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La sentenza

Omicidio Parretta, in Cassazione confermato l’ergastolo per il killer

Il giovane è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco nel 2018 da Salvatore Gerace nella sede dell’associazione Libere Donne di Crotone

Pubblicato il: 16/11/2022 – 21:19
Omicidio Parretta, in Cassazione confermato l’ergastolo per il killer

ROMA Confermata in Cassazione la condanna all’ergastolo per il pluripregiudicato Salvatore Gerace, assassino del giovane Giuseppe Parretta ucciso a colpi d’arma di fuoco il 13 gennaio 2018 nella sede dell’associazione Libere Donne a Crotone, dove operava la mamma, Caterina Villirillo, presidente dell’associazione e da sempre impegnata per la legalità.

L’omicidio per futili motivi

L’assassino temeva che Giuseppe Parretta spiasse i suoi traffici per riferirne poi a fantomatici individui che avrebbero voluto assassinarlo. Per questa ragione il 13 gennaio del 2018, dopo aver visto dalla sua abitazione arrivare il giovane alla guida di una moto, pensando che il mezzo fosse stato acquistato con i soldi che Giuseppe aveva avuto per averlo spiato, Gerace è entrato nella sede di Libere Donne ed ha sparato prima ferendo il ragazzo e poi dandogli il colpo di grazia mentre era a terra.
Immediato l’arresto dell’uomo all’interno della sua abitazione da parte dagli agenti della squadra Mobile coordinata dall’allora sostituto procuratore, Alfredo Manca.

Voce: forte segnale di giustizia

«La sentenza della Cassazione che conferma l’ergastolo per il responsabile del delitto di Giuseppe Parretta sicuramente non lenisce il dolore di una madre, di una famiglia, di una intera comunità ma è comunque un segnale forte di giustizia e di legalità. Nonostante gli anni che sono passati il ricordo di Giuseppe è sempre vivo nei cuori dei crotonesi attraverso l’impegno della mamma e della famiglia, degli amici, di tutti coloro che lo hanno conosciuto e voluto bene, ai quali rinnoviamo la vicinanza di tutta la comunità cittadina». Lo afferma il sindaco di Crotone Vincenzo Voce. «L’amministrazione – ricorda Voce – ha seguito, quale parte civile costituita con il patrocinio dell’avvocato Mario Nigro, questa fase giudiziaria che ha portato anche al rigetto del ricorso difensivo nei confronti dell’Ente con la condanna al pagamento delle spese legali da parte dell’imputato. Non conta tanto questa ulteriore sentenza quanto il fatto che ritenevamo doveroso essere accanto ad una madre che ha visto uccidere sotto i suoi occhi il proprio figli. Si chiude con la sentenza della Cassazione una pagina giudiziaria, non si spegnerà mai il ricordo di Giuseppe nei cuori dei crotonesi».

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