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‘Ndrangheta, arrestato in Turchia il latitante Luciano Camporesi

Condannato a 22 anni e 8 mesi dal Tribunale di Locri. Era irreperibile dal 5 dicembre 2018. Sarebbe dovuto finire in carcere nell’inchiesta “Pollino – European ‘ndrangheta Connection”

Pubblicato il: 15/11/2022 – 7:04
‘Ndrangheta, arrestato in Turchia il latitante Luciano Camporesi

REGGIO CALABRIA Luciano Camporesi, di 47 anni, originario di Rimini, indicato dagli investigatori come un importante trafficante internazionale di droga e latitante dal 2018, è stato arrestato in Turchia. Camporesi è stato individuato e bloccato dalla Polizia turca sulla base degli elementi forniti dalla Dia di Palermo, dallo Sco e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria. Il latitante si trovava in un appartamento della città di Antalya ed era in possesso di documenti d’identità falsi. L’uomo si era sottratto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico dal Gip distrettuale di Reggio Calabria su richiesta della Dda, guidata da Giovanni Bombardieri, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Pollino-European ‘ndrangheta Connection” in cui erano rimaste coinvolte 70 persone. A conclusione del processo scaturito dall’inchiesta il Tribunale di Locri aveva condannato Camporesi a 22 anni ed 8 mesi di reclusione riconoscendolo colpevole di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Luciano Camporese

Le indagini che hanno portato all’arresto di Camporesi sono state coordinate, oltre che dal Procuratore Bombardieri, dal Procuratore della Repubblica aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo. Secondo quanto è emerso dall’inchiesta “Pollino-European ‘ndrangheta Connection”, Camporesi avrebbe fatto parte di un’associazione di trafficanti internazionali di sostanze stupefacenti attiva tra il Sud America, l’Italia e l’Europa nord occidentale. Camporesi, in particolare, sarebbe stato in stretti rapporti con Domenico Pelle e Giovanni Gentile, coinvolti anche loro nel traffico internazionale di droga, con cui si sarebbe incontrato nell’aprile del 2017 per pianificare l’arrivo in Italia di ingenti carichi di cocaina ed hashish, utilizzando a tale scopo sia navi commerciali che una sua imbarcazione impiegata ufficialmente per ricerche petrolifere. In base alle indagini condotte dalla Dea americana e dalla Direzione centrale dei servizi antidroga è stata ricondotta a Camporesi anche l’imbarcazione “Remus”, battente bandiera panamense, a bordo della quale la Guardia di finanza, nell’agosto del 2018, aveva sequestrato oltre 20 tonnellate di hashish arrestando l’intero equipaggio della nave, composto da 11 persone tutte di nazionalità montenegrina.

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