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Cosenza, ok al Bilancio consolidato. La minoranza lascia l’aula, è scontro

Passa il progetto definitivo per i lavori di mitigazione del rischio idrogeologico. La maggioranza: irresponsabile abbandonare

Pubblicato il: 14/11/2022 – 19:17
Cosenza, ok al Bilancio consolidato. La minoranza lascia l’aula, è scontro

COSENZA Il Consiglio comunale, presieduto da Giuseppe Mazzuca, ha approvato, nel pomeriggio di oggi, alla presenza del Sindaco Franz Caruso, il bilancio consolidato 2021, ai sensi dell’art. 11-bis del d.Lgs. n. 118/2011. La pratica contabile ha avuto il via libera dell’aula con il voto favorevole di 18 consiglieri, compreso il Sindaco Franz Caruso, e il voto contrario dei consiglieri comunali Bianca Rende e Francesco Luberto (Gruppo Bianca Rende Sindaca). La minoranza ha, invece, abbandonato l’aula un attimo prima della votazione, quando una risoluzione proposta, a nome di tutta la minoranza, dal consigliere comunale Giuseppe D’Ippolito, e nella quale veniva chiesto di differire la discussione e il voto sul punto all’ordine del giorno alla prima seduta utile, è stata posta in votazione dal Presidente del Consiglio comunale Mazzuca e, subito dopo, respinta.

«Opposizione irresponsabile, senza l’ok al Bilancio fondi statali bloccati»

A tal proposito, i capigruppo di maggioranza hanno diffuso una nota che critica il comportamento dell’opposizione. La nota è firmata da Francesco Alimena del PD, Ivan Commodaro di Franz Caruso Sindaco, Raffaele Fuorivia del PSI, Daniela Puzzo di Cosenza Libera e Francesco Gigliotti di Francesco De Cicco Sindaco. «Stigmatizziamo – affermano – ancora una volta il comportamento delle forze di opposizione consiliare che, di fronte a pratiche originatesi durante la passata amministrazione, continuano a deresponsabilizzarsi. Senza l’approvazione del bilancio consolidato 2021 l’Ente, già in dissesto per i noti motivi e oggi anche in procinto di intraprendere la via del riequilibrio finanziario, vedrebbe i necessari trasferimenti economici statali bloccati. Senza le pratiche per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio per sentenze passate in giudicato, inoltre, il Comune non tornerà più ad essere un buon pagatore nei confronti di famiglie ed imprese. Ancor più grave non essere rientrati in Aula per votare l’autorizzazione agli espropri necessari al progetto esecutivo per l’intervento di mitigazione del rischio frane nel centro storico e nelle aree contermini, che consentirà la rimozione di ben 11 frane tra Centro Storico, Donnici, Borgo Partenope, Sant’Ippolito e la zona del fiume Jassa. Tanto più che alcuni di loro sono stati eletti proprio a rappresentare quei territori da almeno un decennio martoriati da eventi di dissesto idrogeologico. Continuiamo a sperare, per il futuro, in un ravvedimento operoso».

Passano i debiti fuori bilancio

Tornando agli aspetti contabili, il Consiglio comunale ha dato il via libera anche al riconoscimento dei debiti fuori bilancio posti all’ordine del giorno. In questo caso hanno votato a favore anche Bianca Rende e Francesco Luberto (sui punti 2, 3 e 4), mentre sul quinto punto si sono astenuti. Da ultimo, l’assemblea di Palazzo dei Bruzi ha approvato, all’unanimità dei presenti, il progetto definitivo riguardante l’intervento di mitigazione del rischio frana nel centro storico e nelle aree contermini.

