LAMEZIA TERME Falsità ideologica. Con questa accusa il consigliere comunale di Lamezia Terme, nonché ex candidato a sindaco della città, Ruggero Pegna, dovrà presentarsi davanti al giudice monocratico del Tribunale di Lamezia, Domenico Riccio, il prossimo 17 maggio 2023. Sembrava a tutti gli effetti un discorso ormai chiuso per il promoter lametino. Ma, il 10 ottobre scorso, il gip del tribunale lametino aveva ordinato al pm Santo Melidona di formulare l’imputazione coatta nei confronti di Ruggero Pegna.
Un procedimento che nasce da una vicenda già nota da tempo a Lamezia, quando cioè Vincenzino Ruberto – primo dei non eletti in occasione dell’elezione del nuovo sindaco – aveva presentato una serie di denunce alla fine del 2019 nei confronti di alcuni componenti del Consiglio comunale di Lamezia Terme che, secondo Ruberto, avrebbero reso false dichiarazioni nelle autocertificazioni relative «all’insussistenza di incompatibilità in corso» con il Comune lametino. Pegna, dal canto suo, aveva sempre sostenuto che i debiti verso l’ente fossero frutto «di un errore dell’amministrazione che aveva considerato il promoter comproprietario di un immobile per il quale risultava omesso il pagamento dell’Imu». Una tesi peraltro accolta dal pm del Tribunale di Lamezia Terme che, nel frattempo, aveva presentato richiesta di archiviazione, in parte motivata all’epoca dalla sospensione del Consiglio comunale.
Secondo l’accusa, però, Ruggero Pegna con dichiarazione resa al sindaco del Comune di Lamezia Terme «il 20 dicembre 2019, attestava di non trovarsi nelle condizioni ostative di incompatibilità e ineleggibilità» – facendo riferimento agli articoli 60 e seguenti del decreto legislativo 267/2000 – «attestazione falsa perché il 19 dicembre 2019 aveva presentato al Comune di Lamezia Terme – Settore Entrate Comunali e Tributi – la richiesta di rateizzazione di tre cartelle» corrispondenti a pagamenti omessi di Imu e Tari per 3.333,88 euro. Dopo un ulteriore e successivo controllo era poi stato riscontrato che «l’importo complessivo del debito tributario a suo carico, alla data di presentazione dell’autocertificazione, risultava pari a 3.061,12 euro». Altro capitolo non di poco conto della vicenda riguarda la parte offesa del procedimento, il Comune di Lamezia Terme, creando eventuali conflitti e incompatibilità con il ruolo di consigliere comunale di Ruggero Pegna. (redazione@corrierecal.it)
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