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COLTIVIAMO CAPOLAVORI | La frutta tropicale prodotta in Calabria, un “viaggio” nell’azienda Scopelliti

Ospite de L’altro Corriere Tv, Carlo Di Blasio. L’esperienza dell’azienda che produce mango, avocado, papaia, banana e altri frutti esotici

Pubblicato il: 16/11/2022 – 12:34
COLTIVIAMO CAPOLAVORI | La frutta tropicale prodotta in Calabria, un “viaggio” nell’azienda Scopelliti

LAMEZIA TERME “Viaggio” ai tropici per “Coltiviamo capolavori”, l’approfondimento di Confagricoltura andato in onda ieri sera su L’altro Corriere Tv. Ospite di Saveria Sesto, un pioniere del settore della frutta tropicale, Carlo Di Blasio che con la moglie conduce l’azienda agricola “Domenica Scopelliti”, sulle colline di Catona, a Reggio Calabria. L’azienda si occupa della produzione di frutta tropicale e sub-tropicale: mango, annona, avocado e molto altro.

La storia dell’azienda

«Tutto è iniziato dopo l’incontro con il professor Francesco Monastra – racconta Di Blasio – che si trovava in Calabria a seguire i primi impianti di kiwi nel Rosarnese. Era un visionario dell’agricoltura a 360° e ci ha convinti a coltivare nuove esperienze. Così abbiamo partecipato al progetto dell’Unione Europea, Agri-net, che ci ha condotti al primo con convegno sulle colture tropicali nel Mediterraneo a Malaga, negli anni ’80. Abbiamo quindi impiantato i primi campi e sviluppato varietà interessanti. Poi quei campi sperimentali si sono evoluti in campi produttivi con i prodotti che rispondevano alle sperimentazioni. La prima esperienza di coltivazione è stata una varietà di annona, che ha un vantaggio rispetto ai nostri cloni: l’accessibilità dell’impollinatore. Questo risultato consente di produrre una qualità di annona superiore».
Dopo l’annona, l’esperienza sulla frutta tropicale è proseguita con l’avocado e poi col mango «che all’inizio ritenevamo non sopravvivesse, ma poi abbiamo scoperto che una varietà resisteva ai nostri climi. In corso d’opera abbiamo praticato numerosi aggiustamenti nella produzione, sia sugli impianto che nel sistema di coltivazione e di gestione della pianta. E così siamo arrivati ad oggi».

I territori vocati, condizioni climatiche e di temperatura

L’azienda Scopelliti si sviluppa a Catona «ma l’aria vocata alla produzione di frutta tropicale – spiega l’imprenditore – può estendersi fino alla Locride, anche se il percoso non è chiaro e definito. Anche a Catona, Gallico o Pellaro non tutti i terreni sono adatti, perché la pianta tropicale soffre moltissimo del vento freddo più che del freddo in sé. Il vento scompagina le foglie, crea microtraumi sui quali si istaurano malattie funginee. La giacitura non deve essere soggetta al vento e l’esposizione deve essere al sole perché il frutto assuma quel colore rosso che attira i mercati».
A proposito delle giuste temperature, «bisogna considerare che le ai tropici non scendono sotto i 16° e non superno i 28° mentre da noi d’estate si superano i 30° ed anche i 40°. Molte piante tropicali bloccano la loro attività col caldo eccessivo, come l’annona o l’avocado che superati i 30° non accrescono più il frutto. Questo è un problema molto sentito. Una zona fresca avvantaggia l’avocado e magari ci consente di arrivare con una varietà a ridosso dell’inverno».

Il mango

L’azienda Scopelliti produce la varietà «keitt che la più tardiva in assoluto. Abbiamo tentato di dare continuità alla produzione con altre varietà e così coltiviamo anche la kensigton pride che inizia la produzione a fine agosto e dura fino a fine settembre. In un altro campo prova, stiamo testando altre varietà che hanno suscettibilità di mercato».

L’avocado

La varietà di avocado pinkerton – spiega ancora Carlo Di Blasio – sta riscuotendo un certo interesse sul mercato. «C’è un forte interesse dei giapponesi che chiedono solo il pinkerton da abbinare al sushi, piatti tipici ormai preparati ovunque, per cui lo chiedono anche i nostri chef».
«L’avocado si raccoglie quando riesce a centrare dal 18 al 22 per cento di sostanza grassa. Una porzione di avocado fornisce fibre ed ha altri benefici enormi. Fa bene, dà sazietà ed aiuta il metabolismo ma è meglio non eccedere nel consume, nonostante si tratti di grassi vegetali».