La relazione dell’assessore al Bilancio

La seduta è stata aperta dalla relazione dell’Assessore al bilancio Francesco Giordano sia sul consolidato 2021 che sui debiti fuori bilancio. «Il Bilancio consolidato – ha sottolineato l’Assessore Giordano – serve a rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale ed economica complessiva dell’insieme di attività svolte dall’Ente attraverso le proprie articolazioni organizzative, i suoi enti strumentali e le sue società controllate e partecipate. Parliamo, dunque – ha aggiunto Giordano – di un Gruppo Amministrazione Pubblica (GAP) di cui il Comune di Cosenza è capofila. In quanto tale il Comune è tenuto ad aggregare i numeri del proprio bilancio con quelli dei bilanci delle società controllate o partecipate rientranti nel GAP ricordando che ai sensi Tusp (art. 4, c.1) le Pubbliche Amministrazioni, ivi compresi i Comuni, non possono mantenere partecipazioni (né dirette, né indirette, anche minoritarie) in società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie al perseguimento delle proprie finalità istituzionali. Sono fatte salve le partecipazioni in società che perseguono lo scopo di ottimizzare e valorizzare l’utilizzo di beni immobili facenti parte del patrimonio comunale, che, a tal fine, vengono affidati alla società per la realizzazione di investimenti secondo logiche e criteri di mercato». «Inoltre – ha spiegato ancora l’Assessore Giordano – obiettivo del bilancio consolidato è anche quello di consentire all’Amministrazione capogruppo l’esercizio di un costante controllo economico-patrimoniale sui soggetti del GAP, verificandone e monitorandone i livelli di efficienza e di utilità per la collettività amministrata, intervenendo laddove tali livelli non siano ritenuti soddisfacenti ed in linea con gli obiettivi programmatici dell’Ente capogruppo. Il bilancio consolidato – ha sottolineato inoltre Francesco Giordano – è riferito alla data di chiusura del 31 dicembre di ciascun esercizio ed è predisposto facendo riferimento all’area di consolidamento individuata dall’ente capogruppo. E’ composto dal conto economico consolidato e dallo stato patrimoniale consolidato ai quali sono allegati la relazione sulla gestione consolidata e la relazione dell’organo di revisione. Costituiscono componenti del “GAP” con Cosenza Comune capofila, nel caso di specie, gli enti strumentali controllati dall’Ente, ossia quei soggetti sui quali l’Ente esercita una rilevante o totalitaria attività di controllo che si manifesta ed esplica sostanzialmente e nella gran parte dei casi attraverso il controllo sul capitale sociale e sui diritti di voto, con evidenti oneri in termini di copertura di eventuali disavanzi gestionali dei soggetti controllati. Secondo questi parametri – ha spiegato all’aula l’Assessore Giordano – il Gap del Comune di Cosenza per il 2021, risulta così costituto da soggetti partecipati direttamente (Amaco Spa al 100%, Multiservizi Spa in fallimento (al 100%), Acque pubbliche della Calabria (al 10,04% e inattiva), Magna Sila Spa, in liquidazione (al 6,55%) e Comac srl, in fallimento (allo 0,44%), Tesi Spa, in fallimento (al 2,6%)». Nei soggetti partecipati indirettamente Giordano ha poi indicato l’Azienda di servizi per la mobilità di Cosenza (ASMC Srl) partecipata indirettamente al 100%, attraverso Amaco Spa e che è stata cancellata il 19 luglio del 2022 a seguito di fusione per incorporazione in Amaco Spa. «Ai fini dell’inclusione nel bilancio consolidato – ha detto, inoltre, nella sua relazione l’Assessore al bilancio Francesco Giordano – si considera qualsiasi ente strumentale, azienda, società controllata e partecipata, indipendentemente dalla sua forma giuridica pubblica o privata ed anche se le attività che svolge sono diverse da quelle degli altri componenti del gruppo. Gli enti e le società del gruppo compresi nel Gruppo Amministrazione – ha aggiunto – possono non essere inseriti nell’area di consolidamento nei casi di:

  • irrilevanza, quando il bilancio di un componente del gruppo è irrilevante ai fini della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico del gruppo;
  • impossibilità di reperire le informazioni necessarie al consolidamento in tempi ragionevoli e senza spese sproporzionate.

