FANO È stato arrestato alla stazione di Bolgona con l’accusa di aver ammazzato a coltellate l’ex moglie, Anastasiia Alashri, 23 anni, fuggita lo scorso mese di marzo dalla guerra in Ucraina. La scomparsa della 23enne è stata denunciata da un amico ieri mattina e sono partite immediatamente le ricerche. L’ex marito, un egiziano di 42 anni, è stato fermato dai carabinieri alla stazione di Bologna. Sottoposto a interrogatorio su dove si trovasse la donna, l’uomo ha fornito agli inquirenti alcuni dettagli su dove fosse. Il cadavere della 23enne è stato ritrovato in un’area rurale di Fano, insieme a una borsa con degli indumenti da donna e due armi bianche che potrebbero avere attinenza con il femminicidio.
La Procura della Repubblica di Pesaro ha emesso immediatamente decreto di fermo per il reato di omicidio notificato all’indagato presso il Comando Provinciale carabinieri di Bologna, poi rinchiuso alla casa Circondariale di Bologna.
Secondo i carabinieri, negli ultimi mesi il rapporto tra Anastasiia e il marito era diventato sempre più conflittuale e la ragazza aveva manifestato la volontà di separarsi. Pochi giorni fa, l’11 novembre, si era rivolta ai carabinieri per denunciare le vessazioni a cui suo marito da tempo la sottoponeva. Una situazione che aveva indotto Anastasiia ad abbandonare l’abitazione e a rifugiarsi presso un suo amico e collega di lavoro. Ieri mattina aveva deciso di tornare a casa sua per prelevare degli effetti personali: qui ha incontrato l’ex marito, con cui – nella ricostruzione dei carabinieri – si era innescato l’ennesimo litigio. Da quel momento di lei si sono perse le tracce. A
denunciare la scomparsa è stato l’amico, che si è rivolto ai carabinieri. Immediatamente sono state avviate le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Pesaro, con i militari del Nucleo Investigativo di Pesaro Urbino e della Compagnia di Fano.
Il 42enne egiziano è stato rintracciato presso la Stazione ferroviaria di Bologna mentre verosimilmente tentava di allontanarsi dal territorio nazionale, ed è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di maltrattamenti in famiglia, misura al vaglio dell’autorità giudiziaria bolognese. A quel punto l’indagato ha fornito alcuni elementi che hanno permesso di arrivare al ritrovamento del cadavere di Anastasiia in un’area rurale a Fano e di una borsa con degli indumenti da donna e due armi bianche che potrebbero avere attinenza con l’evento.
La Procura della Repubblica di Pesaro ha immediatamente emesso un decreto di fermo per il reato di omicidio, notificato all’indagato presso il Comando Provinciale dei carabinieri di Bologna . L’uomo è stato poi rinchiuso in carcere nel capoluogo emiliano a disposizione del competente giudice. Sequestrata l’abitazione dell’indagato e la sua automobile, dove sono in corso ulteriori accertamenti di natura scientifica.
x
x