ISCHIA Maltrattamenti a bambini in un istituto per minorenni. È una indagine dei carabinieri della Compagnia di Ischia, che hanno arrestato una suora e notificato il divieto di dimora in Campania ad altre tre su provvedimento del gip di Napoli, su richiesta dei pm della IV sezione Tutela delle fasce deboli della popolazione. Le quattro suore devono rispondere, in concorso tra loro, di maltrattamenti nei confronti di minori, lesioni personali aggravate e violenza privata aggravata.
L’inchiesta è partita da una segnalazione di maltrattamenti ai danni di minori all’interno dell’Istituto religioso Santa Maria della Provvidenza di Casamicciola Terme, nel quale sono ospitati under 18 in attesa di affidamento, adozione o in affido a seguito di provvedimenti giudiziari nonché bimbi e adolescenti con rette pagate privatamente dai genitori.
Un filmato, girato da una minorenne ospite della struttura, riprendeva una suora che, all’interno del refettorio, schiaffeggiava e tirava più volte con forza i capelli a un bambino di 4 anni, disperato, mentre altri bambini che la invitavano a fermarsi, dando anche uno schiaffo al fratello di 8 anni della piccola vittima intervenuto per difenderlo, facendogli uscire sangue dal naso.
Le indagini hanno mostrato che la madre superiora che ha la direzione dell’istituto, insieme a tre suore, addette mensa e al doposcuola, sono le responsabili dei maltrattamenti, ricostruendo diversi episodi di sofferenze fisiche dei minori (tirate di capelli, schiaffi alla nuca, calci, ciabatte sulle mani), che venivano privati dei telefoni cellulari per impedire riprese foto e video, con le aggravanti di abusare della condizione di inferiorità fisica e psichica determinata dall’età delle vittime nonché di commettere i reati all’interno di istituto di educazione e formazione.
Elementi che hanno portato il giudice a ritenere tutte le indagate concorrenti nel reato di maltrattamenti e ad emettere nei confronti della consorella ripresa nel filmato, per la brutalità della condotta posta in essere, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere presso la Casa Circondariale femminile, e nei confronti delle altre 3 indagate la misura del divieto di dimora nel territorio della Regione Campania.
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