La noce macadamia

L’azienda produce anche una particolare noce originaria dell’Australia. Ed infatti «si chiama anche noce del Queensland, ed il nome lo si deve al suo scopritore scozzese.
Il frutto cade dall’albero e inizia ad aprirsi e dentro c’è una noce che per essere aperta necessita di macchinari che sviluppano una forza di 300 libre per centimetro quadrato. (quello delle mandorle ne sviluppa meno di 150). È, quindi, impossibile aprire una noce con uno schiaccianoci. All’interno, il frutto è delizioso ed ha proprietà nutraceutiche molto interessanti».

La monstera deliziosa

«Tra le produzioni c’è anche la monstera deliziosa. Molti ricorderanno la pianta di filodendro, che tutti avevamo in casa come pianta ornamentale. In realtà – spiega l’imprenditore – è una pianta della foresta fluviale con radici aeree, molto bella. Se piantata all’ombra, produce foglie meravigliose di un verde splendido e i frutti. Aperti, scoprono una polpa profumata. È utilizzato anche per preparare la variegatura di alcuni gelati».

La papaia

In azienda viene coltivata anche una varietà californiana di papaia. «Ne vendiamo molte perché la comunità filippine – svela – la utilizza come le patate. E poi alcune erboristerie la usano per preparare la papaia fermentata, innestando un fungo associato al te verde: ha effetti benefici sul metabolismo».

La banana

«La varietà di banana che produciamo viene dalle Canarie, la musa cavendish. Ma servono delle accortezze, che sono le stesse che attuiamo con la papaia. Se la piante arriva integra e in salute in primavera, allora fiorisce, produce e matura il frutto primo dell’inverno. Se non arriva in buone condizioni in quel periodo dell’anno, deve prima “vestirsi”, poi fiorire ma non arriverà mai ad un prodotto di qualità. Banana, avocado, papaia hanno bisogno di quantità d’acqua notevoli. In Spagna, sulla Costa del Sol, l’avocado è contingentato perché non c’è acqua sufficiente a sostenerlo e molti coltivatori si stanno spostando in Portogallo. Noi non abbiamo problemi d’acqua»

La qualità migliore della frutta tropicale prodotta nel sud Italia

«La frutta tropicale che produciamo nelle regioni del sud, Calabria, Puglia e Sicilia, è più ricercata sui mercati internazionali rispetto a quella proveniente dal sud America – ammette Carlo Di Blasio – ed il motivo è semplice. Il prodotto sudamericano viaggia sulle navi per quindici giorni, nel caldo umido delle stive, ragion per cui va trattato con cloro ed altre sostanze. È un prodotto che tra raccolta, confezionamento, viaggio, logistica, arriva in Europa dopo circa venti giorni. Per consentire la gestione di questo lasso di tempo deve essere raccolto molto acerbo e non svilupperà mai le proprietà organolettiche del prodotto che matura sulla pianta. Il nostro, invece, è a chilometro zero».
Quindi parte da Catona e raggiunge il mercato di Bergamo nell’arco di 24, 48 ore. «Da tre anni da Reggio non partono più i camion refrigerati e così ci siamo dovuti riorganizzare. Spediamo cinque camion frigo che da Reggio raggiungono Capo d’Orlando, dove si imbarcano per raggiungere Bergamo nell’arco delle 24 ore».

La trasformazione

L’azienda Scopelliti ha da tempo instaurato una partnership con la gelateria Cesare. «Con il titolare, Davide De Stefano – evidenzia Di Blasio – abbiamo iniziato ad effettuare delle prove di gelato al mango, con l’aiuto della facoltà di Agraria dell’università Mediterranea e siamo riusciti ad ottenere un prodotto di qualità. Col mango serviamo oggi gelaterie in tutta Italia».

I progetti futuri

I progetti futuri dell’azienda – conclude Carlo Di Blasio – riguardano «l’organizzazione del lavoro, perché uno dei problemi più grandi, oltre alla logistica, è la manodopera. La necessità è quella di dotarci di continuità lavorativa che ci consenta di avere nocciolo duro di personale assunto a tempo indeterminato da dover integrare in momenti particolari con personale non qualificato. Per la raccolta bisogna conoscere il prodotto. C’è poi il problema delle potature. Ogni pianta ha sue caratteristiche e crescita propria, serve personale preparato, che non c’è».

Progetti innovativi

Tra gli obiettivi aziendali, «vorremmo arrivare a selezionare varietà che producano mango fino a novembre, mese in cui inizia la produzione dell’avocado. Concluso il ciclo avocado, inizia quello delle nespole che hanno un pregio enorme: serve pochissima acqua. Ne coltiviamo una varietà di origine spagnola che produce frutti anche da 200 grammi». (redazione@corrierecal.it)

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