CUTRO Un vero uomo delle istituzioni – tra esercito e polizia municipale – e la prospettiva di guidare il Comune di Cutro. Prima, però, la campagna elettorale per un’elezione a sindaco che appare tutt’altro che semplice. Qualche giorno fa, infatti, il Consiglio di Stato ha confermato l’esclusione di due delle tre liste presentate per partecipare alle elezioni del prossimo 27 novembre, indette dopo quasi due anni di commissariamento dell’Ente, a causa dello scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. In campo, dunque, è rimasto solo Antonio Ceraso, 72enne ex comandante della polizia locale prima di Cutro e poi di Crotone e la sua lista “Gente di Cutro”. Per vincere Ceraso deve sperare che vada a votare oltre il 40% degli aventi diritto e la sua lista dovrà comunque raccogliere la preferenza di almeno la metà dei votanti.
In un incontro con la stampa organizzato per le vie della città, è stato lo stesso Ceraso ad illustrare il senso della sua discesa in campo. «Penso – ha detto – di avere un debito morale con l’Ente locale, mi ha fatto crescere, sono arrivato al vertice, penso di aver acquisito un minimo di know-how che voglio mettere a disposizione della nostra comunità». «E poi vedo una comunità sofferente – ha spiegato ancora – privata di ogni cosa e penso di poter dare il mio contributo. Vedete, non basta stare bene da soli, bisogna che stiano bene anche gli altri. È come se uno avesse una bella villa ubicata però in un contesto degradato dove c’è la microcriminalità e l’indigenza. Ognuno di noi deve cercare di migliorare l’ambiente esterno».
La città di Cutro ha evidentemente bisogno di ripartire, e in fretta. E per farlo è necessario ripristinare al più presto la macchina democratica e per lasciarsi alle spalle lo scioglimento del Consiglio comunale dopo le dimissioni del sindaco Divuono nell’estate del 2020, ma soprattutto ripartire da principi fondamentali come la legalità e la lotta alla criminalità organizzata. Pilastri sui quali si fonderebbe l’attività amministrativa di Ceraso, nell’ipotesi di una vittoria della sua lista: «Vanno ripristinate le regole – ha ricordato – sia all’interno del comune dove ci saranno i dipendenti che saranno sensibilizzati, ma questo paese soffre anche di una nomea non sempre positiva ed è chiaro che noi siamo apertamente contro la ‘ndrangheta». «Ogni qualvolta un imprenditore dovesse subire una qualche azione malavitosa, noi ci costituiremo parte civile e nel contempo saremo sempre pronti nei tavoli istituzionali a difendere centinaia di cutresi che sono messo in una “black-list” solo perché parenti lontani di chi ha commesso reati».
C’è un’intera comunità che deve ripartire, e non può farlo senza il rilancio del tessuto economico ed imprenditoriale. «Tra i volani di sviluppo c’è l’agricoltura – ha spiegato Ceraso – ma sono rimasti ormai pochissimi agricoltori in città e quindi vanno accompagnati nella loro attività giornaliera per fare in modo che i loro prodotti vengono collocati sul mercato sempre più globale. E c’è il mare perché abbiamo 8 km di costa che potrebbero essere veramente un volano di sviluppo ma purtroppo non esiste niente, non ci sono servizi, non è stato mai tenuto in considerazione come sviluppo il mare, quindi ci ritroviamo oggi a soffrire». Poi l’affondo di Ceraso: «Se dovessero svegliarsi i nostri avi penso che ci prenderebbero a calci per come questo territorio l’abbiamo ridotto. Perché loro si sono sacrificati, Cutro era la città del commercio, del turismo, delle associazioni e delle porte aperte, invece lo abbiamo ridotto a niente». «Rivolgo il mio messaggio alle nuove generazioni, ai giovani. Per loro c’è stata una battuta d’arresto ma non devono arrendersi. Il futuro appartiene comunque a loro. Rivolgo loro un appello: non arrendetevi, non fermatevi e contribuite anche voi alle sorti di questo paese».
Tra le tante incertezze, quella legata al raggiungimento del quorum. «Questa cosa non mi appassiona, le scelte le fanno comunque gli elettori. Noi non siamo politici di mestiere, siamo prestati alla politica, stiamo facendo cose per e non contro nessuno, per cui ogni cittadino è libero, la democrazia non l’abbiamo violata noi altrimenti vuol dire anarchia. Democrazia vuol dire lasciare libero l’elettorato con le proprie scelte, non cercare di carpire la loro buona fede. Noi siamo qui, non abbiamo niente da perdere e niente da guadagnare». Ceraso incontrerà domani a Reggio Emilia la comunità cutrese che «merita ben altro trattamento, volte anche dalla stampa nazionale». In caso di vittoria, ha sottolineato infine Ceraso «sarò il sindaco di tutti, delle porte aperte, delle consulte che sono state create perché un generale senza soldati non va da nessuna parte, e qualsiasi progetto che un’amministrazione può mettere in campo se non c’è il conforto dei cittadini non si va nessuna parte. Ovviamente progetti seri e possibili, non favole. Noi partiamo da -10, dobbiamo cominciare a risalire la china per arrivare allo zero positivo». (redazione@corrierecal.it)
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