ROMA Per Energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include gas, luce (mercato libero e tutelato), gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, se in Italia il rialzo in ottobre è stato pari al 135%, con una stangata a famiglia pari in media a 1820 euro in più su base annua, in alcune città delle 80 monitorate si è superato addirittura il 160 per cento. Lo rileva l’Unione Nazionale Consumatori che ha condotto uno studio stilando la classifica completa delle città con i maggiori rincari annui. A vincere questa spiacevole classifica dei cittadini più bastonati è Perugia, dove le spese per luce e gas volano del 163,8% su ottobre 2021, medaglia d’argento a Terni, +160,7%. Sul gradino più basso del podio Teramo (+152,2%). Appena fuori dal podio Bologna (+151,7%), poi Lodi (+151,2%), al sesto posto Alessandria (+151%), poi Massa Carrara (+150,3%), Vercelli (+148,5%) e Biella (+148,3%). Chiude la top ten Imperia con +148,1%. Le città meno tartassate sono Potenza, al 1° posto con +96,1%, Aosta in seconda posizione con +98,3%, uniche città a non aver raddoppiato i prezzi. Sul gradino più basso del podio Napoli con +108,3%. Seguono Benevento (4°, +109,4%), Caserta (5°, +110,2%), al 6° posto Catanzaro (+115,6%), poi Reggio Calabria (+115,8%), Gorizia (+116,4%) e Avellino (+116,8%). Chiude la top ten delle virtuose Cosenza (+118,9%).
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