CROTONE «Ho visto la scena ed è caduto come un salame… Però che bel cazzotto». Secondo quanto riporta Repubblica emergono particolari agghiaccianti dalle carte dell’inchiesta che ieri ha portato all’arresto di due donne, madre e figlia, per il brutale pestaggio ai danni di Davide Ferriero, il 20enne bolognese ma originario di Crotone ridotto in fin di vita dopo essere stato aggredito lo scorso 11 agosto nella città pitagorica per un tragico scambio di persona. Ieri nell’inchiesta sono state coinvolte due donne, la 41 enne Anna Perugino, finita in carcere, e la figlia 17enne, finita in una casa famiglia, che sono accusate di concorso anomalo in tentato omicidio. Alla sbarra Nicolò Passalacqua, 22 anni, colui che avrebbe picchiato selvaggiamente Davide al culmine di una vera e propria spedizione punitiva che però ha sbagliato bersaglio. Le due donne – scrive il Gip di Crotone – sono state «consapevoli tanto che il loro contributo all’aggressione è stato attivo».
Secondo la ricostruzione degli inquirenti madre e figlia, quella sera, hanno accompagnato Passalacqua nei pressi del Tribunale della città, con l’intento di individuare la persona che, con un messaggio su WhatsApp, aveva dato appuntamento alla 17enne, di cui l’autore del pestaggio si era invaghito. Davide Ferrerio quella sera era in zona, in attesa di un amico. Il ragazzo è stato scambiato per il rivale in amore, anche se non aveva mai avuto a che fare né, conosceva Nicolò Passalacqua. L’aggressore l’ha raggiunto e ha iniziato a colpirlo, nonostante il tentativo del ragazzo di scappare. Tutto questo mentre il vero autore del messaggio alla ragazzina, che intanto era giunto sul luogo dell’appuntamento, si dileguava. «Ho visto la scena ed è caduto come un salame… Però che bel cazzotto»: scrisse così la 17enne a Passalacqua secondo quanto riportano le carte dell’inchiesta nella ricostruzione di Repubblica, carte dalle quali promana anche un profilo della madre della ragazza, una donna «infima» , la definisce il Gip di Crotone.
Il gip di Crotone che ha emesso l’ordinanza nei confronti della madre, evidenzia che la 17enne faceva presente al ragazzo che la madre non si era risentita per quanto fatto dallo stesso. Al riguardo sono riportati i messaggi tra i due. «Scusami ancora per stasera, scusati anche con tua mamma sennò ci scrivo io» afferma il ragazzo e la 17 risponde: «Ma vaaaa ha detto di stare tranquillo», dimostrando così, afferma il gip, «la sua adesione alla condotta violenta posta in essere ma non di aver commissionato il più grave effetto connesso alla condotta violenta». Passalacqua, nel corso di un colloquio in carcere con i parenti una settimana dopo l’accaduto, esprime la speranza che Davide si risvegli. Dalle indagini, condotte dalla Squadra mobile di Crotone emerge, come figura cardine dell’aggressione, proprio la 41enne madre della ragazzina, che il gip descrive come una matriarca capace di «ammaliare terzi e piegarli al suo volere». Sarebbe stata lei ad istigare Nicolò Passalacqua dopo le avances di un uomo ricevute dalla figlia sui social. E’ lei, infatti, secondo quanto emerge dall’ordinanza, che convince Passalacqua a partecipare all’appuntamento con l’uomo che, con un account falso, aveva contattato la figlia attraverso messaggi sui social. Passalacqua, in un colloquio con i parenti intercettato, ricorda che anche la figlia non voleva che lui andasse a quell’incontro. «Io stavo partendo, il 17 dovevo partire» dice dopo aver preso coscienza del gesto compiuto e ripete le parole che le aveva detto la 41enne: «Ah se parti però poi è difficile con mia figlia…». E continua: «A me la madre diceva di andare con lei, la figlia era contraria che venivo a sapere questa cosa perché aveva paura della mia reazione e gli dico: anzi la stessa sera dopo il fatto la figlia si è messa contro la madre», ha detto: «ora mi hai rovinato pure Nicolò».
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