Dal 2018 sono considerati irrilevanti i bilanci che presentano una incidenza inferiore al 3% per cento rispetto alla posizione patrimoniale, economico e finanziaria della capogruppo con riferimento ai parametri del totale dell’attivo, del patrimonio netto, del totale dei ricavi caratteristici. In presenza di patrimonio netto negativo, l’irrilevanza è determinata con riferimento ai soli due parametri restanti. Non sono comprese nel perimetro di consolidamento, gli enti e le aziende per i quali sia stata avviata una procedura concorsuale, mentre sono compresi gli enti in liquidazione salve le ipotesi di irrilevanza. Al fine di garantire la significatività del bilancio consolidato – ha spiegato Giordano – rimane ferma la possibilità per l’Ente di considerare rilevanti anche i bilanci degli enti e delle società che presentano percentuali inferiori a quelle sopra richiamate. Su tali basi, rientrano nel perimetro di consolidamento solo Amaco, con partecipazione diretta al 100% e Asmc con partecipazione indiretta sempre al 100%. Rimangono escluse Multiservizi, Comac, Tesi, Cosenza Acque e Magna Sila».
Entrando maggiormente nel dettaglio, Francesco Giordano ha chiarito che «il bilancio consolidato deve fornire la rappresentazione complessiva del risultato economico patrimoniale delle attività del Gruppo Amministrazione pubblica con esclusivo riferimento a quelle svolte nei confronti di soggetti terzi, esterni al Gap. Pertanto, preliminarmente alla predisposizione del bilancio consolidato, si rende necessario sterilizzare le reciproche posizioni debitorie/creditorie registrate tra i componenti del GAP, le cosiddette posizioni infragruppo, in modo da fornire esclusiva evidenza delle operazioni verso terzi. Ora, laddove le operazioni di riconciliazione svolte tra Comune e partecipate, con l’ausilio ed il supporto degli organi di revisione, facciano emergere una perfetta corrispondenza tra debiti e crediti reciproci, questi saranno automaticamente sterilizzati in via compensativa; laddove, invece, come nel caso di specie, permangano disallineamenti tra reciproche posizioni, l’Ente capofila procede a registrare le operazioni di rettifica contabile volte a garantire il riallineamento delle posizioni dei soggetti del Gap con quelle dell’Ente capofila; fatto ciò si provvede alla necessaria operazione di sterilizzazione compensativa delle operazioni infragruppo volta a lasciare evidenza delle sole poste contabili registrate dal Gap verso terzi. Tutto quanto appena detto è stato fatto – ha chiarito Giordano – con la debita precisione e, quindi, il bilancio consolidato sottoposto alla approvazione del Consiglio appare conforme a norma ed idoneo a fornire i risultati economico- patrimoniali complessivamente registrati dal gruppo amministrazione pubblica verso i terzi che hanno con esso interagito. Si ritiene, pertanto, che ci siano le condizioni di merito ed opportunità per approvare il bilancio consolidato 2021. Di merito, perché le risultanze contabili del bilancio consolidato sono frutto della corretta applicazione delle norme e principi contabili che disciplinano la formazione di tale atto. Di opportunità, perché la mancata approvazione di questo atto contabile impedirebbe la trasmissione dei flussi nel formato xbrl relativi al consolidato, che l’Ente deve obbligatoriamente trasmettere al portale Ministeriale BDAP (Banca Dati Pubbliche Amministrazioni) entro il termine del 15 novembre 2022, pena il blocco dei trasferimenti statali che, data l’attuale e nota situazione di cassa, aggraverebbe ulteriormente le difficoltà finanziarie del Comune di Cosenza. Tuttavia – ha aggiunto l’Assessore Giordano – le risultanze di questo bilancio consolidato non possono che alimentare una serie di importanti riflessioni sulla situazione contabile complessiva dell’Ente e delle partecipate che appare quantomeno preoccupante. Anzitutto, l’Organo collegiale di revisione esprime parere sfavorevole non perché metta in discussione la veridicità e correttezza del Bilancio consolidato che, pertanto è approvabile, ma perché le società del Gruppo, oggi unica realtà aziendale, non hanno ancora proceduto a riallineare le proprie posizioni contabili con quelle dell’Ente e ciò, nonostante Amaco abbia sottoscritto con l’Ente un importante e complesso accordo transattivo, basato su reciproche concessioni e specificatamente volto all’obbligatorio ricordato riallineamento che, nonostante gli svariati solleciti e segnalazioni degli organi competenti, mancava da tempo. Ad oggi – ha ulteriormente chiarito Giordano – dalle relazioni degli organi di revisione dell’Ente e delle società emergono sostanziali disallineamenti contabili dovuti al mantenimento, nella contabilità delle partecipate, di crediti non giuridicamente sostenibili che ben avrebbero dovuto venir meno a seguito del detto accordo transattivo e che, non appena cancellati, peggioreranno le risultanze della contabilità di Amaco già contraddistinte da valori ampiamente negativi per il 2021 e che, a breve, chiameranno, questo Consiglio (socio unico di Amaco) ad esprimersi su quale sia la strategia più opportuna per riportare la società partecipata in condizione di garantire il mantenimento della continuità aziendale anche attraverso la valutazione di un piano industriale e di risanamento che, a giorni, Amaco presenterà all’Ente quale strumento di rientro dalla crisi. L’Amministratore Unico di Amaco – ha aggiunto Francesco Giordano – ritiene che tale crisi sia di carattere occasionale e congiunturale, riferibile al 2021 ed, in prospettiva, al 2022 e sia, pertanto superabile, per il tramite di un complesso di interventi gestionali di breve-medio periodo, nonché con il supporto dell’Ente da tradursi in un intervento di ricapitalizzazione in beni, volto a riportare il patrimonio netto dell’azienda al livello minimo normativamente richiesto per l’espletamento del servizio di Trasporto pubblico locale».
