ROMA Gli agenti della questura di Roma questa mattina hanno sequestrato beni per un milione di euro a un gruppo criminale calabrese e, in particolare, a tre fratelli. Questi ultimi, di origini calabresi, vivono a Roma da diverso tempo e sono già condannati con sentenze irrevocabili per attività criminali legate al traffico di stupefacenti ed altri gravi reati. A marzo dello scorso anno, infatti, sono stati arrestati nel corso dell’operazione denominata “Alberone”, condotta dalla Squadra mobile della Questura di Roma e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, per aver costituito un sodalizio, operante nel quartiere San Giovanni-Alberone, dedito ai delitti di usura ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria, con conseguenti estorsioni nei confronti delle vittime, contro le quali, in caso di inadempienza, venivano organizzate vere e proprie spedizioni punitive. Inoltre, gli stessi, avvalendosi di prestanome, avevano escogitato un sistema di truffe ai danni di istituti di credito e società finanziarie, allo scopo di finanziare la loro illecita attività usuraria.
Dalle indagini di carattere patrimoniale, condotte dagli specialisti della Divisione polizia anticrimine, che hanno abbracciato l’arco temporale di circa un trentennio, è emerso nei confronti di tutti i proposti un netto quadro indiziario di elevata ed attuale pericolosità sociale, correlata ad una marcata sproporzione tra i beni, nella loro diretta o indiretta disponibilità, il tenore di vita condotto e i redditi dichiarati al fisco. Il sequestro del valore di circa un milione di euro, comprende cinque unità immobiliari ubicate a Roma, il 50 per cento delle partecipazioni sociali di due società di capitali operanti nel settore del commercio di autovetture, formalmente intestate a terzi interposti e una somma di denaro in contanti ammontante a circa 100 mila euro, oltre a disponibilità finanziarie presenti sui rapporti creditizi.
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