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Gratteri: a differenza di Draghi la Meloni ha detto che la lotta alla mafia è una priorità, ora cancelli la riforma Cartabia

Il procuratore di Catanzaro a “Otto e Mezzo”: il reddito di cittadinanza va riformato, il Ponte sullo Stretto non mi sembra utile

Pubblicato il: 24/11/2022 – 21:34
Gratteri: a differenza di Draghi la Meloni ha detto che la lotta alla mafia è una priorità, ora cancelli la riforma Cartabia

CATANZARO «E’ presto per dare una valutazione, ancora di progetti e riforme non ne ho visti. Però la Meloni l’ha detto, il governo precedente non l’ha detto». Così il procuratore di Catanzaro Nicola, ospite questa sera a “Otto e Mezzo” su La7 rispondendo a una domanda della conduttrice Lilli Gruber che ha ricordato come la meloni ha detto che la lotta alla mafia è una priorità del nuovo governo.

«Abrogare la riforma Cartabia»

Il governo attuale – ha aggiunto Gratteri – dovrebbe scrivere solo un rigo: la  riforma Cartabia va abrogata. Era talmente fatta bene che non può  essere attuata, quindi è stata rinviata  al 31 dicembre, ma da gennaio non può essere applicata perché ci sono tanti granelli che non funziona. La riforma ha solo duplicato, triplicato i passaggi procedurali, ha solo allungato i processi. E rallenterà la giustizia italiana. Vedrete quando entrerà un vigore cosa succederà. Va cancellata, l’unica cosa buona che fa fatto  è stata l’informatizzazione del settore penale.  Mancano 1600 magistrati e con questi nuovi adempimenti procedurali non basteranno mai.  Quando lo dicevo un anno fa tutti zitti, ogni Anm, Csm, procuratori generali tutti a dire che non va bene. Ci voleva coraggio prima, bisognava protestare prima non adesso a ridosso dell’entrata in vigore della riforma Cartabia».

«Con me nessuna condanna per ingiusta detenzione»

Con riferimento all’inaugurazione della nuova Procura di Catanzaro alla quale ha partecipato il neo Guardasigilli Nordio, Gratteri ha spiegato: «Con Nordio abbiamo parlato di arte e bellezza, Nordio è un grande conoscitore della storia. E’ un buon magistrato. Ci vogliono persone che rispettino la legge e il codice, per me va bene. Anche io – ha sostenuto Gratteri –  mi definisco un garantista, perché lavoro con il codice in mano  e osservo in modo ortodosso il codice, io e tutto il mio ufficio. Ci sono denigratori quotidiani che scrivono il 90% di falsità ho iniziato infatti cause civili contro questi diffamatori seriali. Oggi il presidente Corte di appello attesta che da quando sono a Catanzaro,  dal magio 2016, non c’è una condanna per ingiusta detenzione: sono fatti».

«Ponte sullo Stretto? Fate un sondaggio con calabresi e siciliani

 Alcuni flash di Gratteri: «Siamo all’anno zero nella contrasto alle mafie, non c’è una visione. Soprattutto a livello europeo».  Sul tema del limite del contante: «Qualsiasi maglia si allarga favorisce evasori e chi non è un cittadino modello. Ragioniamo, vediamo».  Sul dibattito in corso per attenuare o eliminare l’abuso d’ufficio: «E’ il reato più difficile da dimostrare, così com’è formulato. E’ un reato spia. Secondo me serve, non vorrei che molti sindaci avessero l’alibi di pensare al Comune come casa propria». Sulla separazione delle carriere:  «Non sono favorevole, intanto già c’è nella riforma Cartabia, Poi a mio parere proprio il cambiare funzioni è un arricchimento per l’ufficio, perché se vado a fare il  giudice porto la mia esperienza da pm e  viceversa. Sono contrario – ha sostenuto il procuratore di Catanzaro – perché il passaggio successivo sarà che il pm passa sotto il controllo del governo».  E poi, «il reddito di cittadinanza va riformato», mentre quanto al Ponte di Messina secondo Gratteri «chi va in vacanza in Sicilia da Milano non fa mille chilometri, ma prende un volo low cost, scenda a Catania, fitta una macchina e sta una settimana e se ne torna a Milano. Fate un sondaggio con i calabresi e i siciliani e chiedete qual è la priorità. Io da calabrese dico che vorrei le stesse infrastrutture del Veneto e della Lombardia. Bisogna fare le autostrade prima. E’ ovvio che le mafie tenderanno ad andare dove c’è denaro, ma non si può dire di non fare le opere perché c’è la mafia ma perché sono utili. Non deve diventare un alibi per non fare le cose».  Il tema della guerra: «Quando scoppiò il conflitto in Jugoslavia, vedevo la ‘ndrangheta andare lì a comprare bazooka e mitra a prezzi bassissimi. Vedo oggi armi molto più pericolose. Perché – si è chiesto Gratteri – gli Stati non hanno applicato Gps per vedere quale utilizzo sarà fatto di questi armi? Rischiamo così di avvantaggiare le mafie».  Con riferimento a una sua possibile nomina a capo dell’Amministrazione penitenziaria, il Dap, Gratteri ha spiegato: «Nessuno me l’ha chiesto. Non so, dipende. Quando si propongono  incarichi bisogna capire quali sono le condizioni. Io devo sempre avere mani libere, fare rivoluzioni». (redazione@corrierecal.it)

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