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La dichiarazione

Mancuso: «Lo storico deficit infrastrutturale penalizza da sempre la Calabria»

La denuncia del presidente del Consiglio regionale: «La questione infrastrutture più di altre segna il divario tra la Calabria e l’Italia»

Pubblicato il: 21/11/2022 – 16:30
Mancuso: «Lo storico deficit infrastrutturale penalizza da sempre la Calabria»

REGGIO CALABRIA «Abbiamo oggi molti punti all’ordine del giorno da discutere e approvare, ma permettetemi di asserire che l’informativa richiesta al presidente Occhiuto – a seguito delle interlocuzioni avute con il Governo in merito alle infrastrutture – costituisce un punto centrale. Sia per il Consiglio regionale che per la Calabria, il cui storico deficit infrastrutturale penalizza ogni sua progettualità di sviluppo e genera effetti negativi sull’intera società calabrese». È l’incipit dell’intervento con cui il presidente Filippo Mancuso ha aperto i lavori della seduta del Consiglio regionale che aggiunge: «Le infrastrutture rappresentano lo scheletro fondamentale di un territorio ed è evidente la relazione che vi è tra la quantità di infrastrutture di un territorio e il suo livello di sviluppo economico».
«Questo Consiglio, a un anno dal suo insediamento, sulla questione infrastrutture, che più di altre mette in luce la gravità del divario tra la Calabria e il resto del Paese, ha già dimostrato – ha sottolineato Mancuso – un impegno serrato su questi argomenti. Ricordo, in particolare, la mozione sulla statale106 approvata all’unanimità il 28 febbraio scorso e con cui abbiamo richiesto il completo finanziamento e la sua definitiva realizzazione.  Cosi come ricordo che il Consiglio regionale ha condiviso i contenuti della ‘Vertenza Calabria’, dopo l’informativa resa a giugno in quest’Aula dal presidente Occhiuto».
Ha concluso il Presidente del Consiglio regionale: «Si tratta di un dossier – predisposto dalla Giunta regionale con i vertici nazionali e regionali di Cgil, Cisl e Uil –  che include questioni come l’Alta velocità Sa-Rc, il Porto di Gioia Tauro e la Zes, l’assorbimento del precariato nella sanità e la sburocratizzazione degli investimenti nelle energie alternative.  Gli obiettivi cui tendiamo sono l’ampliamento e la riqualificazione delle infrastrutture materiali e delle reti di trasporto esistenti, per rendere maggiormente competitive le attività produttive e ridurre il grado di isolamento della regione negli scenari internazionali e, al contempo, per migliorare i collegamenti tra le sue coste e le popolazioni dell’entroterra. Indubbiamente c’è tanto da fare, per dare alla regione una solida dotazione di infrastrutture materiali e immateriali, ma non c’è dubbio che si stanno facendo molti passi in avanti, per assicurare alla Calabria realistiche prospettive di successo».

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