Giordano ha poi sviluppato una riflessione, che ha definito necessaria, sul valore del risultato complessivo del bilancio consolidato «che – ha detto – dai 1.203.744 euro del 2020 passa ai – 6.239.791 euro del 2021, con una contestuale contrazione del patrimonio netto consolidato che scende dai 188mln di euro del 2020 ai 186mln di euro del 2021. Ciò deriva – ha spiegato – dalla specifica modalità di composizione del bilancio consolidato che comporta il computo cumulato dei risultati economici dei componenti del Gap inclusi nel consolidato stesso. Ne deriva la necessità di sommare, per il calcolo del risultato consolidato 2021, alla perdita di Amaco di circa 2.200.000, quella del capogruppo Comune di Cosenza che ammonta a circa 1.300.000, incrementata dal riconoscimento transattivo del debito fuori bilancio verso Amaco stessa, per circa 1.800.000,00 e dalla contrazione del valore delle immobilizzazioni finanziarie determinata dall’azzeramento del valore della partecipazione azionaria in Amaco conseguente all’erosione del capitale sociale della partecipata. Dalla somma di tali poste negative e al netto del computo algebrico delle rettifiche delle poste infragruppo, si ottiene un risultato d’esercizio consolidato pari a – 6.239.791 che costituisce un valore ampiamente preoccupante che richiede il massimo sforzo e la massima attenzione nel valutare le azioni volte al risanamento della partecipata e, ancor prima, dell’Ente capofila Comune di Cosenza, per il quale sarà essenziale l’approvazione di un piano di riequilibrio serio e attendibile».
Sulla posizione dell’Organo di revisione Giordano ha aggiunto che «lo stesso aveva richiesto un’ulteriore rettifica tecnica di alcune poste contabili presenti nel bilancio Amaco tra le immobilizzazioni e riportate, pare per mero errore tecnico, con segno negativo. In ossequio a tale prescrizione, l’Amaco, interpellata in via d’urgenza, ha, da poco, comunicato a mezzo pec, di aver proceduto alla eliminazione degli errori tecnici rilevati, attraverso la corretta riclassificazione sul proprio bilancio, delle voci di immobilizzazione interessate. Inoltre ha comunicato che nella prossima seduta assembleare del 21 novembre renderà note al socio le conseguenti modifiche apportate al proprio bilancio. Atteso che tali variazioni da riclassificazione comportano una modifica nel dettaglio delle voci del bilancio Amaco, si è reso opportuno adeguare i prospetti del bilancio consolidato rispetto a quelli approvati in giunta. Tuttavia, trattandosi di mere operazioni di riclassificazione, nulla cambia in relazione ai valori patrimoniali ed economici complessivi che rimangono confermati e conformi a quelli approvati con deliberazione di Giunta e posti all’attenzione della Commissione Bilancio. Pertanto, il bilancio consolidato oggi all’attenzione del Consiglio è di poco variato rispetto a quello approvato in giunta, ma, esclusivamente, nella modalità di esposizione di alcune poste contabili senza alcuna variazione nei valori complessivi. Vi si chiede quindi – ha concluso l’Assessore – di approvarlo al lordo di questa variazione che si rende necessaria non solo per attenersi alle prescrizione dell’Organo di revisione, ma anche per scongiurare il rischio che la trasmissione in bdap dei flussi del consolidato possa essere inficiata dalla presenza di scritture tecnicamente errate con le conseguenze che, ovviamente, ne deriverebbero».
Nella successiva esposizione, l’Assessore al bilancio di Palazzo dei Bruzi si è poi soffermato a ricordare i debiti fuori bilancio, la maggior parte dei quali derivanti da sentenze provvisoriamente esecutive, rispetto ai quali il Consiglio ha poi approvato il riconoscimento di legittimità. «Per questa tipologia di debiti da sentenza ex art.194, comma 1, lett. A del tuel – ha ricordato ancora Giordano – sussiste l’obbligo di procedere al riconoscimento in Consiglio ed alla relativa copertura finanziaria, prescindendo dalla preliminare verifica circa l’utilità delle spese sottese al debito e l’arricchimento che ne potrebbe derivare all’Ente. Inoltre, i debiti da sentenza, in quanto tali e poiché derivanti da contenzioso connesso all’espletamento delle funzioni istituzionali dell’Ente, vanno trasmessi alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, unitamente alle relative istruttorie e alle delibere di riconoscimento, affinché la Corte effettui ogni attività di controllo volta alla individuazione di eventuali responsabilità. I riconoscimenti – ha poi concluso Giordano – vengono, comunque, effettuati fatto salvo ed impregiudicato il diritto di impugnare le sentenze ed i provvedimenti di condanna, il diritto di ripetizione delle somme nei confronti di altri effettivi debitori, debitori solidali e/o terzi responsabili».

