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Il ricordo

«Vittorio Gentile, l’arte che diventa bellezza»

Vittorio Gentile, lo straordinario scultore palermitano scomparso sei mesi fa, è ritenuto uno dei più importanti artisti contemporanei.Un insieme di opere di altissimo livello hanno caratterizzato…

Pubblicato il: 19/11/2022 – 9:28
di Mario Campanella*
«Vittorio Gentile, l’arte che diventa bellezza»

Vittorio Gentile, lo straordinario scultore palermitano scomparso sei mesi fa, è ritenuto uno dei più importanti artisti contemporanei.
Un insieme di opere di altissimo livello hanno caratterizzato la sua vita artistica.
Nei mesi scorsi, il Museo Riso dì Palermo, uno del più prestigiosi musei di arte contemporanea italiana, ha acquisito tre opere di Gentile e due dì Renato Guttuso, arricchendo la sua dotazione.
Nato nel 1939, sin da bambino si interesso alla trasformazione della pietra e della forma.
Già a 25 anni si impose come punto di riferimento dì una scultura di genere basata sulla ricerca, sulla morfoglobalita.
Intende la sfera come figura espansiva e ottiene successi importanti a Roma e negli Stati Uniti.
Sono gli anni delle sculture celebri come “Il ratto”, “Il torso” che lo impongono tra i grandi interpreti contemporanei.
Un successo che continuerà negli anni 80 e 90 e che culminerà nella grande mostra al Vittoriano del 2003.
Le forme di Vittorio Gentile hanno una genesi organica. Rincorrono tensioni e movimenti di corpi, astrazioni, robuste superficie di spalle, glutei, torsi.
Il monumento a Giovanni Falcone, a Castellana Sicula, il primo commissionato dopo la strage di Capaci, rappresenta il tentativo dell’uomo dì liberarsi dalla morsa della mafia, avvinghiato in un abbraccio mortale.
Le sue opere,esposte in tutto il mondo, sono destinate ad acquisire ancora più prestigio e a rafforzare il senso della sua opera, fulcro dell’arte contemporanea italiana
La grandezza di Gentile assume una forma e una visione ancora più radicale nella sua espressione primaria di arte contaminata, all’interno della quale sì sovrappongono mondi e situazioni diversi.
Anche i colori assumono situazioni e realtà diverse, in un gioco continuo che varia nel tempo.
L’eccezionale bellezza della sua scultura lo pone come artista di prospettive diverse e incuneate in una dimensione eterna.
I figli Florinda e Mirko stanno giustamente proponendo una fondazione in suo nome che ne divulghi le opere proiettandole nel mondo.
Il futuro disegna una conoscenza ancora più ampia di un esponente di primo piano dell’arte contemporanea italiana e mondiale.
*giornalista

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