VIBO VALENTIA «Si tratta per me dell’ennesima “zona calda” che vengo ad affrontare, ora però con un ruolo diverso rispetto al passato, ma non mi spavento». Si presenta così Cristiano Tatarelli, ufficialmente il nuovo questore di Vibo Valentia, presentatosi oggi alla stampa nel corso di un breve incontro, utile comunque a gettare le basi per il futuro prossimo, e definire i contorni di quello che sarà il suo operato in una provincia tutt’altro che semplice. È stato definito un «investigatore di razza» e il nuovo compito, a Vibo Valentia, gli calza a pennello. «Il mio nuovo ruolo non mi spaventa – ha spiegato ai microfoni del Corriere della Calabria – perché c’è una classe di funzionari e di personale della questore veramente di primo ordine e poi c’è un rapporto tra tutte le istituzioni importante è credo che ci possa far affrontare i problemi di tutta la provincia e della criminalità della provincia in modo molto positivo».
Anche perché Tatarelli è abituato a lavorare in territori particolarmente “difficili”. Da Gela, in provincia di Caltanissetta, nel 1992, al Commissariato di Taurianova due anni più tardi. E poi la lunghissima esperienza con l’approdo, due anni dopo, a Frosinone con l’incarico di capo della Squadra Mobile. Ma è proprio nei territori compresi tra la provincia di Frosinone, il sud Pontino, il Casertano e la provincia di Latina che Tatarelli ottiene i risultati più eclatanti della sua carriera, riuscendo a catturare killer ed elementi di spicco del clan dei Casalesi. In collaborazione con la Dda di Napoli, infatti, Tatarelli ha assicurato alla giustizia nomi eccellenti della camorra, in tutto oltre venti boss, che avevano scelto la Ciociaria come luogo di rifugio.
Quello di Vibo Valentia è un territorio particolarmente difficile, segnato dall’ingombrante presenza della criminalità organizzata. Ma, dalla sua nuova avventura da questore di Vibo Valentia, Tatarelli si aspetta «di continuare quello che già hanno fatto e stanno facendo i miei collaboratori, cioè un grosso lavoro sulla criminalità organizzata che chiaramente è quello che interessa tutta la città di Vibo Valentia. E con le misure di prevenzione dare un ulteriore input all’attività contro la criminalità».
C’è poi un altro aspetto, quello cioè legato alla collaborazione dei cittadini vibonese. «Mi aspetto molto dalla collaborazione dei cittadini – ha detto ancora Tatarelli – e la nostra sarà una Questura aperta a tutta la città e qualsiasi segnalazione sarà valutata, verificata, e saranno fatti i dovuti accertamenti. Il mio è veramente un appello a tutti i cittadini perbene: rivolgetevi alla questura di Vibo perché ci sono le persone che possono dare risposte alle vostre indicazioni». (redazione@corrierecal.it)
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