Il dibattito

Subito dopo la relazione dell’Assessore Giordano, è intervenuto il consigliere Giuseppe D’Ippolito che, parlando a nome di tutta la minoranza, ha proposto la risoluzione finalizzata ad ottenere un rinvio della discussione del punto relativo al bilancio consolidato. D’Ippolito ha chiesto un differimento della discussione, di una decina di giorni, lamentando che «l’incartamento non è arrivato prima di venerdì scorso. Non possiamo approvare una pratica al buio nella quale non era disponibile neanche il parere dell’organo di revisione. Non c’è chiarezza nell’incartamento – ha aggiunto D’Ippolito – ma solo impegni dell’Amaco, attraverso una Pec. Il rinvio è l’unico modo per restare in aula e proseguire la discussione». La risoluzione è stata poi respinta e la minoranza ha abbandonato l’aula.
In sede di dichiarazioni di voto è poi intervenuto il consigliere Francesco Luberto (gruppo Bianca Rende Sindaca). «La nostra – ha esordito – è oggi una posizione molto difficile e lavorare in queste condizioni è impossibile. Ricevere un parere dei revisori a poche ore dalla discussione non ci mette nelle condizioni di lavorare bene, perché anche i revisori non hanno avuto la possibilità di approfondire bene i dati del bilancio consolidato. C’è un impegno dell’allineamento che noi sinceramente non vediamo. E’ questo – ha detto ancora Luberto – un metodo che non ci convince. Abbiamo dato fiducia e credito all’Amministrazione in occasione dell’approvazione del consolidato 2020, ma oggi non riusciamo a comprendere, soprattutto con riferimento all’importo di 260 mila euro che teoricamente dovrebbe ricadere nella transazione tra Comune e Amaco”. Luberto ha ritenuto inoltre riduttivo il ruolo politico. “Non possiamo essere considerati dei contabili. Non dobbiamo sforzarci sui numeri, ma dobbiamo valutare anche il piano politico. L’Amaco non funziona – ha aggiunto il consigliere Luberto – e sul servizio offerto raccogliamo le lamentele dei cittadini e soprattutto degli studenti che arrivano in ritardo a scuola. Non ci sembra che l’Amministrazione abbia avanzato all’Amaco energiche pretese per migliorare il servizio. Noi vogliamo, invece, che da domani si cominci a garantire un servizio sufficientemente soddisfacente per i cittadini. Le corse sono ancora al 50%, mentre mi risulta che i rimborsi dalla Regione continuino ad arrivare con regolarità all’azienda. I dubbi che ho avanzato non coinvolgono solo il mio gruppo e pertanto, alla luce delle considerazioni formulate, esprimo voto contrario».
All’insegna del molto rumore per nulla, il successivo intervento del consigliere Raffaele Fuorivia che ha bollato come «irresponsabile l’atteggiamento della minoranza». «Non mi pare – ha aggiunto – che i 260 mila euro possano cambiare le sorti del Comune o dell’Amaco. Trovo che sia da irresponsabili – ha rimarcato Fuorivia – voler sfuggire al confronto con la maggioranza e con chi non ha nessuna responsabilità. Forse c’è qualcuno che non ha avuto il coraggio di assumersi la propria nei confronti della città. Alla luce della relazione e delle interlocuzione con il Presidente del collegio dei revisori dei conti, Andrea Manna, non ho nessuna difficoltà, né personalmente, né come gruppo ad esprimere parere favorevole sulla pratica».
