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Pazienti non vogliono il medico africano: «Vado via». Poi ci ripensa

Commenti razzisti contro il sanitario in servizio nel Varesotto. Il sostegno del sindaco e dei vertici Asst recuperano il rapporto

Pubblicato il: 15/11/2022 – 19:53
Pazienti non vogliono il medico africano: «Vado via». Poi ci ripensa

FAGNANO OLONA Aveva deciso di mollare, di lasciare quel lavoro di medico di base, tanto desiderato e atteso, anche se per ora solo a tempo: pregiudizi e razzismo in alcuni post lo avevano spinto a gettare la spugna. Poi, il ripensamento: resto. È la storia, amara, di Enock Rodrigue Emvolo, 48 enne medico camerunense laureato a “La Sapienza” di Roma, che aveva deciso di lasciare Fagnano Olona, in provincia di Varese, dove aveva assunto il ruolo di medico di base di un collega andato in pensione, come sostituto. Oggi però, dopo una riunione con il sindaco Marco Baroffio e i vertici Asst, ha cambiato idea e resterà al suo posto. Un ufficio senza computer, le ricette da scrivere a mano, e il «volto nuovo», gli hanno regalato decine di commenti negativi sui social, tra cui anche due di matrice razzista. «Senegalese» e, ancora, «vai a pascolare le pecore», i due commenti (oggi oscurati) che su un gruppo Facebook di fagnanesi, hanno dato il via alla polemica. Gli altri, per lo più, lo hanno attaccato per la sua «lentezza» e per le mancate risposte a telefonate di pazienti, e per le ricette scritte a mano.
«Questo pomeriggio si è tenuto l’incontro con il direttore di Asst Valle Olona e il dottor Emvolo, che ha confermato che resterà a Fagnano come sostituto fin quando non arriverà il titolare – ha detto all’Ansa il sindaco Baroffio -. Ci ha spiegato quello che è successo, ed è molto amareggiato per essere divenuto noto per questa vicenda, tanto che non desidera parlarne».
Secondo il sindaco, «due idiozie hanno etichettato tutta Fagnano Olona, che è un comune che accoglie da sempre, rifugiati dalla guerra». Il primo a far notare il cuore “razzista” della vicenda, è stato l’ex sindaco di Fagnano Olona, Elena Catelli, che in un post di Facebook ha parlato proprio della definizione di “senegalese” data al medico camerunense da un utente dei social: «trovo gravi certe espressioni usate su un gruppo a commento dei medici arrivati a Fagnano, non per i giudizi sull’operato professionale, ma per la precisione nel puntualizzare la nazionalità».
«Emvolo ci ha raccontato di aver subito episodi di discriminazione a Roma, quando qualche paziente si è rifiutato di farsi toccare, ma mai qui – ha aggiunto Baroffio -, domani lo accompagneremo nel nuovo studio, dove sarà dotato di pc, collegamenti e tutto ciò che è necessario per lavorare bene».

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