COSENZA «Vale la pena innanzitutto evidenziare che le imprese esercenti servizi di Tpl, soggetti ad obblighi di servizio pubblico, rientrino tra i servizi di interesse economico generale, e in quanto tali sono soggette ad una particolare tutela sancita dal diritto comunitario e nazionale in considerazione dell’importanza, nell’ambito del loro ruolo, nella promozione della coesione sociale e territoriale». A scriverlo – in una nota – è Giovanni Angotti, segretario Filt Cgil Cosenza. «Pertanto, duole dover apprendere solo attraverso gli organi di stampa, che nei giorni scorsi le Amministrazioni comunali di Cosenza, Rende e Castrolibero hanno annunciato l’istituzione di una Area Urbana per la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale. Tale progetto, a detta degli amministratori interessati, dovrebbe prevedere la gestione dei servizi di tpl da parte di un’unica azienda all’interno dell’Area urbana Cosentina, quindi in un unico Ambito Territoriale. A riguardo, la scrivente, pur da sempre favorevole alla costituzione di un’unica azienda per la gestione dei servizi di Trasporto pubblico Locale nell’Area Urbana Cosentina, ritiene che tale progetto avviato dalle summenzionate amministrazioni, non sia pienamente conforme con la normativa attualmente vigente in materia, sia riguardo all’attività di programmazione e della conseguente individuazione degli Ambiti territoriali, sia riguardo all’aggiudicazione dei relativi contratti di servizio pubblico, per cui si chiede che si faccia chiarezza e, soprattutto, si operi a tutela del lavoro e dei lavoratori interessati e che quindi siano immediatamente coinvolte le organizzazioni sindacali di categoria», si legge ancora.
«In primo luogo, appare molto strano che nel progetto di istituzione di un ambito territoriale per la gestione dei servizi di trasporto pubblico locale nell’Area urbana di Cosenza, non si sia tenuto conto di un Comune importante quale quello di Montalto Uffugo, parte integrante e determinante ai fini della mobilità in un territorio in continua espansione, specie ai fini della costituzione di una Area urbana omogenea, che risponda ai principi enunciati dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Altrettanto sorprendente è il fatto che su tale progetto,sembrerebbe che non siano stati coinvolti attori determinanti per una costituzione di una azienda unica di trasporto pubblico locale nell’Area urbana, cioè le aziende che in questo momento, in forza degli attuali contratti di servizio pubblico, sono le uniche titolate a gestire i servizi di trasporto pubblico locale nell’area interessata, l’Azienda Amaco, il Consorzio Autolinee e le Ferrovie della Calabria», continua Angotti. «In secondo luogo, tale progetto, pare che non tenga conto che allo stato i contratti di servizio pubblico sono in regime di prorogatio e che quindi eventuali affidamenti diretti non sono consentiti, salvo che si tratti di provvedimenti di emergenza in caso di interruzione del servizio o di pericolo imminente di una tale situazione, e pare che non sia questo il caso; oppure ci sfugge qualcosa? A riguardo, non si può non considerare il problema molto serio che si chiama Amaco, una delle tre aziende interessare all’eventuale costituzione di una azienda unica, la quale, si trova in una grave difficoltà economica e finanziaria con seri rischi per la sua stessa sua sopravvivenza se si considera che nonostante i continui proclami, ad oggi non c’è una sola azione concreta finalizzata a risollevare le sorti della stessa. Questione, d’altra parte, certificata anche dallo stesso Comune di Cosenza, attraverso l’assessore al bilancio Giordano, il quale, nelle sua relazione sul bilancio consolidato, conferma tutte le criticità suddette, che da tempo la scrivente denuncia pubblicamente, avendo fatto un’aperta denuncia all’Amministrazione precedente e avendo successivamente sensibilizzato l’attuale Giunta Comunale», continua.
«A tal proposito allora, sorgono spontanee le seguenti domande: quali dati abbia recepito nel tempo ed analizzato l’Osservatorio Permanente sulla Crisi Amaco, voluto dalla stessa Commissione trasporti del Comune di Cosenza, quali interventi intenda adottare l’attuale Amministrazione per scongiurare il fallimento di Amaco e quale sarà la sorte dei dipendenti nell’ambito del progetto di istituzione dell’Area Urbana per i servizi di trasporto pubblico locale sul territorio? I dipendenti devono sapere quale sarà il loro futuro lavorativo, essi meritano rispetto e risposte immediate. Per tutto quanto sopra detto si chiede un immediato confronto con tutti i soggetti interessati al fine di fare chiarezza una buona volta e per sempre su tale delicato argomento», conclude il sindacalista.
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