Dopo la votazione sia al consolidato che al riconoscimento dei debiti fuori bilancio si è passati alla discussione dell’ultimo punto all’ordine del giorno: l’approvazione del progetto definitivo riguardante l’intervento di mitigazione del rischio frana nel centro storico e nelle aree contermini. Sul punto ha relazionato il Vice Sindaco e Assessore all’Ambiente Maria Pia Funaro che ha in apertura di intervento ricordato la figura di Giustino Fortunato, il più grande e illuminato studioso del Meridione che – ha detto Funaro – aveva definito la Calabria «uno sfasciume pendulo sul mare». Una citazione che è servita a Maria Pia Funaro per ricordare come il territorio calabrese sia particolarmente esposto ai pericoli di dissesto idrogeologico, la cui entità e frequenza, specie negli ultimi anni, risultano assai preoccupanti”. Del pari, Funaro ha ricordato nella sua premessa, come anche il territorio comunale di Cosenza sia esposto al rischio idrogeologico sia per i corsi d’acqua che attraversano il centro abitato, sia per la particolare orografia, connotata da pendii che insistono sulle principali infrastrutture viarie che collegano il centro con le frazioni contermini” Il Vice Sindaco ha poi ricordato l’iter procedurale risalente al gennaio del 2018 quando venne sottoscritto l’Atto integrativo dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e la Regione Calabria e finalizzato proprio all’attuazione di interventi urgenti e prioritari di difesa del suolo per la mitigazione del rischio idrogeologico da effettuare nel territorio regionale. L’iter si era bloccato all’agosto del 2018, quando venne sottoscritta la Convenzione di avvalimento tra il Comune di Cosenza e il Commissario Delegato per l’emergenza idrogeologica in Calabria. Da quel momento trascorsero inutilmente tre anni, eccezion fatta per una gara, prima bandita, poi sospesa, infine revocata. Il finanziamento previsto per il Comune di Cosenza è di 6 milioni e 895 mila euro. La Giunta, a febbraio di quest’anno ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica che è stato rielaborato riportando la corretta localizzazione degli interventi nelle tre macroaree individuate nello studio di fattibilità e cioè: il Centro storico, Donnici e Borgo Partenope-Sant’Ippolito. Il 21 febbr di quest’anno è stata bandida la gara europea a procedura telematica aperta. “Ora in Consiglio – ha aggiunto Funaro – arriva il progetto definitivo che interviene su diverse zone strategiche: Via Soluzzo Cavalcanti, che è la strada di collegamento della zona Sud della città con il cimitero cittadino che anche di recente è stata oggetto di temporanea chiusura e di un restringimento di carreggiata, a causa di un movimento franoso; Via Garibaldi- via Grotte San Francesco d’Assisi, che è l’unica via di accesso per un nutrito gruppo di abitazioni del centro cittadino; Corso Vittorio Emanuele II, che è l’arteria di collegamento al Centro storico (lato est) che conduce al Castello Normanno-Svevo e al Liceo Classico Telesio”. A questo proposito la Vice Sindaca ha ricordato l’incidente nel quale perse la vita il giovane Giampiero Tarasi. Altre zone sulle quali si interverrà sono : Salita Nicola Adamo, unica via d’accesso per le abitazioni che insistono sulla stessa; il tratto di competenza comunale della strada provinciale 241 che collega, tra le altre, la frazione di Donnici alla città; Via Jassa, unico accesso per le abitazioni che insistono sulla stessa; via Giovanni Macchione, unica strada di accesso alle scuole medie presso il bivio per Donnici; Contrada Canale, unica strada di accesso per i mezzi di soccorso alla zona di Donnici Superiore; la strada tra Sant’Ippolito e Borgo Partenope-Contrada Greci, unica arteria di collegamento tra le due frazioni. «Oggi – ha concluso Funaro – diamo l’avvio procedurale all’affidamento dei lavori ed una risposta concreta alla tutela del territorio».
