LOCRI Locride con il fiato sospeso. Arriverà nelle prossime ore – la scadenza è domani, 15 novembre 2022 – la lista delle dieci località candidate a diventare Capitale italiana della cultura 2025. Per la prima volta un territorio così vasto, quello composto dai 42 Comuni del comprensorio, si candida per conquistare un titolo che per l’anno 2025 viene conteso da quindici località. Dopo aver formalizzato la propria candidatura, ottenendo prima il supporto della Città metropolitana di Reggio Calabria e poi quello della Regione, la Locride con il progetto portato avanti dal Gal Terre Locridee si prepara ad avare un primo parere da parte del Ministero della Cultura. Il prossimo passaggio consisterà infatti nella stesura di una lista di dieci città finaliste, mentre la valutazione finale si avrà entro il 17 gennaio 2023.
Il titolo di Capitale italiana della cultura, voluto dal ministro della Cultura Dario Franceschini, viene conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del progetto. Procida detiene il titolo per il 2022, Bergamo e Brescia capitali per il 2023 e la città di Pesaro diventerà capitale della cultura nel 2024. Sono 15 le città in lizza per il 2025: Agrigento, Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Città Metropolitana di Reggio Calabria, Enna, Monte Sant’Angelo, Orvieto, Otranto, Peccioli, Pescina, Roccasecca, Spoleto, Sulmona.
Questa mattina a Locri, in attesa del responso, si è svolto un incontro con la vicepresidente della Regione Giusi Princi. Presenti – oltre a molti sindaci e rappresentanti istituzionali – il sindaco della città ospitante Giovanni Calabrese, il consigliere Rudi Lizzi in rappresentanza della Città metropolitana di Reggio Calabria, il direttore del Gal Terre Locridee Guido Mignolli, il presidente del Gal Terre Locridee Francesco Macrì, l’assessore alla cultura del Comune di Locri Domenica Bumbaca, il responsabile di Officina delle idee, partner dell’iniziativa, Antonio Blandi.
«È un progetto che per la prima volta vede coinvolti 42 comuni e quindi rappresenta per la regione l’opportunità di valorizzare i beni culturali, i siti archeologici, il patrimonio immateriale e identitario appartenente a questa realtà», ha dichiarato la vicepresidente Giusy Princi che ha poi aggiunto: «Ci impegneremo a sostenere finanziariamente questa candidatura che è un motivo di vanto per tutta quanta la regione». Anche la Città metropolitana ha rinnovato il sostegno al progetto del Gal Terre Locridee. Il consigliere metropolitano Rudi Lizzi ha sottolineato l’importanza della collaborazione perché, ha detto, «non ci deve essere nessun colore politico. Questo territorio ha bisogno dell’unione di tutti».
“Locride, tutta un’altra storia” è lo slogan scelto per affrontare e vincere la sfida, ma soprattutto per iniziare a raccontare il territorio da una prospettiva nuova. «Stiamo lavorando tutti quanti insieme perché veramente la Locride oggi può rappresentare tutta un’altra storia», ha detto il sindaco di Locri Giovanni Calabrese. «Vorremmo arrivare a essere Capitale della cultura, ma comunque vadano le cose vogliamo cercare di cambiare le cose in questo territorio», ha dichiarato il presidente del Gal Francesco Macrì. «La Regione – ha aggiunto – oggi è presente a Locri per la prima volta con il suo vicepresidente e ci aspettiamo un aiuto concreto. Il territorio ha risposto, ora vediamo se ci sono anche le istituzioni e soprattutto vediamo quanta voglia c’è di avere un titolo importante per cambiare questo posto». «La speranza è forte e noi teniamo molto al risultato», ha rimarcato il direttore del Gal Guido Mignolli che ha aggiunto: «Però abbiamo sempre detto in più circostanze che il risultato vero l’abbiamo ottenuto creando entusiasmo tra la comunità, a prescindere da quello che sarà il risultato finale, vittoria o non vittoria».
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