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«La ‘ndrangheta prova a infiltrarsi nel sistema massonico». La Commissione antimafia: «Gravi criticità»

Resa pubblica la relazione sui rapporti tra criminalità e logge. «Obiettivo sono appalti e servizi pubblici e la manipolazione del voto». Il richiamo agli “invisibili” dei clan calabresi

Pubblicato il: 16/11/2022 – 16:05
«La ‘ndrangheta prova a infiltrarsi nel sistema massonico». La Commissione antimafia: «Gravi criticità»

ROMA «Permangono gravi elementi di criticità e, conseguentemente, di incompatibilità, in seno all’ordinamento giuridico, tra talune forme associative e lo Stato democratico, così come segnalato da questa Commissione parlamentare di inchiesta anche nel corso della precedente legislatura». È quanto rileva la Commissione parlamentare Antimafia che, sul finire della scorsa legislatura, ha approvato la relazione su “Rapporti tra la criminalità organizzata e logge massoniche, con particolare riferimento alle misure di contrasto al fenomeno dell’infiltrazione e alle doppie appartenenze”, confluita nella relazione finale e ora resa pubblica.

«’Ndrangheta, Cosa nostra e comitati d’affari tentano di infiltrarsi nel sistema massonico»

«Quel che emerge anche dalle indagini più recenti è il vivo interesse da parte della ‘ndrangheta, di cosa nostra, ma anche di autonomi comitati di affari vicini a tali ambienti criminali, di infiltrarsi nel tutt’altro che impermeabile sistema massonico, al fine di curvare i cardini di solidarietà, obbedienza e riservatezza tipici delle associazioni a carattere iniziatico ai fini illeciti e alla realizzazione di disegni criminosi di ampio respiro, tesi all’acquisizione, gestione o comunque al controllo di attività economiche, appalti e servizi pubblici – osserva la Commissione – alla manipolazione del voto nelle consultazioni elettorali e all’inserimento di propri referenti nei gangli della pubblica amministrazione e nelle assemblee elettive locali».

«Canali massonici usati per “avvicinare” magistrati e “aggiustare” processi»

La relazione ricorda che è emerso «da alcune indagini come il canale massonico continui ad essere utilizzato da imprenditori e professionisti per “avvici­nare” magistrati – che ritengano o sappiano essere vicini o aderenti alle logge – al fine di tentare di “aggiustare” l’esito dei processi, e ciò nonostante le sanzioni disciplinari connesse alla iscrizione ad associazioni massoniche».
«Altro aspetto che merita un’attenta riflessione – per la Commissione – è la riproduzione del modello “circolo Scontrino – loggia Iside 2” accertato negli anni No­vanta, ed evidentemente mai passato di moda, che vede l’annidamento di logge segrete nell’ambito di logge regolari anche appartenenti ad obbe­ dienze diverse, e in « centri studi », circoli e associazioni del tutto palesi nello svolgimento della loro attività culturale e di promozione sociale. Significativa è poi la circostanza che questa riproduzione del modello sia stata accertata di recente dalla magistratura proprio a Castelvetrano, nel paese del principale latitante di mafia Matteo Messina Denaro, nell’ambito dell’indagine nella quale è stato contestato il reato di cui alla legge Spadolini-Anselmi».

I livelli “invisibili” della ‘ndrangheta e la massoneria

Per tornare a questioni che investono direttamente le indagini e i processi in corso in Calabria, «merita la massima attenzione quanto emerso dal processo ‘Ndrangheta stragista sulle più recenti acquisizioni circa l’organizza­zione di vertice della ’ndrangheta dove viene lumeggiata la presenza di una componente estranea a quelle tradizionale (detta “visibile”) avente ruoli o cariche “riservate” formata dagli “invisibili” o “massoni” e che, unitamente agli esponenti apicali della componente “visibile”, forma la “direzione strategica” di questa organizzazione mafiosa».

L’inadeguatezza della disciplina vigente

La Commissione parlamentare Antimafia punta l’attenzione sull’inadeguatezza della «disciplina vigente e sulla necessità di introdurre nuove previsioni che siano capaci di fronteggiare i pericoli esistenti e garantire il corretto funzionamento dei pubblici poteri, in un quadro normativo piuttosto complesso perché vincolato dall’esigenza di salvaguardare libertà, diritti e principi costituzionali, tutti, di elevato valore». (redazione@corrierecal.it)

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