In sede di dichiarazioni di voto sono poi intervenuti i consiglieri Mimmo Frammartino, Bianca Rende e Francesco Alimena.
«Ho preso visione dello stato dei lavori ed ho constatato – ha detto Frammartino che si interverrà in 10 zone della città, con un’attività di messa in sicurezza che ogni cittadino sta richiedendo. Credo che a breve – ha aggiunto -si potrà partire con la gara. La città deve essere messa in sicurezza nei quartieri periferici della città”. Anche Frammartino ha ricordato la triste storia dell’incidente di Corso Vittorio Emanuele. Ed ha annunciato il suo voto favorevole “per un provvedimento importante per la città”. Voto favorevole anche da parte di Bianca Rende che ha ribadito l’orientamento del suo gruppo di appartenenza di volta in volta, “dopo attenta valutazione e nell’interesse della città”. I fondi per questi interventi – ha aggiunto Rende – sono stati stanziati nel 2017 e questo ha rappresentato un problema atavico che ha condizionato la vita del centro storico”. Anche Bianca Rende ha ricordato l’incidente in cui perse la vita il giovane Giampiero Tarasi, sottolineando che “la pratica andava votata ancor prima”. Per il capogruppo del PD Francesco Alimena, intervenuto subito dopo, si tratta “di una pratica molto importante, preliminare agli interventi che saranno realizzati nel centro storico. Sia la Vice Sindaca e Assessore all’ambiente Maria Pia Funaro che la dirigente Antonella Rino – ha sottolineato Alimena – si sono spese sin dal primo momento per far sì che le risorse venissero impiegate nel modo giusto. Gli interventi – ha aggiunto Alimena – riguardano ben 11 frane alcune delle quali risalgono a 10 anni fa. Anche Alimena ha ricordato, con una dedica particolare, l’incidente in cui perse la vita Giampiero Tarasi del quale il consigliere comunale era stato compagno di scuola. «Capovolgeremo il cronoprogramma – ha detto proprio per partire da quella frana. Metteremo in sicurezza Colle Pancrazio, Donnici, Jassa e tante altre zone nevralgiche. Ci sorprende che la minoranza abbia addirittura tentato di far mancare il numero legale in commissione. Noi non solo provvederemo al consolidamento di quelle zone, ma garantiremo la sicurezza ai cittadini del centro storico e delle contrade».
Prima della conclusione del consiglio è intervenuto l’Assessore ai lavori pubblici Damiano Covelli. “Quel che accade stasera – ha detto Covelli – è straordinario. Il Comune stava rischiando di perdere un finanziamento di 7 milioni di euro se non ci fosse stato l’impegno dell’Amministrazione comunale, del Sindaco Franz Caruso e della Giunta per recuperare il tempo perduto, ma anche le risorse che ci permetteranno di consolidare parte del nostro territorio che negli anni hanno manifestato forti criticità, creando tante difficoltà ai cittadini che risiedono nelle zone a Sud della città. E’ inspiegabile – ha aggiunto Covelli – come la minoranza sia assente e la cosa più incredibile è che fino a un anno fa era maggioranza. Si è allontanata dall’aula probabilmente per non voler guardare a quella parte di città alla quale si stava per fare un danno. La battaglia politica si fa sulle questioni vere, non si può fare sulla pelle di quei cittadini che finora hanno conosciuto solo abbandono. Credo che questo punto vada sottolineato. I cittadini devono poter valutare”.

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