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Proposta di legge sulla “doppia poltrona”, Bruni: «Norma incostituzionale pagata sulle spalle dei calabresi»

Affondo della leader dell’opposizione: «È vergognosa. Costerebbe oltre 400mila euro l’anno sottraendo risorse all’emergenze della regione»

Pubblicato il: 16/11/2022 – 12:08
Proposta di legge sulla “doppia poltrona”, Bruni: «Norma incostituzionale pagata sulle spalle dei calabresi»

REGGIO CALABRIA «La proposta di legge presentata dai cinque capigruppo della maggioranza in Consiglio Regionale è vergognosa». Lo scrive in una nota Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio Regionale che aggiunge: «Siamo in una Regione dove non si riesce mai a trovare la strada per risolvere i problemi perché mancano mezzi e risorse ma se bisogna elargire fondi, reperire risorse per raddoppiare le poltrone e gli incarichi, ci si inventa le cose più assurde».
«La “trovata” dell’incompatibilità tra consigliere regionale e assessore è indegna dal punto di vista morale- sottolinea Bruni – ma soprattutto è incostituzionale. Infatti, nel nostro ordinamento non esiste la figura del consigliere supplente e soltanto le menti fantasiose di chi si fa di tutto pur di sperperare denaro pubblico, potevano pensare una cosa simile».
«Inoltre – prosegue la leader dell’opposizione – c’è da dire che se i capigruppo del centrodestra avessero studiato attentamente prima di presentare la proposta di legge avrebbero scoperto che la Corte Costituzionale si è già espressa nel merito con una sonora bocciatura attraverso l’Ordinanza N.238/2016 di una simile proposta voluta dall’allora Giunta Scopelliti. Come opposizione faremo la nostra parte perché questa proposta non solo non venga discussa ma semplicemente ritirata».
«Il meccanismo – spiega Bruni – è semplice quanto perverso: se un consigliere regionale venisse chiamato in giunta da Occhiuto, perderebbe temporaneamente lo scranno consegnandolo al primo dei non eletti, mentre riavrebbe il posto in caso di fuoriuscita dalla giunta, insomma una legge ad personam per il Centrodestra che in questo modo vuole mettere tutti i suoi uomini in sicurezza».
«Dai primi conti fatti a spanne, il costo per i calabresi sarebbe di oltre 400mila euro all’anno – denuncia l’esponente politica – mentre si chiudono accordi, vedi quello sul 118, concedendo ai medici pochi spiccioli. Al di là del profilo assolutamente illegittimo dal punto di vista costituzionale, quello che più sconcerta è l’assoluta mancanza di rispetto per i cittadini su cui gravano tutte le scelte maldestre e inique di questa maggioranza».
«Se ritengono che per puntellare la giunta c’è bisogno di altri incentivi – conclude Bruni – non possono far ricadere i costi sulla comunità calabrese che attende da tempo invece risposte su cose reali come la sanità, i posti di lavoro, le infrastrutture e aiuti concreti per il caro bollette».

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