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La reazione

Intimidazione alla sede degli editori vibonesi, coro unanime di condanna

Si susseguono le reazioni dopo l’incendio al portone di Palazzo Gagliardi. La solidarietà di politici ed istituzioni

Pubblicato il: 13/11/2022 – 10:59
Intimidazione alla sede degli editori vibonesi, coro unanime di condanna

VIBO VALENTIA Si susseguono le reazioni dopo l‘intimidazione che ha colpito la sede del Comitato editori vibonese. Sconosciuti hanno dato fuoco all’ingresso di Palazzo Gagliardi nel centro storico di Vibo Valentia.

Mangialavori: «Gesto che indigna»

«Ormai non c’è limite al peggio. Qualcuno ha tentato di incendiare una porta di Palazzo Gagliardi, a Vibo Valentia. È un gesto che lascia senza parole e che deve indignare profondamente tutta la città». Afferma su questo episodio il deputato calabrese di Fi Giuseppe Mangialavori. «Solidarietà ai responsabili del Comitato editori vibonesi – aggiunge – che ha in uso i locali interessati dal principio d’incendio. La speranza è che le telecamere di sorveglianza abbiano ripreso la scena e che si possa presto risalire agli autori di un gesto vile e sconsiderato». «Sono certo – conclude Mangialavori – che il Cev saprà continuare la sua azione meritoria per la crescita culturale e sociale di Vibo Valentia. Questi atti criminali non fermeranno la Vibo migliore».

Mancuso: «Preoccupano le intimidazioni a Vibo e Catanzaro»

«Le intimidazioni che ultimamente hanno interessato la Concessionaria Auto Bencivenni di Catanzaro e il Comitato editori vibonesi, suscitano ulteriore preoccupazione, per la condizione di generale disagio che non garantisce a imprenditori e cittadini il diritto ad agire e operare in tranquillità e sicurezza». Così in una nota il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso. «Nell’esprimere solidarietà a coloro che subiscono questi deplorevoli gesti di prepotenza – aggiunge – auspico che l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, a cui siamo grati per l’azione di contrasto alla criminalità che dispiegano quotidianamente, individui i responsabili nel più breve tempo possibile. Fermo restando che per la difesa della legalità e delle energie positive di una Calabria onesta e intraprendente che produce ricchezza e innovazione, a costo di tanti sacrifici e in una congiuntura di acuta crisi economica, occorre l’impegno attivo dell’intera comunità», conclude Mancuso.

Lo Schiavo: «Chi compie questi atti “affonda” la Calabria»

«Chi ha provato a dare fuoco al portone di Palazzo Gagliardi, ha compiuto un gesto che non è solo contro il Comitato editori vibonesi, che lì ha sede e a cui va tutta la mia vicinanza e solidarietà, ma che danneggia, nel suo valore simbolico, tutta la città di Vibo Valentia». Così in un post su Facebook il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo. «Non ci si rende conto che più affonda la Calabria – afferma – più affondiamo tutti noi, nessuno escluso, compreso chi compie questi crimini. Mi auguro che si possa far luce al più presto su questo increscioso episodio e che i responsabili siano individuati e perseguiti adeguatamente».

Scalese: ora mobilitazione culturale

«A poche ore dal grave atto intimidatorio nei confronti di una nota concessionaria di auto di Catanzaro – dopo che in precedenza nel capoluogo si erano verificate una sparatoria per strada e la morte di due persone nello scoppio di un ordigno – l’elenco si allunga con la notizia dell’incendio appiccato al portone di palazzo Gagliardi, sede di uffici del Comune di Vibo Valentia e in uso al “Cev”, il Comitato editori vibonesi. Un gesto che colpisce al cuore la comunità di Vibo, la sua storia e quella di quanti credono nella cultura come strumento di riscatto e crescita sociale»: lo afferma il segretario generale della Cgil Area Vasta, Enzo Scalese. «Anche in questo caso riponiamo la nostra fiducia nella celere azione risolutrice delle forse dell’ordine e della magistratura – dice ancora Scalese -. Ma resta la necessità di una mobilitazione culturale, una grande alleanza tra istituzioni, politica e agenzie formative, a partire dalla scuola: solo l’educazione al rispetto del bene comune può nutrire gli “anticorpi” sociali alla prepotenza, alla mancanza di regole che trasformano il disagio in dannosa e pericolosa inciviltà».

Putrino: «Denunciare perché non accada più»

«Il vile quanto deprecabile episodio del tentativo doloso di incendio ad una porta del nobiliare palazzo vibonese, ripropone tristemente la nostra amata Vibo alla cronaca per circostanze ben lontane dalle connotazioni socio culturali e turistiche che l’hanno da sempre distinta. A margine di tali azioni riprovevoli, la frustrazione alimentata dal disagio sociale diffuso nella società e la mancanza di senso civico come segni inequivocabili di una situazione di stallo dalla quale occorre tempestivamente tirarsi fuori. Per tali motivi ognuno di noi, indipendentemente dal ruolo rivestito, attraverso l’incondizionata fiducia nelle Istituzioni, ha l’obbligo ed il dovere civico di rispettare le leggi, denunciare ove ciò non accada e farsi parte diligente per il bene comune, i cui risvolti positivi avranno futuri riflessi sulle nuove generazioni». Lo ha affermato in una nota presidente del consiglio comunale di Vibo Valentia, Rino Putrino.

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