CORIGLIANO ROSSANO Politically incorrect e fuori dai canoni del fair play. L’onda lunga di un consiglio comunale convocato alle 9 di una uggiosa domenica mattina ha, e sta, lasciando aspri strascichi . Partendo proprio dalla convocazione stessa, anomala, quanto inusuale, per consentire a consiglieri comunali di maggioranza “fuori sede” – come gli studenti – di partecipare ai lavori.
Ordine del giorno a parte – i tanti punti sui debiti fuori bilancio che le maggioranze imputano al passato politico delle due città che avrebbero prodotto 50 milioni di passivo – lo scontro si consuma sui numeri e sui “modi”.
Da una parte la maggioranza Stasi, in tredici, sindaco compreso, che ha la necessità di essere sempre tutta presente per evitare di “andare sotto” con i numeri e dall’altra l’opposizione consiliare che da tempo sta man mano abdicando al ruolo, al netto di qualche rigurgito. Tanto basta per far saltare momentaneamente i lavori a causa di due assenze tra le fila della maggioranza e con la minoranza – erano in tre presenti su dodici – inizialmente poco disposta a reggere il moccolo e, quindi, il numero legale che consentiva di proseguire i lavori assembleari.
La pausa di 45 minuti scaturita da una votazione saltata, serve alle forze di governo a serrare i ranghi dopo un’asprissima reprimenda del sindaco ai suoi, a recuperare in corso d’opera un consigliere (Liliana Zangaro), ed alle opposizioni a sfaldarsi ulteriormente con Aldo Zagarese e Raffaele Vulcano pronti ad abbandonare i lavori non senza aspre critiche, ed il solo Costantino Baffa a mantenere il numero legale.
L’ex leghista, peraltro, non è l’unico consigliere comunale a comporre una sorta di quinta colonna interna alle opposizioni, pronta alla bisogna a prestare il fianco all’amministrazione comunale.
A tutto questo si aggiungano i “toni” scambiati a “colpi” di comunicati stampa post-consiglio. Una prima velina delle opposizioni punta l’indice contro il primo cittadino e il presidente del Consiglio comunale, Marinella Grillo. I consiglieri di minoranza sottolineano come il sindaco abbia «una maggioranza decimata e se anche uno di loro dovesse mancare dai lavori consiliari, la sua sorte sarebbe quella di dover rassegnare le dimissioni». Poi si scagliano contro l’ufficio di Presidenza del Consiglio: «Piuttosto che coordinare e favorire il dibattito consiliare, è degradato a strumento anestetizzante e repressivo».
La replica di Stasi prima e Grillo subito dopo è al vetriolo. Il primo cittadino definisce le opposizioni «classe di vecchi lupi spelacchiati che non si presentano in consiglio per non ammettere la capacità di non saper fare i conti». La Grillo respinge le accuse: «Continuo a registrare solo atteggiamenti offensivi e non rispettosi dei ruoli e delle persone».
Toni, dunque, sopra le righe, con tutta probabilità prologo di una campagna elettorale già iniziata e che si prospetta incandescente.
«Questa minoranza è arroccata su due posizioni: l’ostruzionismo e la propaganda propedeutica alla prossima tonata elettorale. L’ostruzionismo – spiega a margine il consigliere comunale di maggioranza, Pietro Mingrone – lo si nota dalla convocazione del consiglio, spostato alla domenica mattina su richiesta del gruppo consiliare di Azione. Gruppo che poi non si presenta dopo aver proposto due punti all’ordine del giorno e sei interrogazioni. Peraltro, il consigliere Zagarese introduce la sua presenza come atto di rispetto per le istituzioni, tranne poi mettere in crisi i lavori assembleari quando comprende che i numeri stessi sono risicati, ed invitando l’ultimo consigliere di opposizione (Baffa, ndr) ad alzarsi e andarsene».
«Questa amministrazione sta pagando debiti pregressi che potrebbero essere causa di dissesto se dovessero precipitarci addosso tutti insieme e per i quali stiamo chiedendo una rateizzazione nel tempo. Dai tempi dell’elezione diretta dei sindaci (1993, ndr), i nostri amministratori si sono arrogati il diritto di non pagare le utenze come l’energia elettrica, il gas.»
«Che la maggioranza Stasi sia ormai risicata – sottolinea Raffaele Vulcano, consigliere di opposizione – è cosa nota da oltre un anno. Con spirito di abnegazione e rispetto per le istituzioni, abbiamo partecipato ai lavori consiliari anche di domenica mattina. Non posso essere certo io, però, a sostenerne i numeri».
«Quei toni e quel tipo di linguaggio («vecchi lupi spelacchiati», ndr) – prosegue Vulcano – non mi appartengono, li rispedisco al mittente e credo che la città non li possa tollerare. Il nervosismo del sindaco Stasi lo si è notato quando ha iniziato ad alzare la voce contro la sua stessa maggioranza».
«Rispetto ai debiti fuori bilancio – conclude – siamo poi così sicuri che anche questa amministrazione non ne lascerà?».
Insomma, lo scontro sembra (già) essere totale, alimentato dalla crisi dei numeri e di identità. (l.latella@corrierecal.it)
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