consumi effettuati dal primo ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 31 dicembre 2023. A tal fine, le imprese interessate, formulano apposita istanza ai fornitori, secondo modalità semplificate stabilite con decreto del ministero dello Sviluppo economico, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione».
Lo sconto sulle accise dei carburanti, in scadenza il 18 novembre, e l’aliquota Iva agevolata al 5% sul gas per autotrazione sono prorogati fino al 31 dicembre 2022. Fino a fine anno le accise sono fissate per la benzina a 478,40 euro per mille litri, per il gasolio usato come carburante a 367,40 euro per mille litri e per il Gpl usato come carburante a 182,61 euro per mille chilogrammi.
Per leggere tutte le altre misure ed il dettaglio del decreto legge al vaglio del Consiglio dei ministri è possibile scaricare in basso la bozza.
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