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«La quantificazione del debito della sanità calabrese è la madre di tutte le battaglie»

Alla Cittadella il dirigente nazionale del Pd Guccione e il governatore Occhiuto si confrontano sulla linea tracciata dal libro “Amara Verità”

Pubblicato il: 15/11/2022 – 20:57
«La quantificazione del debito della sanità calabrese è la madre di tutte le battaglie»

CATANZARO La quantificazione del debito è la “madre di tutte le battaglie” per far uscire la sanità calabrese dall’emergenza. Su questo filo conduttore si è snodato oggi alla Cittadella di Catanzaro il confronto tra il dirigente nazionale del Pd, responsabile per il partito della sanità nel Sud, Carlo Guccione, e il governatore e commissario della sanità calabrese Roberto Occhiuto. Da un lato un esponente di spicco del centrosinistra, da un altro un esponente di spicco del centrodestra, che hanno ragionato seguendo la traccia del libro di Guccione “Amara Verità: le responsabilità dello Stato nell’ingiustificata voragine del debito sanitario calabrese” (Luigi Pellegrini Editore).

«Ecco cosa è successo in questi anni di commissariamento»

«Il libro è un contributo per far capire ai calabresi cosa è successo in questi 14 anni di commissariamento, ha esordito Guccione. «Quando un istituto del commissariamento si protrae per così lungo tempo e senza avere risultati, anzi con un aumento del debito e i livelli essenziali di assistenza mai così bassi in Calabria – ha specificato il dirigente nazionale Pd – vuole dire che c’è un vero e opri falli enti e che da questo unto di vista lo Stato è imm debito con la Calabria. Parliamo di un debito che produce di fatto una sottrazione di risorse che sono destinate a curare i curare i calabresi ma poi in realtà servono a pagare doppie o triple fatture, interessi di mora, con un sistema che ritarda i pagamenti e così gli interessi superano il capitale. Per non parlare poi delle questioni delle proroghe: all’Asp di Cosenza c’è una gara prorogata dal 2003, all’Asp di Reggio ci sono 39 gare in proroga da molti anni. Questa è la questione che pone il libro, che – ha riferito Guccione – parla di un debito che rischia di far fallire anche i progetti Pnrr e che schiaccia la sanità calabrese impedendole di uscire dal piano di rientro. Il Piano operativo che sarà approvato dal Tavolo Adduce ci condanna ad altri tre anni di commissariamento: spero che questi anni servano a fa uscire dal piano di rientro e a far tornare la sanità ai calabresi».

«Quantificazione del debito madre di tutte le battaglie»

Guccione ha poi aggiunto: «Io ho salutato positivamente la nomina di Occhiuto quale commissario perché è anche un modo di affermare la sovranità della Calabria, a condizione che si ponga mano alle questioni strutturali del debito, perché se non si quantifica il debito non riusciamo a capire qual è la vera situazione. Una volta quantificato il debito, avremo delle questioni che emergeranno con molta nettezza: chi ha prodotto il debito? Chi ci ha guadagnato? Chi ha fatto in modo di tenere la Calabria in queste condizioni? Stessa cosa vale per l’emigrazione passiva: 69mila calabresi ogni anno vanno fuori a curarsi, e questo costa alla Calabria decine e decine di milioni di euro, è un tema che va affrontato perché c’è un sistema di potere che condanna la Calabria all’emigrazione, anche per cure a bassa intensità. La madre di tutte le battaglie – ha sottolineato il dirigente del Pd – è proprio la quantificazione del debito, perché ci sono interessi e c’è un sistema che non vuole quantificare il debito, e questo non è un problema che riguarda solo la Calabria ma riguarda anche pezzi dello Stato. Devo dare atto al presidente Occhiuto perché di tutti i commissari che si sono succeduti è stato l’unico che ha attivato le procedure di quantificazione del debito con la Guardia di Finanza».

«Il problema del debito è gigantesco»

A sua volta, Occhiuto ha osservato: «Mi auguro che il tema della ricognizione del debito sia trasversale. Io non ho mai rifiutato il confronto con nessuno. Giuccione ha scritto un libro sul debito della sanità calabrese e mi è sembrato giusto confrontarmi anche con lui. Il problema del debito è gigantesco, purtroppo non è l’unico problema della sanità calabrese. Ai ministeri vigilanti abbiamo dimostrato di non essere più una regione in deficit ma questo non mi fa fare salti di gioia perché significa che il nostro sistema sanitario ha il motore spento, non riesce a erogare prestazioni, per cui – ha concluso il presidente della Regione – bisogna intervenire sulla qualità delle prestazioni dimostrando però che questa volta la Regione e la sanità della regione è governata da chi ce la mette tutta senza fare sconti a nessuno». A introdurre il confronto tra Guccione e Occhiuto è stata la giornalista Antonietta Cozza, a moderare il giornalista Mario Campanella. (c. a.)

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