RENDE «Con un blitz delle forze dell’ordine consumatosi questa mattina al Comune di Rende l’ennesima inchiesta giudiziaria coinvolge pesantemente l’amministrazione della città». Lo affermano in una nota gli attivisti del Movimento 5 stelle di Rende, i deputati Anna Laura Orrico, Vittoria Baldino, Elisa Scutellà, l’eurodeputata Laura Ferrara e il coordinare regionale Massimo Misiti.
«Apprendiamo dalle notizie di stampa – dicono – che sono ben 24 le misure cautelari di vario genere che hanno colpito nuovamente i vertici del governo cittadino e fra questi il sindaco, la sua vice, componenti della Giunta, funzionari e dirigenti. Ben consapevoli del fatto che la vicenda giudiziaria debba seguire il suo corso nelle sedi opportune, gli inquirenti svolgere il proprio lavoro e le persone coinvolte potersi difendere nei tre gradi giudizio, riteniamo, tuttavia, che si ponga un serio problema politico, ed etico, nei confronti di una comunità e di una città che si riscopre essere profondamente ferita».
«L’ennesimo terremoto giudiziario – prosegue la nota -, infatti, suggerirebbe un passo indietro obbligato da parte di chi occupa gli scranni più alti dell’amministrazione. Un atto di responsabilità e di rispetto verso la carica che si ricopre e verso i cittadini rendesi.
Non si può, cioè, proseguire come se nulla fosse successo, come se fosse la prima volta.
Un territorio – concludono gli esponenti pentastellati – duramente offeso dai fatti che la Procura di Cosenza imputa a quanti risultano coinvolti nell’inchiesta, che merita un cambio di passo il più trasparente possibile che restituisca dignità alla città di Rende ed alle istituzioni che la rappresentano».
x
x