MILANO «La ‘ndrangheta è tornata». Appartiene a Gaetano Bandiera, 74enne originario di Cropani, considerato uno dei vertici del “locale” di Rho, una delle frasi simbolo dell’inchiesta della Dda di Milano che ha portato in carcere 49 persone. Non una «blaterazione» ma un «imperativo», valutano i magistrati antimafia. È il “capo” vuole «riaffermare il suo predominio» nell’area. Un progetto «condiviso dal figlio Cristian, anche lui in semidetenzione, e poi da tutti gli altri associati, partecipi, concorrenti nei reati fine, che ben conoscono il potere e la caratura criminale dei Bandiera» Sono le valutazioni del gip distrettuale che portano alla scelta della massima misura coercitiva. Il “locale” «è vitale e operativo, continua a conseguire illeciti vantaggi economici, frutto della forza intimidatorie derivante dalla capacità dei sodali di controllare il territorio nella zona di influenza e a gestire la piazza di spaccio di Rho, oltre a compiere anche eclatanti intimidazioni come gli incendi di autovetture volte ad affermare il predominio criminale in quell’area». «Tutti sanno chi siamo», ripete spesso uno dei vertici del clan. Che, a Rho. ha a disposizione «uomini, mezzi, capitali e luoghi di incontro». E svolge la propria attività criminale senza essere intimorito «dalle indagini pregresse e dallo stato detentivo di alcuni sodali». Di più, si ingegna «nel predisporre adeguate cautele per sfuggire agli investigatori, ricorrendo anche alla bonifica delle auto presso “Mimmo il meccanico”».
Sono armati e pericolosi, i membri della ‘ndrina milanese, tutti legati alla famiglia Bandiera e alla famiglia Carioti. Vi sono, nelle parole dei giudice per le indagini preliminari, riferimenti alle inchieste “Infinito” e “Crimine”, tra le pietre miliari per la descrizione delle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia. «Gli affiliati alla struttura territoriale ‘ndranghetista oggetto di indagine – si legge nell’ordinanza – già destinatari nel 2010 di provvedimenti restrittivi, all’esito dei periodi di detenzione hanno nuovamente posto in essere tutte le condotte volte a imporre con la minaccia e la violenza l’affermazione dell’organizzazione mafiose nel territorio di competenza». La ‘ndrangheta è tornata, a 12 anni di distanza da quello storico blitz.
Abdelatik Akachab;
Gaetano Bandiera;
Leonardo Cristian Bandiera;
Antonio Lorenzo Bandiera;
Luigi Capitanio;
Agazio Cosimo Carioti;
Vincenzo Carvelli;
Giovanni Castaldi;
Domenico Curinga;
Francesca Curinga:
Gustavo De Angelis;
Fabio De Ciechi;
Nicola De Cristofaro;
Luca De Giorgio;
Victor Marino De La Cruz Cuevas;
Giuseppe Di Liddo;
Said Elhomran;
Mouloud El Mansouri;
Angelo Fabiani;
Rolando Franco;
Alessandro Furno;
Vito Galati;
Marco Galiano;
Matteo Galiano;
Caterina Giancotti;
Marco Giordano;
Lorenzo Antonio Guzzo;
Barbara Lacerenza;
Antonio La Torre;
Fabrizio Maggioni;
Salah Mahaoul;
Vito Maisano;
Vittorio Marchio;
Gianluca Martino;
Tiziano Mazza;
Onofrio Melito;
Matteo Moretti;
Franco Moscato;
Davide Orlando;
Marco Palmabella;
Ivano Piperissa;
Antonio Procopio (classe ’60);
Antonio Procopio (classe ’72);
Laura Procopio;
Antonio Sansotta;
Silvano Santini;
Franco Serrao;
Fernando Sutera;
Salvatore Tomarchio.
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